questo vuole essere un piccolo e personale omaggio
a Claudio Toldo
(da parte di Irma Lovato)
La Storia antica insegna che non deve mancare
l'onore al guerriero caduto, anche se è un nemico;
per me Claudio non è stato un nemico,
però sicuramente in lui ho intravisto un guerriero.
OMAGGIO A CLAUDIO TOLDO
“IL VENDITORE DI ALMANACCHI”
Venditore: Almanacchi, almanacchi nuovi, lunari nuovi... Bisognano Signore, almanacchi?
Passeggere: Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore: sì Signore.
Passeggere: credete che sarà
felice quest'anno nuovo?
Venditore: oh illustrissimo sì,
certo.
Passeggere: come quest'anno
passato?
Venditore: più, più assai.
Passeggere: come quello di là?
Venditore: più, più
illustrissimo.
Passeggere: ma come qual'altro?
Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi
anni ultimi?
Venditore: signor no, non mi
piacerebbe.”
Passeggere: quanti anni nuovi sono
passati da che voi stampate e vendete almanacchi?
Venditore: son più di quarant'anni Signore, da quando è iniziato il progetto per il prolungamento dell'A31
Valdastico Nord.
Passeggere: a quale di questi anni
vorreste che somigliasse l'anno nuovo?
Venditore: io? Ma, non saprei
proprio.
Passeggere: volete dirmi che nessun
anno in particolare, vi pare degno di essere rivissuto?
Venditore: in verità no,
illustrissimo. A riguardo di questa vicenda ho visto alternarsi alle
varie sedie del potere,
uomini dai volti e dai partiti più diversi, eppure accomunati dalla stessa stolta
arroganza e prepotenza ben mascherata dal mito del progresso, dello sviluppo e da
quel “volano dell'economia” che solo loro vedono girare...
Li ho visti
innalzare la coppa delle loro verità quale unica possibilità di
futuro per la
Valle dell'Astico e per la Provincia: coppa che solo ai loro occhi brillava e
brilla.
Passeggere: mi sta dicendo che i
Politici credono ancora alla favola di un'Autostrada come portatrice di
sviluppo, progresso e benessere?
Venditore: certo che si! Ci hanno
pure detto che se non la vogliamo possiamo fare le valigie ed andarcene: la
Valle senza Autostrada, dicono loro, sarà destinata a morte certa.
Io invece vedo in
quella striscia di asfalto, che sfregerà in modo irreparabile la
campagna, che
sventrerà il Monte Cengio sbucando in velocità sotto la Frana Marogna
e che poi
trivellerà le montagne della Valle dell' Astico fino a sbucare a
Besenello,
ecco, in tutto
questo io vedo il colpo mortale per la mia cara e antica Valle.
Passeggere: voglio credere che chi ha
fatto questa affermazione sia stato un politico novello...cosa vuole, ci vuole
pazienza: devono pur farsi le ossa da qualche parte!
Venditore: no illustrissimo, mi
spiace deluderla, ma questi è un politico navigato: è il
Commissario della
Provincia, a lui la violenza verbale è consentita: con quale altro
termine potremmo
definire la sua affermazione?
Passeggere: e i Sindaci dei vostri
paesi, del vostro territorio da che parte stanno?
Venditore: stanno abilmente in
equilibrio, nel mezzo: sopra la doppia linea continua. Dove non si possono sorpassare
i poteri forti e si sta umilmente chinati, uno dietro l'altro.
Passeggere: e che uso ne fanno del
Potere che la fascia Tricolore gli conferisce?
Venditore: lo utilizzano per mandare
avanti i cittadini, loro che si sentono “testa” invitano pubblicamente i
cittadini che considerano “pancia” a farsi avanti: poi,
naturalmente in seguito, anche loro
(così dicono) prenderanno coraggio e si uniranno alla processione.
In questo riescono
bene anche i rappresentanti di qualche associazione di categoria.
Passeggere: e i cittadini?
Venditore: molti sono coloro che
credono nel NO, altri che credono nel SI, anche se i più se ne stanno immobili, se
ne fregano, tanto dicono questa autostrada non si farà mai. Ciò che mi appare
alquanto singolare è il vedere come i mezzi di informazione facciano passare l' idea che
siano sono i Trentini a non volere l'autostrada, come se i Vicentini non esistessero e
non si fossero mobilitati: non ci vogliono vedere! Vederci vorrebbe dire ascoltarci, ma
anche quando ci siamo trovati in mille al Palazzetto di Arsiero per ascoltare il
Presidente, lui sbadatamente aveva dimenticato il microfono da far girare tra la
gente, così, finito il discorso... silenzio e tutti a casa. E bene
avrebbe fatto il Giornale della
Provincia se anche lui il giorno dopo avesse fatto silenzio, invece
che riportare che c'era stato un dibattito. Mi si stringe il cuore nel dire che, forse,
anche le Penne scivolano più
facilmente se il Rullo Editoriale è ben oliato. Magari nel tempo emergerà qualche
coraggioso giornalista-regista che trarrà un film sulla resistenza messa in atto da un
manipolo di persone che, con l'intento di informarsi ed informare hanno scoperto cosa
bolliva sotto il manto stradale dell'A31. Lei crede che una ditta di calcestruzzi
sponsorizzi una festa folcloristica in Vallata per poi aprire una
pasticceria?
Passeggere: mi dispiace; eppure si sa,
la vita è cosa bella.
Venditore: certo si sa, e ancor più
bella sarebbe, se non ci si dovesse difendere da chi avrebbe il dovere di occuparsi
della “Cosa Pubblica” ed invece produce “Leggi Obiettivo” il
cui unico intento è di
annullare e schiacciare la volontà dei cittadini, e forse del mio
dir poco ti importa..., ma
io vedo in tutto questo la morte della mia gente e della mia Valle.
A chi la vuole
porterà sicuramente tanti soldi o forse gli basterà una proroga
alla concessione autostradale
per brindare alla vittoria. Eppure vedo con chiarezza che da questa storia nessuno ne
esce vincitore o vinto: quando il dialogo, la correttezza e il
rispetto delle leggi e delle
persone vengono a mancare è già una sconfitta per il genere umano.
Passeggere: lei mi appare come un uomo
combattivo e schietto...
Venditore: Non saprei descrivermi, mi
sento un aquilone senza filo, semplicemente volo...
Passeggere: e il suo almanacco, mi
dica, contiene previsioni per il futuro?
Venditore: sì, certo: ci sono le foto
dei luoghi che verranno cancellati dal proseguimento dell'autostrada: foto del
futuro che ci verrà tolto, dell'oggi, che domani non vedremo.
Passeggere: ma lei non crede che il
futuro sia nelle nostre mani?
Venditore: è nelle nostre mani sì, ma
soprattutto nella nostra Terra: Lei è la nostra unica fonte di vita, luogo ove ogni
linea o curvatura, sentiero o montagna sono per noi che qui viviamo il confine
certo della nostra anima, dove lo sguardo nel posarsi trova un nutrimento e una pace
insostituibili. Noi abitiamo nel paesaggio più che nelle case...
…”OR POSERAI PER
SEMPRE,
STANCO MIO
COR.
ASSAI
PALPITASTI “…
Passeggere: mi scusi... non
capisco... cosa dice... si sente bene?
Venditore: sì, il dolore è passato.
A lei, ultimo compagno di viaggio, regalo l'almanacco.
Passeggere: ma come, le devo ancora
chiedere molte cose... e la frana Marogna cos'è?
Venditore: mi dispiace, non ho più
tempo... vado di fretta. Contatti pure il Professor Zampieri lui è un grande
geologo: peccato che le sue relazioni vengano chiuse nei cassetti!
Passeggere: ma questo fatto delle
relazioni nascoste, non riguarda la tragica Storia del Vajont?
Venditore: non solo quella, la Storia
si ripete, mi creda: purtroppo la Storia si ripete.
Il Passeggere rimase in silenzio,
il Venditore era scomparso dalla sua vista, eppure
gli giungeva da lontano la sua
voce che proclamava:
“Almanacchi, almanacchi nuovi;
lunari nuovi. Bisognano, Signore. Almanacchi?”
Irma Lovato
Testo liberamente ispirato da
“Dialogo
di un venditore di almanacchi e di un passeggere”
di Giacomo
Leopardi
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