sabato 11 gennaio 2014

Omaggio a Claudio Toldo


questo vuole essere un piccolo e personale omaggio
a Claudio Toldo
(da parte di Irma Lovato)
 
La Storia antica insegna che non deve mancare
l'onore al guerriero caduto, anche se è un nemico;
per me Claudio non è stato un nemico,
 però sicuramente in lui ho intravisto un guerriero.

 




OMAGGIO A CLAUDIO TOLDO
“IL VENDITORE DI ALMANACCHI”

Venditore: Almanacchi, almanacchi nuovi, lunari nuovi... Bisognano Signore, almanacchi?
Passeggere: Almanacchi per l'anno nuovo?
Venditore: sì Signore.
Passeggere: credete che sarà felice quest'anno nuovo?
Venditore: oh illustrissimo sì, certo.
Passeggere: come quest'anno passato?
Venditore: più, più assai.
Passeggere: come quello di là?
Venditore: più, più illustrissimo.
Passeggere: ma come qual'altro? Non vi piacerebb'egli che l'anno nuovo fosse come qualcuno di questi anni ultimi?
Venditore: signor no, non mi piacerebbe.”
Passeggere: quanti anni nuovi sono passati da che voi stampate e vendete almanacchi?
Venditore: son più di quarant'anni Signore, da quando è iniziato il progetto per il prolungamento dell'A31 Valdastico Nord.
Passeggere: a quale di questi anni vorreste che somigliasse l'anno nuovo?
Venditore: io? Ma, non saprei proprio.
Passeggere: volete dirmi che nessun anno in particolare, vi pare degno di essere rivissuto?
Venditore: in verità no, illustrissimo. A riguardo di questa vicenda ho visto alternarsi alle varie sedie del potere, uomini dai volti e dai partiti più diversi, eppure accomunati dalla stessa stolta arroganza e prepotenza ben mascherata dal mito del progresso, dello sviluppo e da quel “volano dell'economia” che solo loro vedono girare...
Li ho visti innalzare la coppa delle loro verità quale unica possibilità di futuro per la
Valle dell'Astico e per la Provincia: coppa che solo ai loro occhi brillava e brilla.
Passeggere: mi sta dicendo che i Politici credono ancora alla favola di un'Autostrada come portatrice di sviluppo, progresso e benessere?
Venditore: certo che si! Ci hanno pure detto che se non la vogliamo possiamo fare le valigie ed andarcene: la Valle senza Autostrada, dicono loro, sarà destinata a morte certa.
Io invece vedo in quella striscia di asfalto, che sfregerà in modo irreparabile la
campagna, che sventrerà il Monte Cengio sbucando in velocità sotto la Frana Marogna
e che poi trivellerà le montagne della Valle dell' Astico fino a sbucare a Besenello,
ecco, in tutto questo io vedo il colpo mortale per la mia cara e antica Valle.
Passeggere: voglio credere che chi ha fatto questa affermazione sia stato un politico novello...cosa vuole, ci vuole pazienza: devono pur farsi le ossa da qualche parte!
Venditore: no illustrissimo, mi spiace deluderla, ma questi è un politico navigato: è il
Commissario della Provincia, a lui la violenza verbale è consentita: con quale altro
termine potremmo definire la sua affermazione?
Passeggere: e i Sindaci dei vostri paesi, del vostro territorio da che parte stanno?
Venditore: stanno abilmente in equilibrio, nel mezzo: sopra la doppia linea continua. Dove non si possono sorpassare i poteri forti e si sta umilmente chinati, uno dietro l'altro.
Passeggere: e che uso ne fanno del Potere che la fascia Tricolore gli conferisce?
Venditore: lo utilizzano per mandare avanti i cittadini, loro che si sentono “testa” invitano pubblicamente i cittadini che considerano “pancia” a farsi avanti: poi, naturalmente in seguito, anche loro (così dicono) prenderanno coraggio e si uniranno alla processione.
In questo riescono bene anche i rappresentanti di qualche associazione di categoria.
Passeggere: e i cittadini?
Venditore: molti sono coloro che credono nel NO, altri che credono nel SI, anche se i più se ne stanno immobili, se ne fregano, tanto dicono questa autostrada non si farà mai. Ciò che mi appare alquanto singolare è il vedere come i mezzi di informazione facciano passare l' idea che siano sono i Trentini a non volere l'autostrada, come se i Vicentini non esistessero e non si fossero mobilitati: non ci vogliono vedere! Vederci vorrebbe dire ascoltarci, ma anche quando ci siamo trovati in mille al Palazzetto di Arsiero per ascoltare il Presidente, lui sbadatamente aveva dimenticato il microfono da far girare tra la gente, così, finito il discorso... silenzio e tutti a casa. E bene avrebbe fatto il Giornale della Provincia se anche lui il giorno dopo avesse fatto silenzio, invece che riportare che c'era stato un dibattito. Mi si stringe il cuore nel dire che, forse, anche le Penne scivolano più facilmente se il Rullo Editoriale è ben oliato. Magari nel tempo emergerà qualche coraggioso giornalista-regista che trarrà un film sulla resistenza messa in atto da un manipolo di persone che, con l'intento di informarsi ed informare hanno scoperto cosa bolliva sotto il manto stradale dell'A31. Lei crede che una ditta di calcestruzzi sponsorizzi una festa folcloristica in Vallata per poi aprire una pasticceria?
Passeggere: mi dispiace; eppure si sa, la vita è cosa bella.
Venditore: certo si sa, e ancor più bella sarebbe, se non ci si dovesse difendere da chi avrebbe il dovere di occuparsi della “Cosa Pubblica” ed invece produce “Leggi Obiettivo” il cui unico intento è di annullare e schiacciare la volontà dei cittadini, e forse del mio dir poco ti importa..., ma io vedo in tutto questo la morte della mia gente e della mia Valle.
A chi la vuole porterà sicuramente tanti soldi o forse gli basterà una proroga alla concessione autostradale per brindare alla vittoria. Eppure vedo con chiarezza che da questa storia nessuno ne esce vincitore o vinto: quando il dialogo, la correttezza e il rispetto delle leggi e delle persone vengono a mancare è già una sconfitta per il genere umano.
Passeggere: lei mi appare come un uomo combattivo e schietto...
Venditore: Non saprei descrivermi, mi sento un aquilone senza filo, semplicemente volo...
Passeggere: e il suo almanacco, mi dica, contiene previsioni per il futuro?
Venditore: sì, certo: ci sono le foto dei luoghi che verranno cancellati dal proseguimento dell'autostrada: foto del futuro che ci verrà tolto, dell'oggi, che domani non vedremo.
Passeggere: ma lei non crede che il futuro sia nelle nostre mani?
Venditore: è nelle nostre mani sì, ma soprattutto nella nostra Terra: Lei è la nostra unica fonte di vita, luogo ove ogni linea o curvatura, sentiero o montagna sono per noi che qui viviamo il confine certo della nostra anima, dove lo sguardo nel posarsi trova un nutrimento e una pace insostituibili. Noi abitiamo nel paesaggio più che nelle case...

…”OR POSERAI PER SEMPRE,
STANCO MIO COR.
ASSAI PALPITASTI “…

Passeggere: mi scusi... non capisco... cosa dice... si sente bene? 
Venditore: sì, il dolore è passato. A lei, ultimo compagno di viaggio, regalo l'almanacco.
Passeggere: ma come, le devo ancora chiedere molte cose... e la frana Marogna cos'è?
Venditore: mi dispiace, non ho più tempo... vado di fretta. Contatti pure il Professor Zampieri lui è un grande geologo: peccato che le sue relazioni vengano chiuse nei cassetti!
Passeggere: ma questo fatto delle relazioni nascoste, non riguarda la tragica Storia del Vajont?
Venditore: non solo quella, la Storia si ripete, mi creda: purtroppo la Storia si ripete.

Il Passeggere rimase in silenzio, il Venditore era scomparso dalla sua vista, eppure
gli giungeva da lontano la sua voce che proclamava:
“Almanacchi, almanacchi nuovi; lunari nuovi. Bisognano, Signore. Almanacchi?”
Irma Lovato

Testo liberamente ispirato da
“Dialogo di un venditore di almanacchi e di un passeggere”
 di Giacomo Leopardi

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