mercoledì 24 luglio 2024

Un ospite particolare

 


In una stanza, nel piano più alto della mia casa, chiamata “càmara in sima”, ho quello che mi serve per cucire a macchina e stirare. Quando sono in quell’ambiente e stiro, mi piace guardare fuori dalle finestre perché ho la visione dei “prà de l’Astego”, della ciclabile, delle fabbriche e della strada sottostante, vista che ho anche parzialmente dalle altre finestre più in basso. 

Un giorno di qualche mese fa mentre stiravo, qualcosa di strano e inusuale ha catturato la mia attenzione: c’erano movimenti nel capannone che era stato per anni una fabbrica di bottiglie in vetro, ma che da parecchio tempo, era silenzioso e fermo e forse per questo, vedere i portoni aperti, ha destato la mia attenzione. 

Ho osservato attentamente e ho notato una persona che bruciava qualcosa dentro dei bidoni, poi entrava e rimaneva all’interno della struttura per ore per poi chiudere, salire in auto e andarsene. 

Da quel giorno, spesso buttavo l’occhio per capire cosa stesse succedendo, ma proprio non riuscivo a immaginare quello che stava avvenendo dentro il capannone. 

In seguito, qualcosa è apparso tra i grandi portoni, sembrava un’enorme testa e così ho saputo che proprio lì stava prendendo forma il nuovo Drago Vaia.  

Qualche curioso si era avvicinato per fotografare e così, per salvaguardare il lavoro, Marco Martalar ha dovuto chiudere tutto e continuare al chiuso. 

In paese siamo stati tutti contenti di ospitare Marco e il suo Drago; qualche volta si è intrattenuto al Circolo con alcuni amici, ma non poteva comunicare notizie di quello che stava costruendo, così abbiamo rispettato il suo lavoro e la discrezione con cui era obbligato a procedere. Io guardavo e pensavo alla sua nuova opera che avrebbe sostituito quella bruciata lo scorso anno; fantasticavo su forme e dimensioni ed ero curiosa di vedere il risultato finale. 

È arrivato il giorno di caricare il lavoro sui camion per portarlo a destinazione: una mattinata di lunghe manovre e operazioni delicate che con ogni cura sono state fatte per mettere in sicurezza il Drago per il trasporto. È stata coperta ogni parte, ma riuscivo a immaginare qualcosa, ma era talmente strana che proprio non capivo come fosse questo nuovo Drago nato a Pedescala. 

I camion erano stati preparati con cura, ma sarebbero partiti chissà quando, quindi ho osservato col cannocchiale, ho fatto qualche foto e ho atteso. La mattina successiva, il piazzale antistante al capannone era silenzioso e deserto, quindi ho immaginato il viaggio per arrivare sull’altopiano di Lavarone, dove sarebbe stato posizionato il Drago e rifinito nei dettagli, ma mi sono anche intristita perché tutto quel movimento, sotto casa mia, mi faceva compagnia. Quando, giorni dopo, le foto hanno iniziato a girare sui social, ho potuto ammirare la strana creatura che si è rivelata totalmente diversa da come l’avevo immaginata, ma che era comunque meravigliosa! Guardando il nuovo Drago alato, ho ripensato ai mesi dove, con pazienza e lavoro, è stato al chiuso in un capannone, prendendo forma giorno dopo giorno, osservato e controllato in ogni particolare, per poi liberarsi e raggiungere la cima del monte Tablat, a Magrè di Lavarone, dove la vista è mozzafiato . 

Questa enorme costruzione, conosciuta e visitata giornalmente da tante persone, è chiamata dai più “Il Drago di Lavarone” ma io lo penso anche un po’ di Pedescala, perché è nel piccolo paese, lontano da occhi indiscreti e dal clamore delle grandi folle, che ha preso forma, diventando un’altra creazione stupenda di Marco Martalar. 

Possiamo quindi affermare che dopo Anguane, Orchi, Strie e Salbanèì che si aggiravano per boschi, che frequentavano il torrente e il paese, a Pedescala, per un breve periodo, c’è stato anche un gigantesco e magnifico Drago, protetto e ben celato, ma che ha pur sempre abitato in un luogo della piccola frazione di Valdastico. 

Lucia Marangoni (Dàmari)

19/07/2024













2 commenti:

  1. Sempre meravigliosi i tuoi racconti li leggo sempre molto volentieri. Brava Lucia

    RispondiElimina

Avvisi della settimana

Sabato 1 e domenica 2 febbraio alle porte delle chiese di tutta la valle ci sarà la vendita delle primule a favore del Centro di aiuto alla ...