Nel Settecento, il CICISBEO era il cavalier servente di una dama, il suo amante, il suo corteggiatore.
La sua etimologia è probabilmente di origine onomatopeica, dato che richiamerebbe il suono del chiacchiericcio. A quell'epoca era consuetudine che le dame sposate avessero un cicisbeo.
Si trattava di uomini di bella presenza, di una certa cultura e abili nella conversazione, che servivano da accompagnatori e factotum.
Nonostante il cicisbeo nascesse come figura di sostegno per la dama, avendo egli anche compiti di assistenza e protezione, non serve uno speciale acume per intendere come alla fine finisse tra i due. Dopotutto, nelle classi più elevate della società, il matrimonio, a quel tempo, aveva ben poco a che vedere con amore e passione e serviva pure qualcuno di cortese che sopperisse.
La figura del cicisbeo svanisce con il Settecento, ma nonostante ciò è un'immagine rimasta ben viva nella lingua anche ai giorni nostri. Se si dice oggi che un tizio fa il cicisbeo, si intende che corteggia una donna in maniera fin troppo galante, oppure che è pronto a servire la moglie pedissequamente o ancora che è l'amante di qualcuno.
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