Come ogni anno, anche domenica 21 luglio 2024, in molti si sono ritrovati alla chiesetta del Redentore, che si trova sulla strada del Piovàn.
È un luogo caro agli abitanti di Pedescala perché la sua posizione è lì a proteggere il paese dal 1900, anno in cui fu eretta.
Con molto impegno e volontà i parrocchiani impegnati alla costruzione, prendevano i sassi dal torrente Astico e li portavano nella piccola radura detta Sojo dele vigne, dove in meno di un anno l’oratorio venne costruito.
Questo semplice manufatto, dedicato al S.S. Redentore, venne edificato sotto la guida del parroco di Pedescala don Pietro Costa, per ringraziare per il nuovo secolo che iniziava e fu benedetto il 21 luglio del 1901 dal Vicario di Rotzo, Francesco Zecchinati.
In passato la popolazione saliva in processione il giorno dell’Ascensione, il 21 luglio ed era uno dei punti, dove si arrivava in occasione delle Rogazioni. Negli anni è stata più volte restaurata e ridipinta; viene pulita e addobbata per questa occasione con le tovaglie e i fiori ed è un punto luminoso non solo nel periodo natalizio, ma la si può vedere illuminata ogni notte.
La mattinata del 21 luglio è stata splendente e anche se ai nostri giorni il traffico è molto aumentato, si partecipa volentieri alla S. Messa, salendo a piedi o in auto.
Quest’anno a fine celebrazione c’è stata una benedizione particolare: don Sergio ricordando tutte le persone che in questi 124 anni si sono prodigati a curare la chiesetta, ha chiamato accanto a sé il più giovane e il più anziano che erano presenti. Giacomelli Orsolina di novantasette anni e Pretto Fabio di un anno, hanno ricevuto la benedizione e la riconoscenza di tutti per essere stati presenti a questo momento particolare. Tra Orsolina e Fabio ci sono quasi 100 anni e se la prima porta con sé il peso di un secolo di storia, il secondo ha appena iniziato ed è di buon auspicio e speranza per il futuro.
Il ringraziamento va a chi con fatica ha costruito la cappella come segno di una fede e una devozione d’altri tempi, ma credo che ogni volta che alziamo gli occhi o che passiamo sulla strada sottostante, il nostro GRAZIE può diventare un prezioso ricordo e una preghiera gradita.
Lucia Marangoni (Dàmari)
27/07/2024
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