domenica 28 luglio 2024

Prendersi cura

  


Spesso accade che si usino alcune parole senza pensare al profondo significato che contengono e per capirlo completamente bisogna cercare qualche sinonimo. 

La parola  “PRENDERSI CURA” che si usa in molti ambiti, ha una fila di sinonimi molto significativi.

Prendersi cura = badare/ accudire/ curare/ occuparsi/ sistemare/ avere cura/ vegliare/ prestare attenzione/ impegnarsi/ dedicarsi/ custodire/ avere premura/ sorvegliare/ interessassi/ avere a cuore/.

Ecco quindi, che due semplici parole diventano tanti modi per esprimere molte azioni che si possono fare con sentimenti di amicizia, affetto e amore. 

Ogni giorno m’imbatto in situazioni di vita in cui riesco a scorgere tanti modi in cui le persone mi dimostrano che s’interessano a me e alla mia famiglia. 

Di questo ringrazio Dio che mi ha dato la capacità di prendermi cura e coltivare, nel modo in cui posso, i rapporti umani che sono indispensabili per avere buone relazioni. 

A volte, se non si riesce a essere presenti con il prossimo in momenti particolari, ci si scusa dicendo “no gò corajo”, ma credo che anche un semplice messaggio, che non implica grandi sforzi, possa farci sentire “pensati” e abbia il potere cambiare la giornata, rendendola meno pesante. 

Quei sinonimi che ho elencato sopra, diventano quindi doni preziosi e buone azioni che arricchiscono il nostro cammino, rendendolo importante, unico e vitale. 

Ho pensato a tutto questo quando, giorni fa, una signora che abita nel mio paese, ha avvisato i vicini che si sarebbe assentata per alcuni giorni, dicendo di non preoccuparsi se si notavano le imposte chiuse. 

Mi ritengo fortunata di abitare in un piccolo paese, dove ci si prende cura l’uno dell’altro, anche solo controllando il movimento dei balconi o con un semplice saluto passando per la strada oppure con l’augurio di una buona giornata o di una notte serena. 

Anche quando i bambini passano per le strade in bicicletta, si cerca di osservare come si comportano e si prova a dare qualche consiglio perché non si facciano male. Questo accade ancora da noi ed è una sicurezza sapere che in qualche modo possiamo proteggerci e sostenerci a vicenda. È come dire a qualcuno “te gò in mente”; sono semplici parole, ma che contengono una miriade di pensieri colmi di affetto e di vicinanza. Sono piccole cose ma credo siano le più importanti, quelle che riescono a illuminare anche la notte, che rischiarano la strada, specialmente quando tanti sassi ostacolano il cammino e ci sentiamo smarriti. 

Forse dovremmo ricordarci di dirle o scriverle più spesso…

Lucia Marangoni (Dàmari)

23/07/2024



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