Durante una veglia penitenziale dei giovani ad Arsiero, cui ho avuto la fortuna di partecipare, il tema tratto dal Vangelo era quello del seme che spesso si sente nelle parole di Gesù e nelle sue parabole.
Il segno che ci è stato lasciato dopo quasi due ore di condivisione, ascolto, canto e preghiera, è stato un piccolo vasetto dove abbiamo posto terra buona e poi abbiamo messo a dimora dei piccoli semi di varie qualità.
La cosa che mi è piaciuta, e che credo si possa calare anche alla vita di ognuno di noi, è che quei semi così diversi fra loro, una volta cresciuti grazie alle dovute cure, avevano il compito di sorreggersi e sostenersi e insieme ci sarebbero riusciti. Ho portato a casa il vasetto e pensando a quei piccoli granelli, mi chiedevo se sarebbero germogliati e ho cercato di prendermene cura.
È passato qualche giorno ed ecco che hanno iniziato a spuntare dei piccoli germogli, una vera meraviglia! Poi di giorno in giorno, gli steli sono cresciuti grazie alle goccioline d’acqua che facevo scorrere e al calore del sole; ho dovuto cambiare il vasetto e metterne uno leggermente più grande e intanto iniziavo a scorgere la diversità di quegli steli.
I giorni sono passati e ancora una volta ho cambiato vasetto: ora il tutto era cresciuto bene e si potevano distinguere differenti pianticelle. È stato osservando che mi è tornato alla mente quanto detto la sera dell’incontro:
siamo uno diverso dall’altro e per crescere dobbiamo sostenerci a vicenda, sorreggerci e fare quello che possiamo, per restare uniti e farci forza.
In ogni occasione che la vita ci presenta, possiamo essere fili d’erba, piccoli fiori, boccioli profumati, corolle dorate, ognuno con la sua particolarità e per questo tutti “speciali”, siamo diversi e per questo insieme possiamo formare qualcosa di splendido! Ma abbiamo bisogno l’uno dell’altro e avere la fortuna di sentirsi sorretti da chi ci sta vicino, è senza dubbio un dono grande. In questi giorni di primavera, amo raccogliere i fiori e i piccoli steli che quasi per magia sono spuntati sui prati e quando ammiro quel mazzolino così semplice, penso che non ci sia nulla di più bello e importante, così mi fermo chiudo gli occhi e ringrazio sempre di queste piccole gioie.
Auguro a tutti di sentirsi sorretti e sostenuti in ogni momento della vita come hanno fatto quei semi che piantati una sera di Quaresima, hanno avuto la forza di rinascere e crescere insieme!
Lucia Marangoni (Dàmari)
Pedescala 14 aprile 2023
Grazie molte per le tue belle parole, Lucia.
RispondiEliminaIeri, alla prima Comunione di mia nipote, vicino all'altare c'era una grande pentola con un mestolo. Il parroco ha raccontato la storia: Un giorno, un pellegrino che stava visitando il paese, ebbe fame e chiese ad un'anziana se avesse qualcosa per lui, ma lei non aveva nulla da dargli. Chiese ad un uomo e nemmeno questi aveva qualcosa per lui, e così un altro e poi un altra. Finché una vecchina gli rispose che aveva solo una grossa pentola vuota. Il viandante le disse di riempirla d'acqua fino all'orlo e di metterla sul fuoco del camino, che avrebbe provveduto lui ad aggiungere un ingrediente per fare la minestra. E ci mise un grosso sasso. Dopo un po' che l'acqua stava cuocendo, si era raggruppata della gente incuriosita, lui assaggiò la minestra e disse:" mmh...buona, ma manca un ingrediente, la cipolla. C'è qualcuno di voi che ne ha?". "Si, io" risposte uno degli abitanti e corse in casa a prendere la cipolla per metterla nella minestra. Dopo un po' il viandante assaggiò ancora la minestra e disse:" mmh, buona, ma manca un ingrediente, la carota. Qualcuno ha una carota?". E una donna andò a casa a prendere la sua carota da mettere nella minestra. E così per tanti altri ingredienti, finché il viandante, assaggiata la minestra, disse:"Ora sì, la minestra é pronta, è squisita e ricca di ingredienti". E cominciò a distribuirla ai tanti abitanti che si erano raccolti attorno a lui. *** L'unione e la condivisione, fanno la forza