giovedì 5 gennaio 2023

MIX: di tutto un po'...


«Date un briciolo di potere a un idiota e avrete creato un tiranno».

Il mondo è pieno di uomini disonesti, incapaci, inetti che per qualche strana ragione rivestono ruoli di potere. Ma perché accade? «Avviene perché la massa degli uomini abdica alla sua volontà, lascia promulgare le leggi che solo la rivolta potrà abrogare, lascia salire al potere uomini che poi solo un ammutinamento potrà rovesciare.»

Gramsci parlava di indifferenti, Dante invece, quel Dante che oggi alcuni reputano obsoleto, li chiamava ignavi. Ricordate Ponzio Pilato? Il prefetto Romano convinto dell’innocenza di Cristo, ma che per viltà lasciò decidere la folla? L’uomo cioè che volle "lavarsene le mani”? Ecco... Dante lo colloca tra gli ignavi. 

Chi sono gli ignavi? Sono gli uomini che mai ebbero il coraggio di battersi, di prendere posizione, di avere un'idea propria, o magari la ebbero anche, ma preferirono, siccome era più conveniente farlo, accodarsi alle idee degli altri: del potente di turno, dello stato, della massa.

Oggi sono le persone che hanno fatto dell’omologazione una virtù: sono quelli che pensano, sentono, parlano, agiscono facendo ciò che tutti fanno, sono quelli che oggi appoggiano un governo, domani un altro, perché riconoscono un unico Dio: la maggioranza. 

E queste “non persone” fanno più danni dei malvagi veri e propri: ecco perché nella storia umana dai tempi di Socrate ci sono sempre stati governanti inetti, incompetenti, fraudolenti, c’è sempre stata una massa di ignavi disposti a sostenerla. 

Vivere è battersi, è sbagliare anche, ma prendere posizione, avere idee, difenderle. Gli indifferenti purtroppo sono il “peso morto della storia”.  Ma sapete cosa dice Virgilio a Dante a proposito degli ignavi? «Non ragioniam di lor, ma guarda e passa».

G. Middei

3 commenti:

  1. Tutte le opinioni dovrebbero essere rispettate in base al principio di tolleranza ? Cosa facciamo del vero e del falso, del bene e del male ? Conciliazione non vuole dire cobardia.
    Descartes, nel Discorso del Metodo, sottolineava il carattere arbitrario dell'opinione, mostrando così che le opinioni non sono verità universalmente condivise ma semplici credenze....
    Alain ha detto : bisogna sapere dire no.

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  2. Noi non possiamo accettare il "guarda e passa"; il cambiamento che ci stanno imponendo, coi mezzi attuali a "loro" disposizione, RICHIEDERA' SECOLI, per poter arrivare alla RIBELLIONE.
    Ignavia, in queste condizioni, equivarrà a morte. Ricordiamoci, finalmente il sospetto comincia a serpeggiare, qualcuno si informa e legge i deliri scritti da costoro, gli INNOMINABILI noti: saremo automi, “guidati” dalla "digitalizzazione" ora tanto reclamizzata; perfino dal "capo dello stato" nel suo "discorso" di fine anno...

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