Lo vediamo sempre, transitando in valle nei pressi della strenta della Prìa e chissà quante volte ci saremo chiesti cosa fosse in realtà quel grande e misterioso antro, sospeso com'è lassù, a metà della costa dell'Altopiano. Non è l'unico in valle, ma la sua conformazione così grande e poco profonda, che lo rende del tutto visibile dalla strada, gli toglie forse quel po' di mistero e di voglia di esplorarlo.
Ci ha pensato invece il nostro Flores Munari, esploratore della terra dal cielo, a mostrarci in dettaglio da vicino la conformazione di questa cavità, probabile retaggio dell'epoca in qui un ramo dell'immenso ghiacciaio dell'Adige, diramava dalle nostre parti. Apprendiamo anche che si chiama Covolo Nadal e che, da bravo covolo, si trova nel territorio di Cogollo.
Adesso l'aspettiamo al varco con quello della Vecia Pempa, un po' più arcano e appartato.
Il covolo de Nadale, come viene chiamato dalla gente del posto, era sicuramente abitato nel medio evo da gente di Arsiero, che aveva il controllo della torre scaligera anche se in territorio di Cogollo. Dal castello/chiesa di Arsiero non si vede la torre, ma il covolo sì, e bastava triangolare i messaggi con le segnalazioni, anche il Ponte delle Capre era controllato dal covolo. Cento metri più a nord c'è la cavità cihiamata del Sol de Levà.
RispondiEliminaDa osservazioni astronomiche fatte dal maestro Giovanni Borgo col sole di mezzogiorno e del tramonto, sembrano apparire interessanti e nuove teorie sui toponimi dei due covoli.
Non son sicuro d'aver visto bene, ma mi sembra che una pietra è legata ad una corda che pende dal soffitto.
RispondiEliminaUna specie di pendolo di Foucault per provare ai Valdastegani che è la terra che gira, e non il sole?