È un segnetto piccino picciò, talvolta un po’ impertinente, dato che appare spesso a sproposito. Ma non è colpa sua, bensì di chi lo usa, che non è molto pratico a collocarlo nel verso o al posto giusto. Sì, perché può indicare tanto un accento, se è inclinato, quanto un’elisione se è posto in verticale alla fine d’una parola tronca. Può assumere una forma un po' convessa, da virgola, ma dipende dalle abitudini. Ultimamente, più che dalla mano che scrive, sono alla mercè delle varie tastiere in uso di computer e telefonini, dato che in molti hanno mandato la penna in soffitta.
Pur essendo così piccolo e birichino, questo minuscolo segnetto è in grado però di mutare radicalmente il senso delle parole che domina; vediamone alcune nel nostro dialetto:
- Péca: indica un’orma, un’impronta in un terreno morbido o nella neve.
- Pèca: indica la gomma da masticare, mutuata dall’antico Pech, resina dell’abete. Per esteso una sostanza molle e appiccicosa.
- Pecà: indica la compassione, l’atto del compatire: el me fa pecà, poaréto!
A mi el me fa on fià pecà proprio l’acento, dato che i lo dopara a la carlona in massa.
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