Tornante 15, tornante 16, tornante 17. Quell'estate salivo almeno due, tre volte la settimana la Strada Vecia. Sapevo prima di partire di trovarti. Levarino, mani, fatica. Tutta e sempre da solo. Un saluto salendo e una chiacchierata scendendo, con la tua macchina rossa sempre ai Tombassi. Quell'estate rifacesti l'intero muro tra i due tornanti appena franato. Un giorno portai mio fratello col solo scopo di ammirare cosa stavi facendo. Scherzando ti dicevo quanto sarebbe potuto costare un lavoro così al Comune.. Solo due anni prima tuo fratello Sergio mi chiese per mesi di mettere le sbarre alla Strada Vecia per difenderla dalle moto. Non te lo dissi mai, ma ci ripensavo ad ogni appuntamento. Per capire spesso basta un diverso punto di vista, soprattutto un esempio. Un testimone che ti spieghi cosa significa davvero la memoria di una Strada Vecia.
Ci siamo sempre incontrati per sentieri, negli ultimi anni. Io di corsa, tu a provvedere ad ogni genere di manutenzione. Hai offerto tutta la tua generosità al tuo Paese, senza mai troppe chiacchere.
Non potrò esserci purtroppo tra poco a salutarti, Mario. Volgerò lo sguardo verso destra, non appena entrerò la prossima volta al Portego. Rivedrò la tua genealogia dei gruppi familiari di Pedescala. Ti saluterò così, solo con gli occhi. Conscio che ci sono alcune persone che ti chiedi sempre se si sono ringraziate abbastanza.
Ciao Mario...
Alberto Toldo
Chi ha aperto e curato tanti sentieri, troverà sicuramente curato e aperto il sentiero che porta nell'aldilà...te lo meriti!
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