giovedì 19 gennaio 2023

Anche quest’anno ho fatto la…


Ogni anno, puntualmente, quando si arriva in prossimità dell’Epifania, ripenso a tutte le volte che ho fatto la Befana per rallegrare grandi e piccoli. 

Ho iniziato tanti anni fa, andando a trovare gli ospiti della casa di riposo a San Pietro che erano felici di vedermi; poi sono stata chiamata in altri posti, in negozi o case private, durante manifestazioni e quindi, ogni anno, mi trasformavo con vero piacere. Di seguito sono andata per alcuni anni in una scuola materna dove non ero conosciuta, perché a me non piace mettere la maschera, (ho un particolare giusto giusto…) quindi bisognava non essere identificata in nessun modo.

Dopo il 6 gennaio 2010, ho vissuto l’Epifania in modo doloroso e difficile, ma dopo qualche anno, ho ricominciato a fare quello che mi piace: sotto altre sembianze, portare un po’ di gioia a qualcuno.

La vestizione è quasi un rito: maglione, sottogonna, gonna, grembiule, calzettoni, scarpe, parrucca, fazzoletto in testa, guanti, campanella sul polso e da ultimo il grande scialle. A ogni indumento entro lentamente nel personaggio e dopo avermi sporcato la faccia di nero, prendo il sacco e cavalco la scopa che mi è cara, perché me l’aveva data mio papà e… parto! La cosa che mi piace tanto è salire in macchina e lungo la strada, salutare le auto che incrocio: vedere le facce incredule, sorprese o divertite è uno spasso!

Per l’Epifania appena trascorsa, nessuna chiamata, nessuna prenotazione, nessuna richiesta; ero dispiaciuta di non poter tirare fuori i vestiti e fare il mio solito giretto, ma poi mi sono detta che ormai la vecchia Befana sarebbe presto andata nel dimenticatoio e mi sono rattristata. 

Mentre pensavo a queste cose, mi è arrivato un sms: una persona che non conosco mi chiede se ho voglia di fare la Befana e stare con i bambini di una scuola materna perché la persona che aveva dato la disponibilità, aveva avuto un contrattempo. Figuratevi la mia gioia!  Ho dato subito la risposta, sarei andata più che volentieri e il giorno fissato, dopo aver compilato carte e permessi, sono entrata con sacco e scopa nella scuola, cominciando il giro nelle sezioni. Con la campanella facevo sentire il mio arrivo e una volta entrata nelle aule, mi sono fermata a parlare con i bambini, a rispondere alle loro domande, a raccontare le mie avventure di Befana e a fare le raccomandazioni… Alcuni bimbi erano un po’ impauriti tanto che non riuscivano a parlare, mentre altri molto coraggiosi, si sono avvicinati e mi hanno praticamente interrogata! 

In ogni aula ho portato una calza preparata per ogni bambino e del materiale che avrebbero usato insieme a scuola; Io mi sono divertita tanto, le maestre e i bambini sono stati felici della mia visita; ho posato per le foto con ogni gruppo e dopo aver salutato, me ne sono andata, ma credetemi, avrei voluto restare ancora!  Quando incontro gli adulti, spesso è difficile trovare persone che stanno al gioco, mentre con i bambini posso volare con la fantasia, raccontare storie meravigliose per provare a far amare anche la Befana. So che non può competere con il ciccione vestito di rosso, ma io provo e spero ogni anno che la vecchia con la scopa, non sia dimenticata e che gli adulti facciano in modo che i bimbi credano in lei.

Tornata a casa ho riposto abiti e accessori pensando che, a causa di un impedimento della Befana di ruolo, avevo potuto fare la sostituta; ho avuto modo di trasformarmi e passare un po’ di tempo con i bambini, cosa che amo fare e che mi dà una carica che cambia la mia giornata. Qualcuno avrà ascoltato i miei pensieri, mi avrà visto triste e avrà fatto in modo che mi arrivasse quel messaggio….

Grazie a chi ha passato il mio contatto, a chi mi ha invitato e a chi mi ha accolto con entusiasmo, che posso dire con orgoglio che anche quest’anno ho fatto la … Befana!

Lucia Marangoni Damari (La Befana)

14  gennaio 2023

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