martedì 19 ottobre 2021

Case vecie

 

Vecchia casa sull'Areta

Sottoportico in contra' Lucca


Accessi delle abitazioni rurali in contra' Lucca
【Gianni Spagnolo © 21L5】
La carrellata di foto mostra alcune vecchie case del paese che ancora mantengono in parte l'originale architettura rustica, pur alterata da interventi  in varie epoche. 
Le antiche case del paese si presentavano infatti un po’ tutte allo stesso modo, con varianti legate alle disponibilità della famiglia e alla posizione. Erano costruite con pietre calcaree naturali assemblate con magra e grossolana malta di di calce e intonacate al grezzo. La muratura era talvolta eretta a barbacane e con incerta geometria, appoggiata senza fondazioni sul mastego o sulla viva roccia a seconda dei luoghi e a volte armata al suo interno con pali di jégano.  Porte e finestre avevano stipiti di legno d'abete, e con tozze travature di abete erano costruite pure le architravi, che facevano da corda e sostegno a volti in pietrame e malta a sesto molto schiacciato. Al  pianterreno avevano in genere la stalla e la cantina, spesso interrata nel monte, pavimentate a salìso e soffittate da massicci volti in pietra. Gli angusti locali erano sovente accessibili attraverso un sottoportico, adibito al  ricovero degli attrezzi e della scorte di legna.  L’accesso al piano abitativo avveniva con scale esterne in sasso grezzo e podùi  sostenuti da volti in pietra e coperti da sporgenti tettoie in legno. Erano in genere di due piani con il primo adibito a cucina, pavimentata a batù. Il focolare era in un angolo e talvolta privo di camino, perciò il fumo usciva dalle aperture della stanza e impregnava ogni cosa rendendo gli ambienti tetri e insalubri. Sull’angolo opposto era murato il seciàro di pietra, con lo scarico che usciva sul muro esterno attraverso un breve doccione di sasso. Una ripida scala interna in legno, raramente chiusa da casseri e dotata di porte o botole, conduceva al piano superiore dove c’erano le poche e anguste camere comunicanti fra loro e solarate con tavolati in legno di abete. Le travature di sostegno erano a vista in tronchi di abete al naturale, non squadrati e inseriti nella muratura contrapposti l’uno all’altro per compensare le differenze di diametro, risparmiando così legname. Similmente avveniva con le tavole del solaio, raramente maschiate.  Per mezzo di scale a pioli si accedeva infine al granaio, dove venivano essiccate e conservate le derrate alimentari.
In tempi anteriori i piani superiori erano costruiti prevalentemente in legno e i tetti ricoperti di paglia o scandole di larice; solo dal XVIII secolo cominciarono ad esserlo in coppi per le case più distinte, che potevano ovviamente avere finiture interne più raffinate di quelle descritte. Le finestre erano ridotte al minimo, piccole e prive di vetri, talvolta sostituiti da carta pergamenata. Accanto alle case c’erano i letamai per le esigenze delle stalle, il ricovero del maiale e il forno di corte, discosto dalle abitazioni per evitare la propagazione degli incendi. In ogni possibile collocazione erano ricavati  i ricoveri per gli animali da cortile, principale fonte, assieme al latte e ai suoi derivati, delle poche proteine d’allora.







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