Facciamo fatica a riconoscerci in questa foto che altera di brutto l'immagine che di solito abbiamo di noi stessi poveri umanoidi. Invece noi siamo proprio così, almeno dal punto di vista sensoriale, ossia in proporzione alla maggiore o minore sensibilità delle varie parti del nostro corpo.
Il cosidetto homunculus somatosensoriale, ossia il mostriciattolo della foto, è in realtà una mappa visiva di come le diverse parti del corpo vengono rappresentate a livello corticale. Le aree sono tanto più grandi quanto maggiore è la loro importanza ai fini della percezione sensoriale.
Vediamo che la faccia è molto grande in confronto alla parte posteriore del capo, così l’indice è più lungo dell'alluce. Ciò dipende dalle differenze nella densità d’innervazione: dove essa è maggiore, tanto più grande sarà la sua rappresentazione a livello corticale.
Aree cutanee come quelle della lingua o della punta delle dita posseggono un numero elevatissimo di recettori per superficie ed il loro campo ricettivo è in proporzione più piccolo. La densità d’innervazione si ripercuote sulla capacità discriminativa tattile ed è grazie a questo che la mano è uno strumento estremamente sensibile se messo a confronto con il piede.
A molti sarà magari capitato di svegliarsi di notte e dover cercare a tentoni la sveglia per capire che ore sono. Tastando lungo tutta l’area del comodino sono le nostre mani che ci confermano se l’oggetto trovato è realmente quello che stavamo cercando. Le informazioni riguardanti la forma, la consistenza, la temperatura di quello che stiamo cercando vengono inviate al cervello attraverso i recettori cutanei, articolari e muscolari. Il cervello si occupa quindi di unire ed elaborare tutti i dati e ci conferma se l’oggetto che ora si trova nel palmo della nostra mano è realmente una sveglia o meno.
Se dovessimo fare la medesima operazione utilizzando un piede, al di là della differente mobilità dell'arto, noteremo subito che le informazioni ottenute non sarebbero altrettanto accurate che con la mano.
Non siamo dunque solo uomini o caporali, come diceva Totò, ma anche, e tanto, degli omuncoli.
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