lunedì 11 ottobre 2021

El buso intel canpanile

San Pietro in Val d'Astico nel 1809

Il caratteristico portico del campanile

San Pietro ai primi del Novecento

 【Gianni Spagnolo © 21L4】

Il nostro baldo Cesco, sempre attento a documentare scorci del paese, c'interroga sulla ragione del caratteristico buco del campanile. La torre campanaria della chiesa di San Pietro, datata 1768, è rimasta la più antica costruzione pubblica documentata del paese e condivide il tipico portico basale solo con la torre civica di Thiene, costruita più d'un secolo prima. 

Ma perché l'hanno fatto? Oggi non ci poniamo il problema, dato che è del tutto evidente che esso immette al Belvedere Pincio, ossia allo slargo di fianco alla chiesa dal quale si gode un grandioso colpo d'occhio sulla Valle. Inoltre dà accesso laterale alla Chiesa, alla Casa del Capelàn, al sottochiesa, all'ex-Parco delle Rimembranze e alle scalette che portavano al Ricreatorio. Destinazioni, queste ultime, ormai fatiscenti, tanto che il passaggio è stato interdetto da tempo per ragioni di sicurezza. La cosa certa è che i nostri Maggiori non facevano niente per niente, men che meno per copiare più illustri monumenti thienesi, che sicuramente conoscevano dalle loro visite al marcà del luni. La foto centrale mostra come il portico sia realizzato con maestria costruttiva, impiegando blocchi ciclopici di pietra viva, magistralmente incastrati, particolarmente nel vòlto. La struttura a barbacane del basamento conferisce un'intrinseca robustezza alla struttura, tuttavia la presenza del grande foro costrinse ad una costruzione molto più attenta ed accurata che non un più comune basamento massiccio, con relativa maggiorazione dei costi, cosa a cui i nostri progenitori non erano per nulla insensibili. 

La ragione per cui lo fecero si evince dalla mappa di apertura, che è la più vecchia pianta del paese disponibile, datata 1809. Essa mostra infatti come il portico del campanile sia l'unico accesso al vecchio cimitero [K] che occupava l'area dell'attuale Belvedere e al gruppo di case che si trovava dietro alla vecchia chiesa e venne abbattuto per far posto all'attuale. Un corridoio di abitazioni affiancava il tempio sul lato settentrionale, arrivando a chiudersi in prossimità dell'abside, consentendo solo un angusto raccordo pedonale con il lato opposto. Lo slargo dietro all'abside, in posizione ribassata rispetto alla chiesa, costituiva l'antica piazza/sagrato prima che l'entrata della chiesa venisse invertita e orientata a levante. La cappella primitiva era priva di campanile a torre e le campane alloggiate su delle cellette sul culmine della facciata, dotata d'un pronao coperto all'uso antico. L'entrata guardava la valle e dal sagrato in pendenza si staccava un sentiero che contornava in costa il colle scendendo alle Fontanelle (i Checa). Era questo un percorso alternativo alla strada principale che scendeva ai Checa più a nord lungo il saliso che in parte è ricalcato dall'erto tracciato attuale di Via Martiri 1848. Ne è prova anche lo strano orientamento della contra' Fontanelle dei Checa, il cui asse viario antico è appunto il percorso di questo raccordo con la chiesa, ancora intuibile nel viottolo scalettato e ormai inagibile che conduce al culmine del colle. La costruzione del Ricreatorio, della nuova chiesa e l'urbanizzazione dello scorso secolo hanno poi stravolto l'originario assetto della collina e questa strada in dolce pendenza, che invece s'intuisce dalla terza foto. Contra' Fontanelle (i Checa) era perciò stabilita su un bivio fra la strada principale e il raccordo pedonale che portava sulla piazza della chiesa, che  era il tragitto più corto per recarvisi per gli abitanti della parte settentrionale del paese. Nella mappa questo sentiero non è segnato, mentre risulta evidente nella terza foto risalente ad un secolo dopo, marcato dalle masiere di delimitazione. Riterrei verosimile che questo costituisse addirittura l'accesso principale originario del paese da nord e che il saliso al piede delle Jare sia un'aggiunta settecentesca. In questo caso acquisterebbe maggior senso l'orientamento originale della conta' dei Checa e l'accesso alla chiesa sul suo antico fronte, piuttosto che il ripido aggiramento sul retro dell'assetto più recente.

Il campanile venne edificato un ventennio prima (1768) che si ponesse mano alla costruzione della penultima chiesa (1790) e probabilmente in vista di essa, la cui costruzione ebbe storia lunga e travagliata. Venne fondato sull'unica propaggine rocciosa che esisteva da quella parte del colle, considerato che sia la casa del sacrestano [2041], che il cimitero [K], poggiavano su aggetti a valle sostenuti da muraglie di pietra, senz'altro inadatti a sostenere il peso del campanile. Gli spazi fruibili erano dunque assai limitati e perciò obbligata la soluzione del passaggio sotto al campanile stesso. Ecco quindi che quel portico, che oggi è diventato di fatto un vicolo cieco, ci apre uno scorcio sulla storia dimenticata del paese e sul suo antico assetto urbanistico.


5 commenti:

  1. Davvero interessantissimo...bellissime ste ricerche storiche. Grazie. Massimiliano Pretto

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  2. Bravissimo Gianni ecco questa è una logica spiegazione precisa ed esauriente. Ma penso che sia stato fatto più per essere un'opera monumentale "copiata da Thiene" perché a mio parere dove c'è la casa di Toni campanaro c'era spazio sufficiente per aggirare il basamento a base quadrata piena del campanile Francesco

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    1. Avrebbero dovuto sacrificare il cimitero e cavare i morti, cosa che non credo sarebbe stata gradita. La casa di Toni Canpanaro credo sia stata edificata dopo il campanile e forse in funzione di esso. Credo sia fondata a spergolo, con i muri che partono dal sottostante piano della riva, come per il cimitero. L'eventuale aggiramento avrebbe comunque comportato di erigere un muraglione di sostegno, per cui forse fare il portico sul campanile era la soluzione più semplice. Le cose sarebbero cambiate in seguito, quando Napoleone impose di trasferire il cimitero alle Fontanelle, ma ormai il campanile era fatto così.

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    2. Poi non credo che i Nostri avessero tante velleità monumentali; per finire la chiesa ci misero cinquant'anni e il fatto che avessero anticipato il campanile di vent'anni forse significa che avrebbero voluto fare la chiesa in contemporanea ma non avevano risorse sufficienti. Comunque quello è un periodo in cui c'era un notaio in paese e magari dai suoi atti si riesce a ricostruire la dinamica. Finora ho dato solo una veloce occhiata ai documenti, ma magari un giorno approfondirò...

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