L’Ognissanti,
è una festa cristiana che celebra insieme la gloria e l’onore di
tutti i Santi, anche quelli non canonizzati, ed è in pratica
un’espressione rituale cristiana per invocare tutti i santi e i
martiri del Paradiso. La solennità del calendario liturgico romano
(in latino: Sollemnitas
Omnium Sanctorum)
cadeva il 1º novembre ed era una festa di precetto, che
prevedeva anche una vigilia e un’ottava nel calendario anteriore
alla riforma liturgica voluta dal concilio ecumenico Vaticano II.
Le
commemorazioni dei martiri, comuni a diverse Chiese, cominciarono ad
esser celebrate nel IV
secolo.
Le prime tracce di una celebrazione generale sono attestate ad
Antiochia,
e fanno riferimento alla domenica successiva alla Pentecoste. Come
data di celebrazione della festività fu scelto il 1º novembre per
farla coincidere con il Samhain,
l’antica festa celtica del nuovo anno, a seguito di richieste
provenienti dal mondo monastico irlandese.
Secondo
le credenze celtiche durante la celebrazione del Samhain, i morti
avrebbero potuto ritornare nei luoghi che frequentavano mentre erano
in vita, e celebrazioni gioiose erano tenute in loro onore. Da questo
punto di vista le antiche tribù celtiche erano un tutt’uno col
loro passato ed il loro futuro. Questo aspetto della festa non fu mai
eliminato pienamente, nemmeno con l’avvento del Cristianesimo che
infatti il 2
novembre
celebra i
defunti.
Nello
stesso periodo storico, presso i romani si festeggiava un giorno
simile, per significato al Samhain: la
festa in onore di Pomona,
dove si salutava la fine del periodo agricolo produttivo e si
ringraziava la terra per i doni ricevuti. Quando Cesare conquisto la
Gallia, le due feste pagane, celtica e romana, si integrarono e i
giorni per il festeggiamento cadevano, a secondo delle zone, in un
periodo che si collocava tra la fine del mese di ottobre e i primi
giorni di novembre. Solo in seguito i festeggiamenti caddero in un
solo giorno e precisamente tra la notte del 31 ottobre e il primo
novembre. Questa notte veniva chiamata Nos
Galan-Gaeaf,
cioè notte delle calende d’inverno, ed era il momento di maggior
contatto tra il mondo dei vivi e quello dei morti
La
ricorrenza della chiesa occidentale potrebbe derivare dalla
festa romana della dedicatio Sanctae Mariae ad Martyres,
ovvero l’anniversario della trasformazione del Pantheon in chiesa
dedicata alla Vergine e a tutti i martiri, avvenuta il 13 maggio del
609 o 610 da parte di
Papa Bonifacio IV, che
diede così un significato religioso alla festa pagana.
Papa
Gregorio III
(731-741) scelse il 1º novembre come data
dell’anniversario della consacrazione di una cappella a San Pietro
alle reliquie “dei santi apostoli e di tutti i santi, martiri e
confessori, e di tutti i giusti resi perfetti che riposano in pace in
tutto il mondo”.
Arrivati ai tempi di
Carlo Magno,
la festività novembrina di Ognissanti era diffusamente celebrata. E
così il 1º novembre venne decretato festa di precetto anche da
parte del re franco Luigi
il Pio nell’835
e il decreto fu emesso “su richiesta di Papa Gregorio IV e con il
consenso di tutti i vescovi”.
La
festa si dotò di ottava solenne ancora presente nel rito
straordinario della Chiesa durante il pontificato di papa Sisto IV,
quando, bandendo la crociata per la liberazione di Otranto nel
settembre 1480, il pontefice implorò la benedizione dell’Altissimo
sulle schiere cristiane.
Lo
storico inglese
Ronald Hutton
mise in discussione le varie tesi esistenti, osservando come
Ognissanti venisse celebrato da vari secoli (prima di essere festa di
precetto), in date discordanti nei vari paesi: per la chiesa di Roma
era il 13 maggio, in Irlanda (paese di cultura celtica) era il 20
aprile, mentre il 1º novembre era una data diffusa in Inghilterra e
Germania (paesi di cultura germanica). Inoltre, sempre secondo
Hutton, non ci sarebbero prove che Samhain avesse a che fare coi
morti, e la Commemorazione dei defunti iniziò a essere celebrata
solo in seguito, nel 998.
Tante
le tesi sull’origine di questa festività celebrata ogni anno, che
hanno portato questo giorno ad avere un’importanza assoluta nel
mondo cattolico.
dal web
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