Questo periodo, a
cavallo della festività di San Martino, fu per secoli
una data cruciale per la mezzadria: l’11 novembre scadevano i
contratti agricoli e di affitto, e di conseguenza, se non venivano
rinnovati dal padrone del podere, si doveva traslocare, caricare le
poche masserizie e i pochi averi e andarsene. Possibilmente il capo
famiglia cercava per tempo di istallarsi in un altro podere, ma
spesso, per qualche contadino che mal si adattava a subire certe
angherie dei padroni, non era sempre facile, e allora voleva dire
trovarsi in mezzo ad una strada, diventare "casanti",
braccianti, operai a giornata...
Il detto “fare San Martino” è
valido ancora oggi, e vuol dire proprio “traslocare”.
la campagna appena ieri
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