lunedì 25 novembre 2019

Tutto iper, tutto mega..., ma io rimpiango la boteghèta artigianale soto casa...

La bottega di appena ieri.
Nelle botteghe tradizionali di una volta si trovava di tutto: sale, tabacchi, riso, pasta, conserva di pomodoro, baccalà secco, sardèle, sgombro, tonno, aringhe, caramelle, confettini colorati per la ciambella, castagne secche, uova, cannella, noce moscata, spago, quaderni, matite, carta oleata, sapone, filo da cucire e per lavorare ai ferri, bottoni, aghi, petrolio e carburo per l’illuminazione... inoltre aspirine, purghe e pastiglie per il mal di gola.
Queste botteghe erano più o meno le stesse in tutti i paesi, avevano un grande bancone con sopra la bilancia a due piatti, dietro il quale stava il padrone o la moglie. I conti si facevano a matita sulla “carta da sùcaro” molto spesso si “segnava”, cioè si scriveva il dovuto su un libretto e si pagava a fine mese o quando si poteva.
Nel giro di pochi decenni, tutto si è modernizzato, una dopo l’altra le botteghe sono state sostituite da negozi asettici e specializzati, con nuovi prodotti richiesti dall’accresciuto benessere: un‘altra casella di vita ormai scomparsa.
dal web

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