Queste stupende giornate quasi estive, anche come temperature, che son arrivate senza un minimo di gradualità, ci han messo addosso la voglia di uscire, di camminare, di farsi baciare dal sole ed accarezzare da un'arietta per nulla antipatica. Le bramavano un po' tutti, dopo un inverno ed un inizio di primavera un po' pesantino... Come spesso succede negli ultimi anni si passa dalla giacca a vento alla manica corta, senza nemmeno darci il tempo di rendercene conto, ma poco importa se il risultato è quello che possiamo ammirare.
Anche Giuseppe Mattielli si è fatto il suo bel giretto partendo da Pedescala, Raparo, Contra' Mosca, Forte Corbin e ritorno.
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(avviso che non conoscendo i luoghi, la sequenza non sarà perfetta, cerco di andare un po' a naso)
BellissimA camminata, mi puoi spiegare il percorso, grazie.
RispondiEliminaComplimenti Bepiti, non ci sono mai stato, ma le foto rendono l’idea della bellezza del percorso e del paesaggio circostante.
RispondiEliminaMi associo ad Ale, il giro deve avere una bellissima panoramica. Mi piacerebbe farlo.
RispondiEliminaSì può sapere il percorso, so che è molto praticato
RispondiEliminaNon sonomolto afferrato con il pc, quindi Carla ti domando scusa per le foto in disordine. Il percorso è circolare. Si parte dal cimitero di Pedescala e ci si inoltra per la Val d'Assa, passando per il baito di Luigi Panozzo "baga", la calcara, dove sono stati cucinati i sassi per produrre la calce per ricostruire il paese distrutto dalla prima guerra mondiale, e il baito di Riccardo "lovo" con la splendida fontana. Al sasso della "togna" si gira a dx per salire lungo il sentiero n. 633 del cai denominato "raparo". Dopo tre quarti d'ora si arriva alla contrada Mosca di Treschè Conca, dove al centro della stessa c'è un bellissimo capitello votivo, costruito interamente, muri e tetto, in lastre di sasso Asiago che mettono in risalto l'abilità dei scalpellini di tanti anni fa. Da questa contrada si prende il sentiero n. 804, che dopo tre quarti d'ora ci porta, tra baiti ristrutturati e malghe al dosso del forte dove, da qui, si può ammirare splendido panorama a 360 gradi delle montagne che ci circondano. Dopo due minuti si giunge al forte Corbin, dove si può visitare il bellissimo museo sulla prima guerra naturalmente, o si può solamente rifocillarsi al bar/ristorante. Da qui si scende, con il sentiero n. 635, sul versante opposto alla salita, sopra Forteratti e Barcarola, che dopo un'ora giungiamo al ponte in larice del vecchio molino dei Spagnolo e di nuovo al punto di partenza. La durata del giro , con calma, è di 4 ore con un dislivello di circa 700 metri.
RispondiEliminaGrazie dell'esauriente spiegazione
RispondiEliminaNon stancatevi di segnalare questi meravigliosi percorsi.
RispondiEliminaBrao Bepìti, ... hake I pauginje in balt u namear pit maine pail, asbìa de altan an galeart.
RispondiEliminaPuoi tradurare Don, per noi umani
EliminaEsimio reverendo... non mi costringa a rimproverarla ancora come ho fatto in passato. Faccia il bravo!!! ;-)
EliminaAnca parche' le' un cimbro tuto suo
EliminaCaridadrio, .. io non ho mica studiato sui sacri testi, non ho fatto corsi, scrivo quel che mi ricordo e
Eliminacosì come mi viene. Poi mi piace l'approccio maieutico, così che facciate un po' di fatica comprendoniaca e non vi troviate tutto minestrato. Epò, ... cualo elo el cimbro bon? Cuelo massacrà dai lusernati paleo-filo-baiuvari?
Anca mi me piase sto ap proccio mai autico, Sponcy. Ti fà la to menestrina che i cari te va drio. N'tela vita, bisogna ben tribulare par rivare a capire tuto, anca quando che xe scrito in talian.
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