Ad essere sincera non è che Tonezza mi abbia mai attirato particolarmente, pur essendo ubicata ad un "tiro de s'ciopo".
Ultimamente degli affetti mi invogliano a salirvi periodicamente e la sto piano piano conoscendo e soprattutto apprezzando.
Finora un unico neo: per me la strada per accedervi non è il massimo della sicurezza. Vedrei opportuno un guard rail decisamente più alto e a tratti pure doppio, come per esempio han fatto sul Costo. Procedo sempre a 40 km/orari con lo sguardo sulla sinistra perchè quegli strapiombi mi fanno girare la testa e penso che se dovessi fare il volo "idovarìavegnératormesùcolguciàro"...
Tonezza ha parecchie Contra' e col tempo spero di poterle visitarle tutte.
Inizio le mie "passeggiate ad alta quota" da contra' Vallà-Brucchi.
Sulla sinistra un maestoso faggio non passa di certo inosservato e sembra sia lui a fare da maggiordomo dandomi licenza di visitare la Contra' che è abitata stabilmente da tre persone, ma nei fine settimana e soprattutto d'estate ridiventa vivace e colorita come un tempo che fu.
Durante il mese di maggio, il capitello in entrata, diventa il luogo dove viene recitato "el fioréto".
Da notare la tenera targhetta fuori da una casa: "la casa della Nonna" che io desidero leggerla così: Per l'affetto che ci legava alla Nonna, noi torneremo qui ogni volta che ci sarà possibile.
A questa Contra' fa da cornice Campomolon ancora leggermente innevato e sua Maestà lo Spitz con ai piedi "le case del monte" (le nostre malghe).
Impreziosisce il paesaggio la Valle dei ciliegi che non ho avuto la fortuna di vederli fioriti, i sentieri molto ben curati e segnalati, delimitati dalle "platten" tipiche dell'altopiano di Asiago, altresì il percorso Excalibur, la palestra di roccia, il Fortino.
Devo dire tutto ben tenuto che ben si presta a delle stupende passeggiate.
Pur leggermente in ritardo rispetto a giù, noto che la primavera sta sbocciando a tutta carica, regalandomi meraviglie come solo lei sa fare. Impossibile passare oltre e non soffermarmi un attimo a riflettere.
Dopo tanto tempo ho visto anche che c'è ancora chi ama "nare a pissacàn".
Pure il cuculo sembra essersi accorto della mia presenza e sembra darmi il benvenuto col suo particolare canto. Quest'anno l'ho sentito la prima volta qui a Tonezza mercoledì 18 e subito il pensiero è andato a Lorenzo quando, nei nostri filò (che tanto mi mancano), riguardo al cuculo mi raccontava che a Tonezza così dicono: "o al sédese o al disdòto... o che lè vivo... o che lè morto... o che el ga tolto mojère che no la lo lassa pì vegnére...
e anche quest'anno non si è smentito...
Alla prossima...
Complimenti bellissime foto👍😆
RispondiEliminaDa Tonéda no xe mai vegnesto gnente de bon!
RispondiEliminaAlmeno sui pissacàn no te spui, Sponcy, no ?
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