Una nostra lettrice, che talvolta mi apostrofa bonariamente per
percepirmi un po' troppo spesso proiettata nel passato, esaltando la
vita di allora, mi invia questo stralcio del nuovo libro di
Massimiliano Parente, "Scemocrazia. Come difendersi dal pensiero
comune" (Bompiani)
LO SCEMO ANTIMODERNO
Quando Goethe arrivò in Italia, nel 1786, andò in un albergo sul lago di Garda, e chiese del bagno, perché aveva un bisognino urgente. «Avendo interrogato il garzone, costui mi indicò senz'altro il cortile: Qui abbasso, può servirsi. Dove? domandai. E egli, amabilmente: Da per tutto, dove vuol». Quindi, signore mie, davvero mala tempora currunt? Davvero si stava meglio quando si stava peggio? Davvero vi piacerebbe vivere nel passato? E quelli che partono per l'India e ritornano cambiati? Se sei cambiato, perché non te ne torni lì?
Gli intellettuali impegnati, giornalisti, scrittori, registi, opinionisti, catastrofisti di professione, vanno in brodo di giuggiole per qualsiasi cultura arretrata, e quando Silvio Berlusconi se ne uscì che «l'Occidente è superiore», non l'avesse mai detto, e quando Bush voleva esportare la democrazia e l'Occidente, per carità, nessuno è superiore a nessuno. L'antioccidentalismo è un prodotto dell'Occidente, saldatura di pensiero tra marxismo e cattolicesimo, ma perfino il fascismo disprezzava la modernità («c'è un tipo di urbanesimo che è distruttivo, che isterilisce il popolo, e è l'urbanesimo industriale», scrisse Mussolini nel 1925. «Bisogna fare del fascismo un fenomeno prevalentemente rurale»). Chi è d'istinto antimoderno e antioccidentale nel pensiero, pur passando tutto il giorno con lo smartphone in mano? Chiunque. È stata una vittoria ideologica dei «nemici della modernità», come li ha definiti lo storico Piero Melograni in un libro di oltre dieci anni fa, La modernità e i suoi nemici. I nemici della modernità, che poi sono i nemici del capitalismo. C'è quello che ti dice che vorrebbe essere nato nell'Ottocento, quell'altro che ama tutto ciò che è incontaminato e ti cita il film Into the Wild (la storia di un tipo che fugge dalla corrotta civiltà alla ricerca della natura selvaggia, e lì alla fine crepa, unico momento bello del film), quell'altro che si lamenta dell'aria inquinata, dei ghiacciai che si sciolgono, della globalizzazione e del global warming, delle sostanze chimiche che abbiamo dentro, delle scie chimiche che verrebbero rilasciate nell'aria non si è ancora capito per quale scopo. C'è la Chiesa, per la quale la modernità ha in sé il pericolo della scienza, del consumismo e dell'ateismo (e però una in stato vegetativo come Eluana Englaro doveva restare attaccata alle macchine?), e c'è il comunismo, per il quale il capitalismo opprime il popolo.
E quindi, come si stava prima? Nel 1900 a Roma le case non avevano bagni, e non c'era acqua corrente, il mondo puzzava e in tutta la città esistevano solo un paio di bagni pubblici, che tra l'altro nessuno usava. Arturo Carlo Jemolo osservava come «il bagno restava sconosciuto dall'infanzia alla tomba».
Il pensatore di sinistra medio ti dice che qui da noi le masse sono oppresse, ma ancora nel 1881 un terzo della popolazione abitava in scantinati, soffitte, tuguri, catapecchie, stipato in appartamenti sovraffollati. A Torino, all'epoca, il 43% della popolazione condivideva la propria stanza da letto con almeno altre quattro persone. Oggi basta un'influenza e è allarme globale, tuttavia nelle civiltà precapitaliste e prefarmacologiche la durata della vita media era meno della metà della nostra. Vige una diffidenza per i farmaci, c'è chi legge gli effetti collaterali e sceglie di curarsi in erboristeria o in parafarmacia, per sentire una frase intelligente dobbiamo guardare Dottor House, il quale a una signora che non vuole dare un antiasmatico a suo figlio per timore delle controindicazioni risponde: «In effetti non prenderlo ha una controindicazione sola, la morte».
Davvero si stava meglio quando si stava peggio? Se foste nati prima del XX secolo avreste fatto una vita di merda, ricchi o poveri. Il virus della sifilide, la spirocheta pallida, fu identificato e isolato solo nel 1905, nel 1921 si scoprì l'insulina, e nemmeno i denti si curavano, potevate morire di setticemia anche solo per un banalissimo ascesso. Nel 1885, grazie a Pasteur, fu debellata la rabbia, nel 1897 si scoprirono le cause e le cure per la malaria. Se foste state operati prima del XX secolo vi avrebbero sottoposto a un intervento approssimativo senza anestesia, senza esami, senza igiene (i chirurghi non si lavavano neppure le mani), senza tac, senza risonanze, senza analisi del sangue, senza grandi speranze di uscirne vivi. Siete ambientalisti, amate la tutela del verde? Un tempo incendiare una foresta era un bene. Boschi e foreste, osserva Melograni, «erano considerati nefandi e pieni di insidie, rifugi di belve, criminali o banditi. Abbattere e incendiare una foresta voleva dire compiere un passo avanti sulla strada del progresso, sostenere la civiltà, ampliare lo spazio nel quale esercitare le attività agricole».
Greenpeace e il WWF sono invenzioni della modernità. Credete che oggi conti solo il denaro? Nelle famiglie comandavano i padri, e i matrimoni erano combinati dai genitori per interesse. In epoca romana, il pater familias aveva diritto di vita e di morte sui propri figli, altro che Telefono Azzurro, e perfino dopo il codice napoleonico un normale padre di famiglia poteva tranquillamente infliggere ai propri figli ogni genere di punizione corporale. E se lasciavano casa prima dei quindici anni poteva farli arrestare senza onere di prova. Ai tanti «perché» dei bambini, Massimo D'Azeglio indicava l'opportunità di rispondere «perché lo dico io» (oggi siamo giunti all'estremo opposto, e sono i figli a dirlo ai genitori prima ancora di proferire parola). Credete che l'aria fosse più pulita? Le città erano un inferno di cattivi odori e esalazioni, se non vi pisciavano in testa avreste inalato gli odorini delle carni marcescenti dei macellai, il fetore della merda di cavalli e muli che servivano al trasporto, e ancora nel 1892 in Francia solo 90 città su 700 disponevano di un sistema fognario e le epidemie erano all'ordine del giorno. Le città erano cinte di mura e anche dentro le mura rischiavate di morire assassinati ogni giorno. Sempre Goethe, stavolta a Roma, nel 1786 annotava: «Quattro persone sono state assassinate nel nostro quartiere nelle ultime tre settimane», e Giacomo Leopardi, nel 1832 osservava che «in Roma conviene sempre tremare per gli amici o i parenti che si trovano fuori la sera, non passando sera che non accada assassinio, fin sul corso stesso o in piazza di Spagna, a un'ora o due di notte». Senza l'avvento della civiltà industriale sareste morti dove siete nati e molto prima, e dopo una vita penosa e senza l'iPhone, e col cavolo che andavate al mare a abbronzarvi, cosa che a nessuno sarebbe mai nemmeno venuta in mente.
LO SCEMO ANTIMODERNO
Quando Goethe arrivò in Italia, nel 1786, andò in un albergo sul lago di Garda, e chiese del bagno, perché aveva un bisognino urgente. «Avendo interrogato il garzone, costui mi indicò senz'altro il cortile: Qui abbasso, può servirsi. Dove? domandai. E egli, amabilmente: Da per tutto, dove vuol». Quindi, signore mie, davvero mala tempora currunt? Davvero si stava meglio quando si stava peggio? Davvero vi piacerebbe vivere nel passato? E quelli che partono per l'India e ritornano cambiati? Se sei cambiato, perché non te ne torni lì?
Gli intellettuali impegnati, giornalisti, scrittori, registi, opinionisti, catastrofisti di professione, vanno in brodo di giuggiole per qualsiasi cultura arretrata, e quando Silvio Berlusconi se ne uscì che «l'Occidente è superiore», non l'avesse mai detto, e quando Bush voleva esportare la democrazia e l'Occidente, per carità, nessuno è superiore a nessuno. L'antioccidentalismo è un prodotto dell'Occidente, saldatura di pensiero tra marxismo e cattolicesimo, ma perfino il fascismo disprezzava la modernità («c'è un tipo di urbanesimo che è distruttivo, che isterilisce il popolo, e è l'urbanesimo industriale», scrisse Mussolini nel 1925. «Bisogna fare del fascismo un fenomeno prevalentemente rurale»). Chi è d'istinto antimoderno e antioccidentale nel pensiero, pur passando tutto il giorno con lo smartphone in mano? Chiunque. È stata una vittoria ideologica dei «nemici della modernità», come li ha definiti lo storico Piero Melograni in un libro di oltre dieci anni fa, La modernità e i suoi nemici. I nemici della modernità, che poi sono i nemici del capitalismo. C'è quello che ti dice che vorrebbe essere nato nell'Ottocento, quell'altro che ama tutto ciò che è incontaminato e ti cita il film Into the Wild (la storia di un tipo che fugge dalla corrotta civiltà alla ricerca della natura selvaggia, e lì alla fine crepa, unico momento bello del film), quell'altro che si lamenta dell'aria inquinata, dei ghiacciai che si sciolgono, della globalizzazione e del global warming, delle sostanze chimiche che abbiamo dentro, delle scie chimiche che verrebbero rilasciate nell'aria non si è ancora capito per quale scopo. C'è la Chiesa, per la quale la modernità ha in sé il pericolo della scienza, del consumismo e dell'ateismo (e però una in stato vegetativo come Eluana Englaro doveva restare attaccata alle macchine?), e c'è il comunismo, per il quale il capitalismo opprime il popolo.
E quindi, come si stava prima? Nel 1900 a Roma le case non avevano bagni, e non c'era acqua corrente, il mondo puzzava e in tutta la città esistevano solo un paio di bagni pubblici, che tra l'altro nessuno usava. Arturo Carlo Jemolo osservava come «il bagno restava sconosciuto dall'infanzia alla tomba».
Il pensatore di sinistra medio ti dice che qui da noi le masse sono oppresse, ma ancora nel 1881 un terzo della popolazione abitava in scantinati, soffitte, tuguri, catapecchie, stipato in appartamenti sovraffollati. A Torino, all'epoca, il 43% della popolazione condivideva la propria stanza da letto con almeno altre quattro persone. Oggi basta un'influenza e è allarme globale, tuttavia nelle civiltà precapitaliste e prefarmacologiche la durata della vita media era meno della metà della nostra. Vige una diffidenza per i farmaci, c'è chi legge gli effetti collaterali e sceglie di curarsi in erboristeria o in parafarmacia, per sentire una frase intelligente dobbiamo guardare Dottor House, il quale a una signora che non vuole dare un antiasmatico a suo figlio per timore delle controindicazioni risponde: «In effetti non prenderlo ha una controindicazione sola, la morte».
Davvero si stava meglio quando si stava peggio? Se foste nati prima del XX secolo avreste fatto una vita di merda, ricchi o poveri. Il virus della sifilide, la spirocheta pallida, fu identificato e isolato solo nel 1905, nel 1921 si scoprì l'insulina, e nemmeno i denti si curavano, potevate morire di setticemia anche solo per un banalissimo ascesso. Nel 1885, grazie a Pasteur, fu debellata la rabbia, nel 1897 si scoprirono le cause e le cure per la malaria. Se foste state operati prima del XX secolo vi avrebbero sottoposto a un intervento approssimativo senza anestesia, senza esami, senza igiene (i chirurghi non si lavavano neppure le mani), senza tac, senza risonanze, senza analisi del sangue, senza grandi speranze di uscirne vivi. Siete ambientalisti, amate la tutela del verde? Un tempo incendiare una foresta era un bene. Boschi e foreste, osserva Melograni, «erano considerati nefandi e pieni di insidie, rifugi di belve, criminali o banditi. Abbattere e incendiare una foresta voleva dire compiere un passo avanti sulla strada del progresso, sostenere la civiltà, ampliare lo spazio nel quale esercitare le attività agricole».
Greenpeace e il WWF sono invenzioni della modernità. Credete che oggi conti solo il denaro? Nelle famiglie comandavano i padri, e i matrimoni erano combinati dai genitori per interesse. In epoca romana, il pater familias aveva diritto di vita e di morte sui propri figli, altro che Telefono Azzurro, e perfino dopo il codice napoleonico un normale padre di famiglia poteva tranquillamente infliggere ai propri figli ogni genere di punizione corporale. E se lasciavano casa prima dei quindici anni poteva farli arrestare senza onere di prova. Ai tanti «perché» dei bambini, Massimo D'Azeglio indicava l'opportunità di rispondere «perché lo dico io» (oggi siamo giunti all'estremo opposto, e sono i figli a dirlo ai genitori prima ancora di proferire parola). Credete che l'aria fosse più pulita? Le città erano un inferno di cattivi odori e esalazioni, se non vi pisciavano in testa avreste inalato gli odorini delle carni marcescenti dei macellai, il fetore della merda di cavalli e muli che servivano al trasporto, e ancora nel 1892 in Francia solo 90 città su 700 disponevano di un sistema fognario e le epidemie erano all'ordine del giorno. Le città erano cinte di mura e anche dentro le mura rischiavate di morire assassinati ogni giorno. Sempre Goethe, stavolta a Roma, nel 1786 annotava: «Quattro persone sono state assassinate nel nostro quartiere nelle ultime tre settimane», e Giacomo Leopardi, nel 1832 osservava che «in Roma conviene sempre tremare per gli amici o i parenti che si trovano fuori la sera, non passando sera che non accada assassinio, fin sul corso stesso o in piazza di Spagna, a un'ora o due di notte». Senza l'avvento della civiltà industriale sareste morti dove siete nati e molto prima, e dopo una vita penosa e senza l'iPhone, e col cavolo che andavate al mare a abbronzarvi, cosa che a nessuno sarebbe mai nemmeno venuta in mente.
Meditate gente!meditate!
RispondiEliminaSull’argomento, di esempi si possono annoverare a bizzeffe.
RispondiEliminaEccone tre: - quando ero studente, in corriera si fumava sotto il naso delle persone inermi che sostavano in piedi nel corridoio; - tanti anni fa, durante l’operazione alla mia ernia inguinale, mi svegliai e vidi il chirurgo che mi operava con la sigaretta accesa in bocca; - nei primi anni 50’ del secolo scorso, la vita media per un uomo non superava i 60 anni.
Non era Vespasiano che introdusse i vespasiani? Dove sono andati a finire? Ce n'è ancora uno
RispondiEliminaUno dei ponti più vecchi di Parigi si chiama Pont Neuf (ponte nuovo).
Noi che abbiamo una certa età, abbiamo vissuto guerra e dopoguerra, eppure, non eravamo infelici. Era così e l'accettavamo, non avevamo scelta. Altroché i balocchi giornalieri d'oggi! Non siamo mai stati così bene come oggi, ma non è per questo che dobbiamo disprezzare il passato né vederlo con occhi angelici e bucolici. Vi citerò Bruce Chatwin, grande viaggiatore che fece una considerazione sugli aborigeni australiani che visitò in The Songlines - un libro di viaggi:
"La differenza era nell'atteggiamento. I bianchi stavano cambiando per sempre il mondo per adattarlo alla loro dubbiosa visione del futuro. Gli aborigeni hanno investito tutte le loro energie mentali per mantenere il mondo così com'era. In che cosa ciò era inferiore? "
La cultura è una cosa ben diversa dal progresso.
RispondiEliminaLe culture, pur diversissime tra loro, hanno la medesima dignità.
Gli Stati europei, nei secoli scorsi, hanno conquistato il mondo intero, compresa la Cina, non perché avessero una cultura superiore, ma perché avevano introdotto l’artiglieria nei loro eserciti.
L'artiglieria, la brutalità ed anche l'avidità - non tutto è progresso, ma quello ben venga ...
RispondiEliminaQua mi pare che stiamo esagerando tutti, ed anche l'autore di questo Scemocrazia,
RispondiEliminascientemente o per basso livello, dimostra di essere a livello del titolo.
Superiore e inferiore sono aggettivi morali il cui metro comparazione è di per se stesso soggettivo. Maggiore e minore sono invece riferimenti matematici epperciò più universali. Epperò In artiglieria non è così: uno può essere maggiore solo perché ha la penna bianca.
RispondiEliminaL’età dell’oro è adesso, scrive lo studioso svedese Johan Norberg, "non perdete tempo a storcere il naso e a lamentarvi, non fatevi trascinare dalla politica del pessimismo, guardatevi attorno, guardate i numeri".
RispondiElimina" Ten Reasons to Look Forward to the Future" di Johan Norberg. Non so se è stato tradotto in Italiano. In Francia, il titolo è "Non ce n'était pas mieux avant".
Se volete avere qualche ragioni di essere ottimisti, leggete questo libro.
Miei genitori dicevano sempre (anche se qualche volta avevano la nostalgia di momenti in famiglia) che non vorrebbero, MAI, rivivere la guerra e tante altre situazioni nelle quale hanno vissuto in passato.