giovedì 21 dicembre 2017

L'angolo della Poesia



Voglio dedicare questa poesia a tutte le donne amate per qualche istante segreto.

A quelle conosciute appena, che un destino diverso porta via e che non si ritrovano più.

A quella che si vede apparire per un secondo alla finestra e che, rapida, scompare via, però la sua sagoma snella è tanto graziosa e sottile da rimanerne rasserenato.

Alla compagna di viaggio, i cui occhi, affascinante paesaggio fan sembrare breve il cammino e che si è il solo, forse, a capire, ma che, però, si lascia scendere senza averle sfiorato la mano.

All'esile e leggera ballerina di valzer che vi è parsa così triste e nervosa in una notte di carnevale, che è voluta rimanere ignota e che non è più ritornata a volteggiare in un altro ballo.

A quelle che sono già prese e che vivendo delle ore grigie accanto a uno ormai troppo diverso vi hanno, inutile follia, fatto vedere la malinconia d'un avvenire disperante.

A quelle timide innamorate che sono restate in silenzio e che ancora vi rimpiangono.

A quelle che se ne sono andate lontane da voi, tristi, abbandonate, vittime d'uno stupido orgoglio.

Ma se la vita è andata male, si pensa con un po' di rimpianto a tutte quelle felicità intraviste, ai baci che non si osò prendere, ai cuori che forse vi attendono, agli occhi mai più rivisti.

Allora, nelle sere di stanchezza, mentre si popola la propria solitudine di fantasmi del ricordo si piangono le labbra assenti di tutte quelle belle passanti che non si è saputo trattenere.

Antoine Pol

4 commenti:

  1. Queste parole sono "entrate in una canzone di Fabrizio De Andrè" che saprei cantare a memoria. Ora quì rimane il dubbio: se Antoine Pol ha copiato da De Andrè o se De Andrè ha copiato-cantato un testo di Antoine Pol! Nessuno dei due potrà fare delle rimostranze.
    Rimane comunque quel sentimento maschile,così ben descritto nelle ultime due righe, del non saper cogliere l' attimo e la tenerezza del presente!

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    1. Antoine Pol (1888-1971)
      Francese, partecipa alla Prima Guerra Mondiale come Capitano d'Artiglieria e in seguito lavora nelle miniere di carbone dell'Alsazia. Nel 1945 diventa Presidente del Sindacato Centrale degli importatori di carbone. Per tutta la vita coltiva la sua grande passione: la poesia.
      Deve la sua notorietà a una poesia, "Les passantes" (Emotions poétiques- 1918), che fu messa in musica prima da George Brassens, nel 1972, e poi da Fabrizio De André, che la traduce e inserisce nell'album Canzoni, nel 1974. (Wiki)
      Georges Brassens (1921-1981) autore, cantante, ha scritto molte canzone, tutte bellissime. Certe sono state riprese da Fabrizio De André.(Morire per delle idee, Il gorilla, per esempio...)

      https://www.youtube.com/watch?v=OV5bI0tixYQ

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    2. Bisogna riconoscere che ODYPEDIA è infinitamente più interattiva ed efficace di Wikipedia e affini, perché essa medesima stessa l'informazione te la porta a casa, non devi andartela a cercare, te la porta anche se non la vuoi.
      Chi l'avrebbe mai detto che sotto la Chartreuse albergassero spiriti cotanto innovativi?
      Affrettatevi a comprare subito azioni di Odypedia, .... altro che bitcoin.

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    3. Sponcy, bello, te dovarissi savere che par NMS, in Francia, G. Brassens xe uno dei cantanti che no desmentegheremo mai, co J.Brel, e L.Ferré. Na foto ga immortalà l'unico incontro tra questi mostri de la canzon francese, in 1969. Tanti, della nostra età, i ga questa foto inquadra, in ricordo. Se te sirchi su internet, scometo che te la truvi anca ti.

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