In un’epoca caratterizzata dall’assenza di confini, da
un’economia globale che condiziona le vite delle persone, i Comuni
possono svolgere un ruolo importante per aumentare il benessere dei cittadini.
A fronte di una forte riduzione dei finanziamenti statali è
necessario reperire nuove risorse per la gestione dei servizi pubblici
sostenendo i processi di aggregazione e fusione delle Amministrazioni
Pubbliche.
L’obiettivo è quello di un miglior utilizzo delle risorse
economiche e del personale, del mantenimento/miglioramento della qualità
dei servizi e delle prestazioni, della valorizzazione delle competenze
professionali dei dipendenti.
In
particolare per quei Comuni che da tempo soffrono di un progressivo
spopolamento ed invecchiamento della popolazione serve il coraggio ed
osare.
La fusione dei Comuni, viste anche le risorse messe a disposizione, è una occasione da non perdere, per i cittadini di oggi e per le nuove generazioni.
Lo Stato eroga per i 10 anni successivi alla fusione consistenti
contributi straordinari. Per un piccolo Comune significa avere a
disposizione, per diversi anni, non migliaia ma qualche milione di euro.
Studi autorevoli, non ultimo quello del Ministero dell’interno, hanno dimostrato che mediamente i Comuni più piccoli offrono meno servizi e fanno pagare tasse più alte.
Siamo convinti che in Italia 8.100 Comuni siano troppi; che troppi siano gli oltre 500 Comuni del Veneto.
In Provincia di Vicenza i Comuni sono 120: 68
hanno meno di 5.000 abitanti, 12 stanno sotto i 1.000 abitanti, 31 tra i
1000 e i 3000 abitanti; solo 22 Comuni superano la soglia dei 10.000
abitanti.
Per modificare in meglio questa realtà c’è la necessità di condividere un processo culturale, politico e sociale con l’obiettivo primario di migliorare le condizioni di vita dei cittadini.
In questa prospettiva “Stare Insieme” è una opportunità!
Il risultato che si può conseguire può andare ben oltre la semplice sommatoria di due o più comunità perché uniti si è più forti.
Le risorse liberate dalle unificazioni potranno essere impiegate per
migliorare i servizi, per migliorare la qualità della vita delle persone
con investimenti importanti nel territorio.
Come Cgil Cisl Uil sosteniamo i processi di fusione dei Comuni
perché siamo fermamente convinti che rispetto all’incertezza economica e
sociale di oggi l’errore più grande sarebbe quello di rimanere fermi.
In questo senso tutte le opportunità vanno colte con coraggio e
lungimiranza, per il bene dei cittadini, dei lavoratori, delle imprese.
Altovicentinonline
Sarà l'unica soluzione, ma certe menti statiche non riescono a capire.
RispondiEliminasarà anche vero, ma il dx Astico, fondendosi con la sn Astico, s'è fatto
RispondiEliminail Karakiri... Vero, gli è stato imposto... e con le imposizioni, sappiamo....
Basterebbe una legge nazionale che imponga certe regole. I Comunini non accetteranno mai, su loro iniziativa, un accentramento nei comuni maggiori. È ora di finirla ; casotto contro pedemonte, pedescala contro san Pietro e via di seguito. Ma la stessa cosa vale per le province,nonché , per la montagna di enti oramai superati, come prefetture, ACI e chi più ne ha più ne mette. Unificare poi le regioni , 6/7 al massimo, le forze di polizia , abolire la Rai ,ecc.. solo così l'italia potrà rinascere e rinnovarsi ed essere competitiva è livello mondiale. Utopia ? Sarà, ma rimane sempre un sogno .
RispondiEliminaBravo patatine hai detto giusto dx astico come sempre ko.
RispondiEliminaIo non seguo tanto la politica comunale ma sulla dx Astico c'e'un consigliere comunale?
RispondiEliminace ne sono due-tre... ma purtroppo...
EliminaInfatti, cosa servono se non fanno sentire la voce loro e quella dei paesani. Forse è preferibile che si riposino al caldo della stufa .
EliminaAh, ben ciò, se lo dixe i sindacati,...
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