Ricevo e doverosamente pubblico la lettera inviatami dal proprietario del FORTE RATTI, Signor GASTONE SELLA a proposito di un Post apparso sul Blog circa tre anni fa, esattamente il 31 marzo 2015. Il post ricusato rimarrà ancora qualche giorno in visione per permettere ai lettori di inquadrarne il conteso e quindi provvederò ad eliminarlo dall’archivio.
Mi dispiace molto aver fornito notizie che ora apprendo essere inesatte e di essermi permessa di scattare foto nella proprietà privata e mi scuso pubblicamente, come da legittimo desiderio del Signor GASTONE SELLA.
Carla Spagnolo
Gentile Sig. Sella, cogliendo le sue giuste dimostranze e il suo voler far conoscere la vera storia del Forte Ratti, ritengo importante che nel correggere la persona si mantenga un linguaggio sì schietto, ma sobrio, non lezioso come mi appare il suo. Sbagliare si può e converrà con me, che il fondo quell' errore ha fatto conoscere la vera storia del Forte. Cordiali saluti
RispondiEliminaMi dispiace Carla che, co' tuto quelo che te fè, prendi anche parole. Io però non toglierei i post, li lascerei: son sempre un documento, un fatto, un qualcosa che va raccontato e spiegato. In fondo tu hai chiesto scusa e mi pare sufficente!
RispondiEliminaCiò, DON! Ti che tessè tuto, spiega al padrone delle macerie che è proibito fotografare le opere militari, ma quando sono attive... e che se non vuole fotografi o pellegrini in giro per quei suoi sgrèbeni, deve recintare la proprietà.. infattimente, qualora un intruso si rompesse uno sgaritolo, costui padrone lo dovrebbe risarcire... Anzi, essendosi un pericolo pubblico quelle macerie all'abbandono, sarà opportuno che il sindaco competente (Arsiero) emetta una ordinanza al signore dei lamenti, che ora sappiamo chi è.
RispondiEliminaIl quale, se fosse stato più attento, avrebbe potuto fare qualche richiesta di fondi, di quelli stanziati
dalla Regione, per la valorizzazione dei luoghi delle pene dei nostri antenati...
E ringrazi la Carla che lo sta rivalutando con questo blog. Valore raddoppiato con questi due post! e si lamenta???
BRAVO!!!!!!
EliminaAlla signora Carla va comunque il mio rispetto e la ringrazio per la tenacia di mantenere in vita il blog.
RispondiEliminaNon conoscevo bene i termini, però, quando ci sono stato l’ultima volta (prima della data del post in questione) non ho visto alcuna delimitazione dell’area, nessuna segnaletica conforme alla norma che indicasse la proprietà privata, il pericolo esistente ed il divieto di scattare fotografie (forse rappresenta valore strategico-militare?). Penso che il sig. Gastone Sella l’avrebbe un po’ dura nell’adire ad eventuali azioni legali sull’esistenza del post contestato, peraltro pubblicato quasi tre anni fa.
Ad ogni buon conto, il sito non vale un granché dal punto di vista storico (di lì hanno solo bombardato vandalicamente qualche campanile) e ritengo assolutamente sbagliato che venga ristrutturato con denaro pubblico, ad esclusivo vantaggio del proprietario privato che proibisce pure l’accesso alle rovine.
Adesso che, grazie alla lettera chiarificatrice del legittimo proprietario, conosco bene i termini della questione, starò alla larga da quelle rovine.
Andaloche tusi, ... anvedì mia che la tempestiva missiva del preg.mo Gastone Sig. Sella, purtuttaviamente col sbrodegamento de burocatese barcarolante, altro no l'é che na manina slongà ale Competenti Autorità Erogatrici?
RispondiEliminaOra poi che MMS ha capito, con inoppugnabile certezza e dopo un'intera esistenza consumata nel dubbio, che il cadente manufatto appartiene inesorabilmente al sunnominato Gastone Sig. Sella, può anche tirare un sospirone di sollievo e ambire alla riduzione elle pastiglie di ansiolitico, previo consulto con il medico curante.
Alla Carla, che starà vagando penitente intorno alla pregevole roccaforte scalza, vestita di sacco e col capo cosparso di cenere, credo vada l'unanime ringraziamento per avere, con il suo inemendabile errore, fatto conoscere a tutti i Valligiani la consistenza immobiliare e l'esistenza del sullodato possidente, dandogli magari atto a pietire qualche fregola che precipiterà dal lauto banchetto autostradale.
La signora avrà anche sbagliato, ma penso in buona fede. Se è suo, stia tranquillo che nulla e nessuno può toglierglielo. Ho passeggiato anch'io anni fa per quei posti, ma non ho visto cartelli in bella vista di proprietà privata, apprendo ora da questo scritto. Vedevo anche altra gente girare liberamente fra le rovine che non me le ricordo recintate, sicchè non saprei la responsabilità del proprietario riguardo alla messa in sicurezza.
RispondiEliminaHo letto sul post delle compensazioni che il forte Ratti potrebbe essere fra le voci. Invito il proprietario anche a far chiarezza presso il comune di Valdastico informandoli che è comune di Arsiero, così tanto per far chiarezza a 360° sul tema.
Ciao Carla Prova a chiederti se per ogni foto scattata dovessimo chiedere il permesso-
RispondiEliminameglio allora buttare tutto alle ortiche. Indignarsi perchè sono state fatte delle foto in un luogo storico dove non c'è alcun cartello che indica la proprietà mi sembra un pò meschino. solo adesso questo signore si indigna perchè qualcuno visita quel posto, finora cosa ha fatto per avvisare le persone che ci vuole un permesso-
allora se fotografo la chiesa di San Pietro Valdastico devo chiedere il permesso perchè è proprietà della curia. Siamo al ridicolo.A me sembra che invece di scuse il propietario poteva ringraziarti per aver pubblicizzato la struttura. <<<<<<coraggio vai avanti