domenica 24 dicembre 2017

(2) - Cariolantamìnti, Sponciamìnti e...


50 commenti:

  1. Sono tutti impegnati ad oliare le carriole per stasera.
    me raccomando, che non le fàsa màsa rumore.
    El can podaria sveiarse

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    1. Bravi ragazzi, non preoccupatevi se il cane si sveglia, lo muniremo di museruola.
      Però, in conformità a quanto dispone la norma di legge, tutto deve filare liscio.

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  2. MMS sarebbe anche pronto per la fiaccolata, ma bisognerebbe che il Carriolante si facesse carico del trasporto di Ei medesimo stesso in tutta sicurezza, compreso il palo per la flebo (non si sa mai). Va pure tenuto presente che MMS soffre del mal di carriola, per cui dovrà equipaggiarsi con apposito braccialetto magnetico, perché la gomma da masticare è preferibile evitarla. Con l'occasione potrei portare anche la botticella di Cavallina Bianca riserva speciale per il Bepiti, se non mi da ancora buca.

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    1. L’Ei non deve preoccuparsi, con mano ferma e sicura La condurrò dall'Alpi alle Piramidi, dal Manzanarre al Reno.
      Sul lindo trono ambulante, ancorata al trespolo, insieme alla boccia della flebo alla Cavallina Bianca, sistemerò pure una fiaccola, acciocché l’Ei possa leggere e, senza inquietudine alcuna, sottoscrivere lo scritto che premurosamente sottoporrò alla Sua attenzione.
      Al fine della validità della Sua firma, Le raccomando di portare solo il numero della Sua carta d’identità: noi tutti desideriamo che siano tutelati i Suoi misteriosi dati anagrafici, la Sua privacy.

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  3. Esimio, pesi quanto un pezzo da novanta, stanotte non ho chiuso occhi: avevo le braccia troppo indolenzite.
    Tutti si chiedono dov’eri. Se avessi immaginata la tua immensa capacità di mimetizzarti, certo non ti avrei trasportato. Avevo previsto che ti saresti eretto in piedi sul trono-mobile ad illustrare i danni alla salute dei valligiani causati dal sinistro budello, ma inopinatamente non l’hai fatto, in realtà eri troppo inquieto, troppo intimorito, insomma avevi troppa paura che mi scappasse la presa giù per la pontara. Purtroppo, la Cavallina non ha avuto l’effetto di infonderti il coraggio necessario alla bisogna. Ahimè!

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  4. No, no, caromio, ... non la racconti giusta. L'Ei ha aspettato a lungo la carriola istituzionale e ha anche preso un graspo di freddo. Poi, non vedendo apparire al ristretto orizzonte niun mezzo, ha dovuto mobilitare la bady di tutta fretta. Indi ha partecipato al corteo nei pressi del musseto nano, stando ben attento che non cadesse. Perché, tusi, ... se casca l'asino sono hazzi....

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    1. Casca l'asino ...? Non occorrevano i lazzi, la gente si è divertita lo stesso.

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  5. Con i primi freddi il venerabile si è messo a letto col termometro in bocca e una tazza di brodino caldo sul comodino.

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  6. Clò Carrydadrio,... ma sta cariola la tiintu in stala parché no te ghe le caéne par circolare? Chive me par che no vae vanti gnente!

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    1. La donna è mobile, qual piuma al vento...ma, la cariola la xè immobile, anca col vento, me pare.

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    2. Orpo, sei già guarito Venerabile Esimio? Meno male, se vede che la Bady la te ga rincurà ben.
      Sta ‘tento, però, che la corrente d’aria causata dallo sventolio della piuma della superstite Ody (la frana sull’autostrada l’ha mancata di poco) potrebbe farti ricadere ammalato e conseguentemente non posso menar l’ieratico can per l’aia con la carriola.

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    3. To be or not to be Ieratico can-da-Loca ? That is the question !

      "Ecco il dubbio che rende la sciagura così longeva" diceva il poeta.

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    4. Qua c'è un lutto che incombe, e ci si ride sora? Nemo!!!!

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    5. Cara Ody, il tuo dilemma amletico deriva dal fatto che non lo hai ancora visto e sentito intronato sulla carriola, intento a pontificare sui massimi sistemi.
      Ha un aria così solenne, così maestosa, così sacerdotale, sta proprio a suo agio!
      Ei è il pontifex maximus.
      Vedo la sua crapa lucente, priva del tutto della sua originaria stoppa biondiccia, e sento la sua profonda voce stentorea baritonale.

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    6. Carry, Video barbam et pallium, philosophum nondum vide !

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    7. Me medesimo, come ben dice l’Ei, "da drio" vedo ed ammiro.

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  7. Eh, … ciò,… a ghì un bel dire valtri bontempuni. Chìve a xe tuto un mestieramento de mestieraminti chei me sconquinfera e rabalta fa na fortaja. Mala tempora currunt pai ciclotimici in otuno.

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    1. Porta pasiensa Sponcy, presto semo in inverno, segno de bontempo anca par ti!

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    2. Ah, forse ho capito …
      Mettiti un berretto di lana che ti copra bene le lunghe orecchie e bevi latte bollente scaldato nella vecchia codoma che ti lasciò la tua bisnonna, con aggiunti: un po’ di miele di acacia, una goccia di tea try oil, una punta di curcumina, due cucchiaini di estratto di ortica e un pizzico di genziana.
      Bevuto l’intruglio maleodorante, coricati con la "scaldina" e pensa al nulla, se ci riesci, ovvero alle nostre folli scorribande campestri in carriola, così suderai ancora di più.
      Al risveglio, starai meglio.

      PS:
      Attenzione il toccasana proposto è specifico alla forte fibra del Don.
      La sua ingestione non è consigliata ai comuni mortali.

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    3. Anch'io la mia ricetta : lo "vin chaud" o vin brule, molto apprezzato anche al medioevo. E' un anti-stanchezza, anti-raffreddore, anti-influenza, anti-bronchite, anti-ciclotimia, stimola l'appetito, migliora la digestione e tonifica l'organismo, è un vero rimedio naturale.

      Ingredienti per 1 persona
      1 cl di succo di limoni
      15 cl di vino rosso
      3 chiodi di garofano
      3 pizzichi di cannella
      2 cucchiai a caffè di zucchero

      Na bela scudela e dopo el Don ne canta Figaro, anca senza la Susanna :

      Ahime, (ahime) che furia!
      Ahime, che folla!
      Uno alla volta,
      per carita! (per carita! per carita!)
      Uno alla volta, uno alla volta,
      uno alla volta, per carita!

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    4. Mejo del Tavor sfregolà ntel cafelate?

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    5. Carry dice che hai lunghe orecchie, Sponcy, ma hai, anche, occhi grandi e denti grandi ? Non sarai, per caso il lupo del Cappuccetto rosso ?

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    6. Sol che le recie, Ody,... de grande xe restà sol che cuele.
      Devi sapere che tutti gli antichissimi hanno orecchie grandi, perché, mentre tutto il resto s'affloscia, si ritira, si incartapecorisce, si affila e via discoreggiando, le orecchie rimangono tal quali e perquindi giganteggiano nel sembiante medesimo stesso.

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    7. Scuse scuse. Non arrampicarti sugli specchi. La verità è che da piccolo continuavano tirarti le orecchie: eri troppo un imprevedibile discolo.
      Eco svelato l’arcano.
      Ma lo sei tuttora. Ad esempio, mentre di conduco in carriola devo stare sempre attento che non infili il naso, che nemmeno esso è corto, tra i raggi della ruota, perché ti piace ammirare da vicino, in quanto anche la vista lascia a desiderare, la tua prima grande scoperta per l’umanità: la ruota.

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    8. Caro Sponcy-Spock, se te senti ronsare la recia sinistra vol dire che Carry e Myself dixemo ben de ti. Se xe quela destra, xe la Badbady che dixe male.
      Detutefaçon, aver le recie grande e lunghe xe segno de prosperità. I Ute d'America i diseva che gera la dimostrasion che l'omo xera ressussità diverse volte.
      Nel Sponcy's caso lo sapevamo già. Carry, non siamo sorpresi che SMS abbia scoperto la ruota, in 3000 circa A.C. poi l'automobile in 1630,la formula 1, con Enzo F. in 1929, e, recentemente la carriola. SMS a plus d'un tour (de roue) dans son sac, si dice in Francia.

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    9. Dopo cotante invenzioni strepitose sponciane, mi chiedo quali astruse formule cinematiche arrovellino la cervice del grande Maestro nel fissare il rotolio della ruota del suo trono-mobile.
      Chissà, forse è tutto preso nell’ideare il “perpetuum mobile”, cioè il moto perpetuo, problena arduo, e da tutti ritenuto di impossibile soluzione, in cui si cimentò pure, vanamente, il suo discepolo prediletto, Leonardo da Vinci.
      Ma noi sappiamo che all’Esimio nessun obiettivo è irraggiungibile, certamente varcherà il traguardo della sospirata straordinaria invenzione, che mi esonererà dal faticoso, ma nobilitante incarico, di spingitore del suo mezzo di locomozione. Basterà un urto iniziale, poi l’Ei vagherà per l’eternità nell’universo, più brillante di Sirio, ciclotimicamente, tra alti e bassi, tra apogeo e perigeo.

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    10. Andaloche, Carry, ... no te vidi mia che sta cariola chìve la xe fa el careto de Gordio.

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    11. Esattaminti, Ei e non v’è contraddizione alcuna, poiché sei senza età, ossia le hai tutte.
      Eri a bordo del carriolo, in atteggiamento regale, quando entrasti, indissolubilmente ancorato alle mie mani mediante cordino di corteccia di cornolaro, nella città a cui desti il tuo nome e sottoponesti 2349 anni fa l’arcano problema al Magno.
      Col metodo cosiddetto fifti-fifti, applicato al mondo dell’aifai, hai fatto pure ricco il Grande Alessandro, insieme al tuo consanguineo Mida: costoro ti hanno giurato eterna gratitudine!

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    12. Mida gera consanguineo di Sponcio-Gordio. E Sponcio-Gordio ga reccie longhe come Mida.
      Grazie Carry, sei il nostro mutholôgas del blog.La mitologia, un pò alla volta, non ha più segreti per noi.

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    13. Perindindina …, ma "mutholôgas", in lingua zulù, non sta a significare la causa del movimento del reattore?
      Infatti, in quei determinati momenti silenziosi, ho d'accorgermi di non faticare granché nello spingiminto del trono-mobile.
      Bene, ecco esemplificato il terzo principio newtoniano della dinamica: “Ad ogni azione corrisponde una reazione uguale e contraria.”

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    14. In zulù proprio cosi, e,in Francese, si dice "mettrelesgaz".In dialetto "metreigas"
      Bello questo blog internazionale.
      Consiglio, per il resto, la lettura di "Philosophiae naturalis principia mathematica" Ma Sponcy conosce già.

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  8. Xavutu, Schubkarry,... messà che chive sta spetén Sandro Magno chel xonche el gropo de cornolaro,.. a stén frischi!
    Urge un moto d'orgoglio, un sussulto d'amor proprio, ... in alto il cuore,.. come sul ponte di Perati.

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  9. 2° MMS i Fondi ODI i ga da narghe ala ODY, ça va sans dire! Come che xe scrito sul Vangelo de Matìo 22,21.

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    1. Tout à fait, Sponcy, tu l'as bien dit.
      Missa che i ne sciapa par el Fondi-mento invesse che soldi ! Puchi xe quili che lese el Vangelo in sto poro mondo, o, magari, quando chi riva a Mattatyahu, i se ferma al 20,19.

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    2. E no Ei, se no la Ody gavaria i schei e noialtri se tignemo i sassi.

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    3. Eminenza, dei, dicci cosa successe a Perat quando raccontasti al tuo "tubo" ciò che avvenne in quel di Bassano nel momento in cui hai chiesto alla Bady la sua mano.
      Siamo tutti curiosi ...

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    4. Mystère et boule de gomme, comme qui dirait...

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    5. Qua me par ca se la missiemo e se la magnemo fra NMS, urge allargare la cerchia dei buontemponi, altrimentemente a fén nare in dove la cariola.

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  10. Ma la bellezza, 2° VMS, ha dei canoni comuni?
    C'è qualcosa che è bello per tutti, o è solo questione di imprinting culturale?

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    1. Argomento interessante, che cercherò di spiegare sinteticamente.
      L’imprinting, inteso come apprendimento istintivo del neonato, condizionerà il nostro giudizio su ciò che, nel prosieguo della nostra vita, considereremo bello.
      Il neonato, infatti, riceve un imprinting dalla figura materna, sia dal suo fisico, che dal suo comportamento e ciò è ampiamente dimostrato dagli studi di etologia compiuti da Konrad Lorenz, Premio Nobel per la medicina e per la fisiologia.
      Ne discende che il bello non vale per tutti ed ha tante sfaccettature, quante sono le figure materne al mondo.

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  11. La mia mamma mi diceva che non è bello quel che è bello, ma è bello quel che piace... I gusti e colori non si discutono... Tante persone, altretante opinioni ecc...
    Vedo che i "canoni" della bellezza hanno cambiato tanto durante i 100 anni passati. Hanno seguito mode e tendenze.
    L'idea che si ha del bello è necessariamente dovuta all'influenza che la società esercita su noi. Ma non solo, diceva Sartre : il clima della terra, la razza e la lingua, la storia della collettività di cui facciamo parte, l'eredità, le circostanze individuali della nostra infanzia, le abitudini acquistate, i grande ed i piccoli avvenimenti della nostra vita influenzano il nostro pensiero.
    In quanto a MMS, Sponcy, è più di tre mila anni che trovo bello ciò che mi emoziona.

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  12. Esimio, viste le mie argomentazioni e quelle di Ody, esprimi il tuo parere.

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    1. Bellezza è l’eternità che si contempla in uno specchio; e noi siamo l’eternità, e noi siamo lo specchio.

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    2. No, Suprema Eminenza...
      Suvvia Ei, dopo alacre meditazione, sprigionati in quel grandioso modo che tu solo sai fare.
      Non limitarti allo stretto specchio casareccio.
      Non contemplarti in un ristretto giudizio sulla bellezza estemporanea, interna ed esterna, del tuo aspetto venerabile, esprimiti su quella esteriore, riferita gli altri, come hanno già fatto i tuoi interlocutori.

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    3. "Ah! je ris de me voir si belle en ce miroir,
      Est-ce toi, Marguerite, est-ce toi?
      Non...non, ce n'est plus ton visage; C'est la fille d'un roi
      qu'on salue au passage"...etc (Les Bijoux de Faust de Charles Gounod)
      "Ah! rido al vedermi cosi bella in questo specchio, sei tu, Margherita? No! No! Non è più il tuo viso! È la figlia di un re, che salutano comunque.
      Il specchio è un inganno. Vanitas vanitatum omnia vanitas (vanità delle vanità, tutto è vanità - Ecclesiaste)
      In quanto all'eternità, Sponcy, potresti dirci perchè coprivano (non so adesso) i specchi nella camera dove c'era un morto ?

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    4. Sponcy, te podarissi fare un dizionario Veneto-Talian, à l'instar(al pari) del dizionario Cimbro-Italiano. Setu come chi saria contenti i followers del blog, qui presenti ! Intanto bisogna che na volta ancora, a verze la Odypedia per tradure deghejo :
      Contrariamente a quanto l'Ei pensa non è una parola veneta, ma è di derivazione storico-cinematografica. E’ una parola spagnola, deriva da Degüello (deghejo in veneto; significa: scannatura o anche arma, filo, lama. (“Entrar a degüello”= mettere a ferro e fuoco una popolazione. “llevar al degüello”= mettere a repentaglio la vita di qualcuno; “pasar a degüello”: passare per le armi, giustiziare; “tirar a degüello”: nuocere/far del male deliberatamente; “tocar a degüello”: suonare la carica).
      Fursi che Sponcy parlava, alle 13:34, di sonar la carica ?

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    5. Interessante questa precisazione di Ody. È un'espressione che uso spesso...

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  13. Candalò, Esimio, ho le braccia doloranti per averti portato, sostituendomi alla renna, nella notte di Natale, per le contrade della Valle a portare i regali ai bambini.
    Eri sul trono-mobile, sommerso da tanti giocattoli per piccini, con un forte raffreddore.
    Della tua persona, perché sporgenti dal meraviglioso carico, si scorgevano solo un paio di orecchie e un lungo e starnutante naso arrossato.
    Eseguita la distribuzione, hai voluto pure che ti portassi al Moulin Rouge, dove hai trascorso le ultime ore della nottata brava, tra i tuoi bagordi consueti. Io, stanco, nel ritirarmi, avevo dato in consegna il trono-mobile alla Bady, raccomandandole di condurti a casa non appena possibile e di metterti a letto con una borsa di acqua calda. Ma ciò non sembra sia stato sufficiente.
    Ecco spiegato quello che tu chiami deghéjo.

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