Inaugurato nel 1892 e chiuso nel 1954, l'ufficio immigrazione di Ellis
Island a New York ha registrato più di 12 milioni di immigrati arrivati
in America via nave. Augustus Francis Sherman, un funzionario
appassionato di fotografia, tra il 1906 e il 1915, chiese a numerosi
migranti provenienti da tutto il mondo, specialmente dall'Europa, di
mettersi in posa davanti al suo obbiettivo. I suoi ritratti sono stati
pubblicati sul National Geographic nel 1907 ed esposti per molti anni
nel quartier generale del Federal Immigration Service.
Foto archivio New York Public Library
Foto archivio New York Public Library
C’è il pensiero unico che promuove il concetto che anche l’Europa debba seguire il radioso esempio degli Stati Uniti con il loro concetto d’immigrazione e il loro “gioioso” melting pot.
RispondiEliminaFuori dal mainstream dominante (ho scritto giusto, vero Mad Max?), mi viene da considerare quanto segue:
Gli Stati Unito si costituirono come valvola di sfogo di un’Europa sovrappopolata ed esausta dopo che l’Anglo-America, nuova autoeletta maestra di democrazia e diritto, aveva di fatto annientato o ridotto all’insignificanza i legittimi abitatori di quelle terre. Fu un genocidio pianificato: ricordiamolo!
Non ci furono allegre fusioni fra nativi e nuovi venuti. non stava bene! In quelle terre “vergini e di nessuno” immigrarono, dalla metà dell’ottocento in poi e come braccia da lavoro, gente proveniente da un po’ tutti i popoli europei, comunque prevalentemente bianchi e cristiani. I negri, importati come schiavi e tali fino al 1865, sono poi vissuti in regime di apartheid fino al 1970 (avete letto bene: 1970. Cent’anni dopo una guerra civile che vi hanno raccontato essere stata combattuta per ridare a loro la libertà).
Nell’America centrale e meridionale, i tanto vituperati spagnoli, pur tra le innegabili nefandezze e sfruttamenti propri del tempo, non annientarono la popolazione locale e, dove più e dove meno, vi si fusero. In nessuna di queste terre, salvo Argentina e Cile, l’elemento europeo è predominante.
L’Europa non sono gli Stati Uniti, ci sono 500 milioni di nativi che, se lo vogliono, hanno il diritto di mantenere e difendere le proprie tradizioni, la propria cultura e il proprio stile di vita senza che sia d’obbligo venire a patti con fenomeni che non sono certo inevitabili casualità epocali, ma prevedibili effetti di politiche scellerate, quando non deliberatamente fomentate a fini di condizionamento di stati e popoli.
Sono del parere che un cittadino abbia il sacrosanto diritto di vivere in casa propria secondo le sue regole e di farci entrare e uscire chi vuole. La carità e l’accoglienza in senso cristiano sono altra cosa, sempre libere e personali scelte, non pretesti per imposizioni esterne gestite dalla Politica. È la politica a dover gestire effetti che probabilmente essa stessa ha provocato, non le comunità locali, le chiese o i privati cittadini, facendo miseramente leva sui sentimenti. Scaricare su di essi l’onere della gestione di questi fenomeni è pura vigliaccheria volta a mascherare gli innominabili compromessi internazionali a cui si è ridotta.
Il problema è che non ne siamo consapevoli, non avendo nessuna strategia (=capacità di programmazione, di visione del futuro, di speranza), siamo diventati fatalisti e quindi facilmente manipolabili. Ma chi manipola la strategia state sicuri che ce l’ha: ma non è detto che persegua il nostro interesse presente e futuro.
Tutto condivisibile, Philo. Ma non hai precisato bene come l'esodo attuale sia frutto della errata "economia" degli occidentali, fra i quali siamo noi, sfruttatori "sventati" delle risorse altrui.
RispondiEliminaE poco hai toccato il razzismo indotto, specialmente da parte dei media asserviti alle multinazionali anche quando non palesemente complici, ma principalmente da certi filibustieri della politica, dediti alla distruzione per poi dominare le macerie... pur di sentirsi "dominatori"...
Tanto per dire sorvolando, esempi che ci possono interessare:
l'industria pesante nostrana che balza in avanti a correggere il Pil con l'acuirsi delle guerre, non solo la industria delle armi "leggere" tipo la Beretta.
Le mafie e lobby che si buttano a capofitto nel traffico di migranti...
Le "industrie" chimico-farmaceutiche...
Ma sottaci un vero problema, quello per cui in ogni caso il mondo occidentale, preso dai suoi molli modi di vivere, o necessità di sopravvivenza, ha smesso di rinnovarsi con la prole propria... e tu mi insegni che non esiste il vuoto, non riesci a fare il buco nell'acqua, si riempie subito...
Certo Pasquino, concordo. Un popolo che non sui rinnova è fatalmente destinato all’estinzione. Basta guardare le nostre valli per rendercene conto. Converrai che anche questo sia un “fatalismo indotto” e frutto di politiche sociali e familiari che a questo obiettivo infine tendono, unitamente alle tendenze comportamentali imposte dal pensiero unico.
EliminaSecondo te questa pelosissima questione di gay e gender è un problema così dirimente da regolamentare sotto la continua sollecitazione di sponsor internazionali da Obama in giù?
Guarda quanti cani ci sono ultimamente nelle nostre case, oggetto delle amorevoli cure e attenzioni altrimenti destinate ai figli. Il cane non ha pretese che non siano prevedibili, scegli quello che più ti piace, è a tempo determinato, lo gestisci a piacimento e comunque dopo una decina d’anni gli farai la punturina. Un figlio è più impegnativo, non farà tutto quello che vuoi, avrà la sua personalità, dovrai venire a patti con lui.
È tutto più complicato e ti limita la libertà, anche di cambiare mamma. Ovvio che se la donna è costretta a lavorare per far quadrare i conti della famiglia, è ben difficile pensare a una inversione di tendenza.
In tempi recenti di maggiore povertà, quando lavorava solo l’uomo, ci si poteva costruire la casa, mettere da parte qualcosa, sperare che i figli potessero studiare e aspirare a una vita migliore. Si viveva di una speranza sacrificando ad essa a volte l’esistenza. Nel frattempo le madri potevano accudire ed educare i figli, assistere i parenti anziani o quelli disabili, curare le relazioni parentali e sociali, in una parola fare comunità.
Confronta se le prospettive odierne di una famiglia media sono migliori.
Attenzione! Non sto dicendo di tornare ai bei tempi antichi con l’uomo padre padrone e la donna succube della famiglia tradizionale. Vorrei invece una società dove la donna (e anche l’uomo) non sia costretta a continui compromessi con la sua vocazione di essere genitore (vocazione di eminentissima rilevanza sociale) e quindi possa contribuire alla costruzione di una società nella quale possa rispecchiarsi con onore.
Continuiamo pure con i cani, le relazioni effimere ed evitiamo i figli e ci ridurremo come i cani: l’unica specie animale che non ha autonomia né ragione di esistere se non è al guinzaglio di qualcuno.
D'in su la mia stilita colonna, ove sol alberga il frizzo e il lazzo e del resto si capisce punto, adisco a codesto ottimato consesso, con un presagio che sol chi coglier puote, coglierà: In de hella vor hortan dar pöse, mizzar prennan met allem den sain, ba sin nait bölte oz macheniz böse, met sin spildar on sin alten train.
RispondiEliminaPhilo..Philo..Philuccio, và bene essere ortodossi ma mi devi spiegare quale sia il filo che lega i gay e gender con il cane e la famiglia.
RispondiElimina"La donna costretta a lavorare" ... "i bei tempi antichi" ... avrai di certo la ferita sanguinante dalla riforma protestante.
Philuccio quanti figli hai ? presumo tutti maschi... ah caro Philuzzo le donne come mia nonna che sfornavano 8 figli e facevano girare la casa per necessità e costrizione culturale, nn ci sono più. ed è un gran bene per tutte le donne.
che dddelusione,Philo,che dddelusione mi hai dato...dove ho sbagliato ? ,mi avessi detto che in fondo siam tutti gay dalla cintura in sù,mi avessi detto che il cane è il miglior amico dell'uomo perché non è un uomo, senzadubbiamente mi avessi detto che una donna senza minne è come un tavola senza tovaglia ma ci si mangia lo stesso... certamente ti avrei dato ragggione.
Anche nella storia mi poni a modello superiore il sud america rispetto al nord america.....mannaggia Philuzzo, se così fosse oggi avremmo il sud america ricco e il nord america povero e non è così!
le motivazioni sono nel modello politico/economico impiantato dagli spagnoli e dagli inglesi dal 1500 e in vigore fino al 1900 che non è la fusione trai popolo.
Caro il mio sgaio Maddy, .. perché affondi così veementemente la tua incandescente excalibur nel burroso ventre del povero Philuccio? Lui appartiene al mondo antico, sai, dove i pioci si copavano col pico, come ribadisce qualche arguto commentatore. Phyl tuttaviamente è innocuo, roccioso, eburneo, adamantino e la sua cosmogonia non si rifà alla moderna primordiale loffa, perciò non arrischia le tue aperture. Il cane è gender ante litteram perché non fa distinzione alcuna sull’oggetto della sua fedele dedizione. Indi, intra il suddetto canide e quest’ultimo, pur potendoci essere vicendevolmentemente affetto e convivenza non c’è tuttaviamente famiglia. Confido di averti risposto esautivamentemente circa il tuo ardente rovello, evitando così che al Phyl gli parta l’embolo cercando di darti spiegazioni e tediando con i suoi prevedibili pistolotti il già fragile e precario equilibrio di cotesto speco.
Eliminasebben qui, più ampiamente in valle, il conflitto è inteso come guerra e quasi mai come divergenza di idee da confrontare per un divenire di sapere antitetico.il metodo Stanislavskij in prova ha efficacia quasi placebo secondo lo sponciometro anamorfico. mi par di comprendere che philuccio è per l'incolta radura senza fronzoli di genere, ciò che la natura ha creato deve seguire il suo necessario divenire.
EliminaMa se philo è un alta espressione del comune sapere, accettata come un dogma dai followers e tu sei procuratore imo pectore del dogma,se ne dovrebbe dedurre la doppia natura dell'essere, per il principio di non contraddizione.
cum magna revetentia,cum multa munditia,cum multo timore et cum mango amore, Philuzzo stai sereno che il mondo non cambia come tu abbia ( o avessi) temuto.
Se per caso il dubbio ti assalisse porta lo cane in valle e cum gaudio noterai che nulla cambia et nulla si rinnova ad libitum. chi è gaio scappa chi è cane abbaia e il gender meglio non parlarne,sai mai che prudano le mani a qualche lettore di limitata ontologia.
Caro il mio Sponcio, non ho proprio bisogno di difensori d’ufficio, men che meno sedicenti e improbabili stiliti modello Armata Brancaleone.
EliminaCon Mad si può fare anche qualche discorso serio, quando non lo travi con le tue farneticazioni, solleticando quello spiritello che pare coltiviate in comune. Astieniti dunque dall’intorbidare questioni serie e dilettati pure sulle transumanze bovine.