giovedì 24 settembre 2015

Castello di Meda - by Marco Pettinà

Specialmente quando ancora non esisteva il Ponte Sant'Agata, era quasi d'obbligo transitare per Meda. Tutti siam passati di là, ma quanti hanno visitato il Castello di Meda? 
Marco Pettinà c'è stato in settembre e m'invia queste foto che sicuramente invoglieranno più d'uno a farci un giretto. E' vero, come sostiene Marco, che spesso giriamo e giriamo in cerca di posti belli da visitare e non c'accorgiamo che li abbiamo a portata di mano. 
Ha una curiosità: non è riuscito a sapere la data di costruzione. Qualcuno può aiutarlo?



Castello di Meda o Eremo della Concezione della B.V. Maria e dei SS. Giacomo e Giovanni
(era anche detto anche il Cappello del Doge forse per la forma della Rocca su cui si trova l’Eremo)

Il Castello o Eremo, posto a 375 m. di altezza, arroccato su uno sperone di roccia, a Meda, dominava la valle e proprio per la sua posizione strategica era stato adibito, durante la prima guerra mondiale, come postazione di una batteria di cannoni come ultima difesa dell’imboccatura della Valle dove erano situati i forti: Corbin, Casa Ratti e Campolongo.
Appena sotto il Castello vi erano disposte, su tre piani: la postazione di osservazione, una postazione di mitragliatrici e la galleria a forma di ferro di cavallo dove vi erano i cannoni.
Ora abbandonato è meta di passeggiate tramite un sentiero, che si può percorrere a piedi, è tutto in leggera salita in mezzo al bosco, un posto meraviglioso che si raggiunge in una quindicina di minuti a piedi.
Quando arrivate in cima, seguendo il sentiero segnato da una tabella, scoprirete che il Castello è nel frattempo diventato un Eremo formato da una semplice chiesetta e da una abitazione con vani minuscoli scavati nella roccia a discesa in cui l’eremita trovava il suo raccoglimento. Il panorama è veramente piacevole, con davanti a voi la corona dei monti: Priaforà, Toraro, Cimone, Monte Cengio e Paù.


















 Questa foto in bianco e nero è datata 22 gennaio 1918 
ed è scritto nel retro: 
Valle d'Astico, una rocca che serve da osservatorio.






8 commenti:

  1. Foto evocative. Grazie per le informazioni sulle possiblità di passeggiate.
    Il castello di Meda fa parte della storia della famiglia dei Velo.
    https://sites.google.com/site/famigliavelo/03-velo-d-astico
    Anno 913 come gli altri castelli ?
    Anche Tonezza è legata alla storia dei Velo Mi piacerebbe trovare pubblicazioni su questa epoca. Ci sono storici fra i followers per suggerire ?

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  2. Mai andata non pensavo che è così bello. Prossima estate faccio un giro.

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  3. Par el me ritiro meditabondo a son indeciso fra el castel de Mea, el baito dela Clama o la cela campanaria dela cesa dei Picoli.

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  4. E brava Meda! Se molti di quelli che continuano a scrivere sul blog che la valle è morta, che nessuno fa niente, usassero le tante parole sprecate seguendo l'esempio degli abitanti di Meda per raccontare la storia dei nostri suggestivi luoghi, forse si capirebbe che la nostra è una valle da salvare. Non da svendere a chi promette ori e gloria e ci porta alla rovina....

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    1. Brava DXE . Una Comunità non muta la sua condizione dalla sera alla mattina, ci vuole tempo, sia per migliorare che peggiorare. Tutto dipende la strada scelta..

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  5. L’origine di questo castello come luogo fortificato, posto a difesa sia della vallata, sia di un villaggio circostante, è precedente all’epoca feudale. Esisteva perciò già nell’XI secolo e agli inizi del XIII secolo era di proprietà di Alberto Maltraversi. Per quanto riguarda l'eremo, invece, la contessa Doristella Braschi, eseguendo la volontà del defunto marito Giacomo Velo, il 5 maggio 1600 ordina la costruzione della chiesetta della Concezione della Beata Vergine Maria e dei SS. Giacomo e Giovanni sul luogo dell’antico castello medioevale di Meda, dato che gli eredi non hanno ancora eseguito la volontà del marito (morto nel 1573) di far costruire "un capitello, ovver giesiola incima il castello di Meda": tale opera deve essere portata a compimento entro i due anni successivi.
    Invito tutti a leggere il lavoro di Maurizio Bolzon, “L’eremitismo: linee di storia e spiritualità. Un’esperienza nel vicentino: l’eremo di Meda”, tesi per il baccalaureato in Teologia, anno accademico 2000-2001, relatore Francesco Gasparini, Seminario vescovile di Vicenza, Studio teologico affiliato alla facoltà teologica dell’Italia settentrionale, per avere un quadro d'insieme completo. La tesi si dovrebbe trovare in biblioteca a Velo d'Astico o in quella del seminario di Vicenza. Chiedere comunque al parroco di Meda, che a Suo tempo me l'aveva fatta leggere. Dal 1986 l’oratorio è proprietà della chiesa parrocchiale della SS. Trinità di Meda.

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  6. L'Anonymous del 3 aprile 2022 ore 14:39 si chiama Dave Wood, se volete mettere il nome.

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