Il silenzio non ci appartiene più. Siamo travolti da rumori di ogni tipo, continuamente per tutto l’arco della nostra giornata. In più spesso sono rumori assordanti, invadenti e disturbanti che minano il nostro benessere.
Provate a farci caso proprio in questo
momento. Quali rumori sentite? Se non avete la fortuna di essere in
mezzo ad un bosco, sulle rive del mare o in una passeggiata in montagna
di certo i rumori che vi accompagnano durante la vostra vita saranno
quelli delle automobili, dei telefoni che squillano, della televisione…
Pensate a chi abita o lavora vicino ad una strada molto trafficata o
vicino alla stazione dei treni o comunque in una zona dove regna sovrano
il rumore.
Rumori forti e invasivi che non ci permettono di concentrarci e di focalizzarci e gustarci il nostro presente.
Ma noi abbiamo un bisogno assoluto del
silenzio. E’ una condizione che ci rilassa, che ci invita alla
riflessione, che ci costringe ad abbandonarci. E forse queste azioni
sono talmente temute che spesso siamo noi stessi a voler coprire il
silenzio con rumori assordanti. Per non riflettere, per non pensare,
perchè siamo a disagio in questa condizione di vuoto apparente e la
vogliamo immediatamente colmare con qualsiasi cosa.
E’ ciò che accade anche alla presenza di altre persone.
Chi di voi riesce a sostenere il silenzio per tanto tempo con una
persona? Cerchiamo di colmarlo con parole senza senso o anche con la
fuga. Il silenzio ci pesa perchè non siamo più in grado di comunicare
con esso, dobbiamo ricorrere alle parole altrimenti ci sentiamo persi.
Ci siamo dimenticati, invece, che per
dialogare in modo sano con qualsiasi persona sono necessarie pause di
silenzio in cui si riflette, momenti di silenzio in cui si ascolta. Solo
così le parole possono uscire in modo costruttivo e buono. In caso
contrario escono a raffica senza senso, solo con la pretesa di voler
riempire un vuoto.
Talvolta capita che anche la nostra
mente non riesca ad accogliere il silenzio e così pensieri e
preoccupazioni invadono rumorosamente e continuamente la nostra vita e
ci impediscono di assaporarci silenziosamente l’attimo che viviamo.
Ma come facciamo a garantirci il diritto al silenzio?
Dobbiamo iniziare ad assaporarne un
pezzetto alla volta e a capire che non dobbiamo temerlo ma al contrario,
amarlo. Il silenzio porta pace interiore ed esteriore, ci aiuta a
rilassarci, a riflettere, ci permette di ascoltare i suoni della natura
che nulla hanno a che fare con il rumore prepotente creato dall’uomo, ci
costringe a fermarci e ad abbandonare la fretta.
La nostra vita dovrebbe essere avvolta
per la maggior parte dal silenzio: gli animali in questo insegnano
molto, loro vivono nel silenzio e solo quando è strettamente necessario
decidono di emettere dei suoni! Addirittura il rumore che noi creiamo li
disturba a tal punto da renderli disorientati, da non riuscire più a
riprodursi, da dover fuggire.
Se viviamo in un luogo particolarmente
rumoroso e non possiamo cambiare casa dovremo riuscire a trovare un
posto tranquillo per trascorrere un pò di tempo di silenzio al giorno.
Chi invece vive già in un luogo abbastanza tranquillo dovrebbe bandire
televisioni, radio e cellulari e dedicarsi al silenzio per un pò di
tempo al giorno. Chi inizia a vivere più silenziosamente ne vorrà, di
silenzio, sempre di più perchè esso crea davvero un senso di benessere
diffuso e quando si ritorna al rumore quest’ultimo diviene sempre più
insopportabile.
E’ questo il momento che ci porta a
selezionare i rumori. C’è chi decide di non vole più ascoltare la musica
alla radio ma solo quella dal vivo, c’è chi fugge dalla città per
riuscire a sentire il più possibile il suono della natura, chi
preferisce semplicemente passeggiare senza la solita musica nelle
cuffiette…
Purtroppo siamo abituati al rumore,
spesso non ci disturba e non riusciamo a cogliere l’effetto negativo che
ha nelle nostre vite. Ma possiamo provare a rieducarci al silenzio.
Inoltre Duccio Demetrio, professore di
filosofia all’università Bicocca di Milano e Nicoletta Polla-Mattiot,
giornalista, hanno creatol'Accademmia del silenzio, un
modo per rieducare l’animo umano alla condizione essenziale del
silenzio. Sul sito dell’Accademia del silenzio si legge che è “Una
scelta ecologica contro l’inquinamento acustico, ma anche contro
l’inquinamento esistenziale. Un viaggio di ricerca, che parte da una
semplice convinzione: che il silenzio è un’arte, che si può
sperimentare, imparare e condividere. E che riscoprire il silenzio
significa innanzitutto ricostruire un rapporto diverso con il tempo
delle proprie esperienze”.
Il silenzio permette a tutti, bambini e
adulti, di vivere meglio: pratichiamolo quotidianamente! Non ha nemmeno
controindicazioni!
Proprio vero,... un bel tacer non fu mai scritto!
RispondiEliminaUn post tranquillizzante per i patiti della autostrada e del cacificio.
RispondiEliminaOra il mirabolante Don ci regalerà un'opera unica, attesa da sempre... Il tacer mai scritto!