giovedì 17 settembre 2015

Alluvione in Polesine 1951


 
 
 
 
Protocollo emergenza profughi... 5 sindaci non firmano. Avranno anche le loro ragioni,
ma francamente non le condivido. Portano delle motivazioni che non mi sembrano
ispirate a rispetto e solidarietà' umana e sociale in questo momento di grande flusso
migratorio in tutta l'Europa. Mi sembra che questi sindaci cavalchino un certo malcontento
popolare per fare bella figura di fronte ad una parte dell'elettorato. Ma sono lontani dal
percepire il vero senso della "solidarietà". D'accordo che "prima di aiutare i migranti... devo
pensare ai miei cittadini"... o "ci creeranno problemi di ordine sanitario e di sicurezza"ecc.
Frasi di parlamentari americani anni 1910-20 (documentate in tanti films).
E questo avviene esattamente a 100 anni di distanza, da quando i nostri bisnonni e nonni dovettero
abbandonare la valle e trovare "ospitalità" presso famiglie di Cogollo, Stradella ecc. o nell'Austria.
E i più anziani ricorderanno quando l'alluvione del Polesine (credo nel 1952 o 53) fece affuire
a Valdastico centinaia di alluvionati. E furono accolti, senza la minima protesta.... Ed eravamo
tutti poveri... Ma si sà.... I poveri aiutano i poveri. 

Ve lo ricordate questo messaggio riguardante I PROFUGHI sul post del 13 corrente?
Lo stesso "Paesano" mi invia una mail suggerendomi di fare un post su quella tragedia, segnalandomi anche il video che lui ha trovato realizzato in modo stupendo ed emozionante.

Il 14 novembre 1951 l’Italia ha vissuto una delle sue peggiori tragedie del Dopoguerra: l’alluvione del Polesine.
Il Polesine è una terra agricola che corrisponde alla provincia di Rovigo: si trova tra il fiume Po e l’Adige, in prossimità della loro foce. La abitavano genti lavoratrici e povere.
Dopo giorni di incessanti piogge, la piena del fiume Po, sommata a quelle dei suoi affluenti, spazzò via i tentativi della popolazione di arginare la violenza dell’acqua. Tutta la vasta area della provincia di Rovigo fu sommersa dall’alluvione. Le vittime furono un centinaio, gli sfollati ben 180 mila. Ad appena sei anni dalla fine della distruttiva II Guerra Mondiale, l’alluvione del Polesine rappresentò un duro colpo che mise in ginocchio l’Italia.
La solidarietà italiana e internazionale fu notevole e il lavoro delle istituzioni, con la bonifica, permise di tornare a coltivare la terra già nel 1952. Moltissimi emigrarono: se nel 1951 la popolazione del Polesine era di quasi 358 mila abitanti, nel 1961 si era ridotta a meno di 278 mila.

2 commenti:

  1. Negli anni '50 nelle sale cinematografiche di tutta Italia (anche in quella parrocchiale di Valdastico) veniva proiettato un breve documentario sui fatti principali
    accaduti in Italia e all'estero. Era il famoso Cinegiornale della RAI "Settimana Incom", che poi verrà soppiantato dai telegiornali con l'arrivo della TV. Questo documentario
    sull'alluvione del Polesine è da definirsi veramente "epico" per la narrazione e le immagini. E' una pagina memorabile della storia del Polesine e di tutta l'Italia, che purtroppo
    si ripete (vedi dei giorni scorsi le alluvioni a Piacenza e altre province)..... Ma tra le tante commoventi immagini, mi colpiscono anche quelle della solidarietà, della "ripresa" dopo il disastro. Le "scarpe ad asciugarsi alla finestra", sono un simbolo del domani, del sole che ritorna a splendere. Guai a piangerci o pioverci addosso!!!!!!!

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  2. Ero piccola ma mi ricordo un poco. Comovente il video anche se non parlano si capisce tutto.

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