sabato 12 settembre 2015

Il monte Ortigara

Il monte Ortigara si trova nell’Altopiano dei Sette Comuni lungo il confine nord del vasto altopiano.
A raggiungerlo in auto da Schio oggi ci si mette quasi il doppio del tempo necessario per raggiungere Venezia. Anche al tempo della grande guerra non era tanto vicino da raggiungere. C’era il treno da Schio a Rocchette, poi lì si saliva sulla linea a scartamento ridotto che attraversava l’Astico fino a Cogollo e poi ingranava la cremagliera, una ruota dentata che si agganciava su un analogo binario centrale, unico modo per superare la pendenza proibitiva di quel tracciato.
Arrivati ad Asiago i soldati partivano in marcia verso Gallio in lunga colonna accompagnati da muli, pregando bestemmiando e cantando. Poi piegavano a Nord lungo una strada di montagna lunga mentre in lontananza si sentivano gli echi delle artiglierie.

Porta del silenzio

Poi a un certo punto scendeva il silenzio, non si poteva più cantare o far rumore, non bisognava che gli austriaci sapessero quanti erano i reparti e da dove venivano. Per ricordare questo punto, presso Malga Campomuletto, è stato costruito un luogo della memoria, 15 pali portanti pesanti piastrine militari. Da qui la strada è ancora lunga e si svolge quasi in piano finché si arriva al piazzale da cui si può proseguire solo a piedi.
Un fitto bosco di abeti circonda il sentiero. Presso una chiesetta un piccolo deposito di ritrovamenti bellici, poveri resti della vita militare: suole di scarpe, qualche straccio, lamiere, scatolette di latta, santini.

Ortigara_9590Noi prendiamo il sentiero a destra passando per le trincee italiane.
Trincee italiane
Trincee italiane
Arriviamo in località Caldiera dove, protette da una costa rocciosa, le truppe italiane si organizzavano.
Località Caldiera
Località Caldiera
La posizione è alta, a est si estende una sequenza infinita di profili montuosi
Ortigara_9685 
Il monte Ortigara è lì di fronte, sembra a due passi, ma raggiungerlo è ancor oggi un percorso lungo: occorre scendere, poi risalire poi scendere ancora per trovarsi di fronte una parete quasi verticale in cima alla quale gli austriaci avevano artiglierie e mitragliatrici in postazioni dalle quali si vede benissimo la strada che viene dal Monte Campanella e dalle postazioni italiane.
Monte Ortigara visto dalla Caldiera
Monte Ortigara visto dalle postazioni italiane

La battaglia dell’Ortigara

Un attacco in quelle condizioni è un suicidio, pensiamo noi, ed effettivamente lo fu.
Fra il 10 e il 29 giugno 1917 si svolse la battaglia e vide impiegati complessivamente 400.000 soldati per la conquista della montagna. Numerosissimi furono i morti, sul passo dell’Agnella, via obbligata per raggiungere la cima da parte delle truppe italiane.
Per avere un’idea della violenza degli attacchi che qui si svolsero, si pensi che gli austriaci consumarono, in una sola mezza giornata, 200 tonnellate di munizioni.
Gli italiani schierarono 22 battaglioni alpini, 4 reggimenti di fanteria e 1 reggimento bersaglieri nel tentativo della conquista dell’Ortigara occupata dalla prima linea austroungarica.
Il Comando Supremo decise che il fronte interessato dall’attacco si sarebbe strutturato lungo 14 chilometri, principalmente su un terreno situato tra i 1.000 e i 2.100 metri d’altitudine, che nelle zone più elevate presentava singolari caratteristiche carsiche, tali da renderlo severo, spoglio e privo di risorse, soprattutto idriche. Per assicurare il supporto logistico all’enorme massa di uomini e di materiali, che gli alti comandi intendevano schierare lungo il fronte, venne avviata la realizzazione di acquedotti e di imponenti lavori stradali lungo tutto il settore degli Altipiani.
Nonostante il grande impegno profuso, i comandi italiani non seppero gestire al meglio le situazioni e gli imprevisti; i tentativi di avanzata furono diversi e spesso poco concreti e mal gestiti. Al contrario il sacrificio di vite umane fu altissimo, e dopo quasi venti giorni di battaglia la 6ª Armata ordinò il ripiegamento sulle posizioni di partenza, dichiarando di fatto il completo fallimento dell’offensiva.

Il Monte fu da allora chiamato “calvario degli Alpini
Quota 2003, una postazione austriaca a fianco dell'Ortigara, si trova a picco sulla Valbrenta
Quota 2003, una postazione austriaca a fianco dell’Ortigara, si trova a picco sulla Valbrenta
Il cippo sulla cima del monte Ortigara
Il cippo sulla cima del monte Ortigara

Il ricordo dell’Ortigara

Il macello della battaglia dell’Ortigara è stato fortemente impresso nella memoria collettiva.
Fu scritta una delle più famose canzoni di guerra.
Venti giorni sull’Ortigara / senza il cambio per dismontà;
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Con la testa pien de peoci /senza rancio da consumar
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Cimitero di noi soldati / forse un giorno ti vengo a trovà;
ta pum ta pum ta pum (due volte)
Nel settembre 1920 sul Monte Ortigara vi si tenne la prima Adunata nazionale degli alpini in modo spontaneo, che vide circa 2.000 persone confluire sulla cima per deporvi una colonna mozza a memoria dei caduti, recante la scritta Per non dimenticare.
In occasione della 79ª Adunata nazionale degli alpini tenutasi ad Asiago, il 13 maggio 2006 vi confluirono circa 1.000 persone. La seconda domenica di luglio di ogni anno si svolge inoltre, presso la chiesetta di Cima Lozze, nei pressi della Zona Monumentale dell’Ortigara, una cerimonia in ricordo dei Caduti che persero la vita nel tentativo di conquistare la montagna. La cerimonia prosegue poi fino alla cima del monte, nei pressi dei monumenti ai caduti italiani ed austro-ungarici.

Curiosità

Alla montagna è stato dedicato il nome dell’asteroide numero 8944 scoperto nel 1997 dagli astronomi Ulisse Munari e Maura Tombelli dell'Osservatorio astrofisico di Asiago nella stazione osservativa di Asiago Cima Ekar.

(Circolo Fotografi Scledensi)
(by Alago)

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