lunedì 28 settembre 2015

I Torrioni - by Delmo

Scriveva il 14 agosto 1861 l'illustre l'ing. BARTOLOMEO GIACOMELLI "Bazon" nato nel 1806 a Pedescala di Rotzo:

..."Sull'altipiano respiciente il Medoaco (fiume Astico), a mezzo miglio da Pedescala si mirano ancora conservate a dispetto dei secoli, due antiche torri: Stanno desse sopra punti culminanti, quasi a difesa di strettissima gola, e sembrano destinate a fermare straniere falangi, che di sovente irruppero per disputarsi, e quindi immergere nel lutto la vagheggiata terra d'Italia: Il più basso di quegli edifici è una bislunga e diroccata bicocca, probabilmente eretta per ricovero di soldati; sul vertice dell'altipiano sta l'altra di forma quadrata, costutta di giganteschi massi, e misurante ancora l'altezza di cinquanta piedi all'incirca*; non presentando alcun praticabile ingresso, è supponibile che questo abbia esistito nell'interno, anche per dare accesso al minor fabbricante; la sua forma architettonica da l'idea delle costruzioni in uso nel decimo secolo; la grossezza dei muri è di sei piedi alla base, ma elevandosi, questa si riduce a quattro soltanto: Regge la riduzione che manomessa nei prischi tempi in causa di qualche lotta, sia stata ricosrutta più tardi, e difatti anche al presente si riscontra una diversità nella forma di questo lavoro, confrontato col primo: Superstiziose tradizioni allontanano da quei luoghi il timido alpigiano, narrandosi incredibili avvenimenti consumati fra le silenti volte di quei muti avanzi della barbarie. L'idea di togliere possibilmente le inveterate assurde opinioni, e più la lusinga di rinvenire qualche oggetto artistico, ci indusse a far verificare l'escavo della torre più conservata; d'essa non presentava alcun indizio d'ingresso, per cui dovetti far levare i massi dal lato di ponente, e dopo alcuni giorni venne completata l'apertura, e quindi lo sgombero delle macerie cadute nell'interno nello spazio di circa otto secoli: Ebbi a riscontrare nelle pareti le tracce di sette piani, ai quali sembra si accedesse mediante arpioni infissi nelle muraglie: Raccolsi alcuni pezzi (12) di vetro di forma antica, e conservanti ancora visibili colori, alcuni rozzi chiodi, dei frammenti di piombo, un informe pezzo di freccia, e qualche altro articolo di minor conto; fissata l'idea che dal basso della torre qualche apertura mettesse nell'inferiore bicocca, tentai scoprirla, ma inutilmente: Conchiusi che esposto l'interno all'azione dell'intemperie per tanti anni, la supposta apertura siasi chiusa, formando un masso compatto coi circostanti, ed abbandonai l'impresa".....(foto archivio da Schio 1862)


Foto stupenda! - le case in primo piano sono della Contra' Scalini -

5 commenti:

  1. Stupendi foto, come bella e' l' inziativa per il recupero. Spero che tutto riesca in tempi brevi e sopratutto nella partecipazione dei cittadini di questa valle, perche' se la vogliamo viva, sono anche queste le iniziative da appoggiare. Bravo Rica e Michele

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  2. Però! Interessanti queste foto e questa testimonianza. Si vede chiaramente anche la cinta muraria dei due edifici che da certamente meglio l'idea dell'opera difensiva rispetto alle vestigia attuali. Avanti, dai, chissà che non si riesca effettivamente a dare un po' di seguito all'iniziativa.

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  3. Basta che i cogolani noi se meta de traverso!

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    1. Questo problema, caro biry, non si pone proprio. 2° MMS sarà sufficiente informare preventivamente i cogolani che il progetto di recupero dell’antico manufatto prevede l’installazione di un treppiede sommitale con verricello di portata adeguata ad issarvi un bovino adulto non castrato. Contestualmente la Protezione Civile della Valle dovrà impegnarsi ad effettuare l’issamento del suddetto animale ogni qua volta sarà necessario, specialmentemente in caso di crescita di sporadici ciuffi di graminacee apicali. Il marchingegno servirà pure all’issamento dei visitatori, all’uso del Monte Athos, datosi che non sono previste porta al livello di campagna e una eventuale variante regolamentare comporterebbe prevedibilmentemente il recamento in bromba del progetto medesimo stesso.

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  4. Caro Delmo, ho sentito che stai trascrivendo un ottocentesco manoscritto di quel Bartolomeo Giacomelli "Bazon", a quando le stampe? Spero che almeno in quest'occasione i tuoi paesani non ti girino come al solito stupidamente le spalle. Tanti Auguri, Caterina

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