venerdì 4 aprile 2014

La stella nera


Estate 1995, il crepuscolo è a dir poco splendido, gli ultimi raggi solari sbattono contro il capitello della prima Gioa e, sopra Tonezza, Venere s'illumina a festa. 
Siamo seduti in terrazzo a goderci il fresco, aspettando la notte stellata di S.Lorenzo, si sta davvero bene, solo il borbottio della moka distrae da quella magica atmosfera. Si chiacchiera, si scherza, e ospiti anziani ricordano tempi lontani, tempi nefasti e terribili fatti di sofferenza e ricerca di un benessere che mancava nella Valle. 
La signora venuta dalla Svizzera e moglie dell’ospite, con voce sottile chiude i ricordi dicendo che il tempo a noi concesso è poco e bisognerebbe viverlo meglio possibile. 
Tutto sembra tranquillo, ma dei rumori sospetti arrivano dal prato vicino la casa, prendo una torcia e nel fascio di luce due splendidi occhi gialli mi guardano: un
bellissimo esemplare di volpe in cerca di avventure stava passando per l’erba di casa. 
Vederla così all’improvviso è sempre straordinario regalando brividi assopiti dalla televisione e dai divani. Non finiamo di rallegrarci per la volpe che dalla cima del Siroccoli passa velocissima una palla di fuoco con una scia gialla, rossa, arancione e bianca che si va a perdere verso la pianura. Più che mai stupefatti ci risediamo e per un attimo restiamo in silenzio. Si scriverà giorni dopo sui quotidiani che un “bolide” illuminò il cielo dal Trentino all’Emilia creando dubbi e perplessità fra la popolazione. Pochi secondi, ma ho visto la valle dell’Astico illuminata a giorno in piena notte ferragostana. 
Il teatro della natura per quella sera aveva dato e con il dubbio su cosa avevamo visto ci abbandonammo fra le braccia di Morfeo. Questa felice estate del '95 era destinata a essere l’ultima, una ben altra stella stava arrivando, una stella di colore nero, infame, cinica e beffarda che ancora oggi non riusciamo a rimarginare la tremenda ferita inferta. 



Credo che la signora venuta dalla Svizzera abbia decisamente ragione: il tempo a noi concesso è estremamente breve, vale la pena viverlo meglio e se non capiamo… beh…
meglio lasciar perdere...
Piero Lorenzi


6 commenti:

  1. Bel consiglio Piero, speriamo di riuscirci un abbraccio gino

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  2. Mi è capitato, da bambina, di allungarmi in un prato e di sentirmi travolta dall’immensità del cielo e nuvole . Mi sentivo paurosaménte sola in quel momento, trascinata in una altra dimenzione che non capivo. La compagnia degli amici di gioco, poco lontani, mi rassicurava, per fortuna.
    Questo sentimento l’abbiamo sempre. Accresce le notti stellàte , ci fa sentire piccoli, impotènti di fronte all ‘Universo. Le nostre certezze sbiadiscono. E il momento in qui l’anima si apre e si sente in armonia con la natura che ci circonda.

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  3. Bei ricordi Piero! Non vivere il momento presente è un difetto che l'uomo ha da sempre, o è proteso verso il futuro, o è fermo al passato .. e così si perde maggior parte del presente...dovremo imparare a valorizzare ogni istante del nostro vivere quotidiano e assaporarne i doni... Lucia

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  4. Ciao Piero sai che non riesco a capire l'ultima frase a cosa ti riferisci?
    Sono dacordo con Lucia per l resto

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    1. la stella nera è una tristissima vicenda che è capitata alla mia famiglia, lo racconterò in seguito... se avrò la forza di farlo, ciao

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  5. Mi no capisso gninte de sta stela nera

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