Estate
1995, il crepuscolo è a dir poco splendido, gli ultimi raggi solari
sbattono contro il capitello della prima Gioa e, sopra Tonezza, Venere s'illumina a festa.
Siamo seduti in terrazzo a goderci il fresco, aspettando la notte stellata di S.Lorenzo, si sta davvero bene, solo
il borbottio della moka distrae da quella magica atmosfera. Si
chiacchiera, si scherza, e ospiti anziani ricordano tempi lontani,
tempi nefasti e terribili fatti di sofferenza e ricerca di un
benessere che mancava nella Valle.
La signora venuta dalla Svizzera e
moglie dell’ospite, con voce sottile chiude i ricordi dicendo che
il tempo a noi concesso è poco e bisognerebbe viverlo meglio
possibile.
Tutto sembra tranquillo, ma dei rumori sospetti arrivano
dal prato vicino la casa, prendo una torcia e nel fascio di luce
due splendidi occhi gialli mi guardano: un
bellissimo esemplare di volpe in cerca di avventure stava passando per l’erba di casa.
bellissimo esemplare di volpe in cerca di avventure stava passando per l’erba di casa.
Vederla così all’improvviso è sempre straordinario regalando
brividi assopiti dalla televisione e dai divani. Non finiamo di
rallegrarci per la volpe che dalla cima del Siroccoli passa
velocissima una palla di fuoco con una scia gialla, rossa, arancione
e bianca che si va a perdere verso la pianura. Più che mai
stupefatti ci risediamo e per un attimo restiamo in silenzio. Si
scriverà giorni dopo sui quotidiani che un “bolide” illuminò il
cielo dal Trentino all’Emilia creando dubbi e perplessità fra la
popolazione. Pochi secondi, ma ho visto la valle dell’Astico
illuminata a giorno in piena notte ferragostana.
Il teatro della
natura per quella sera aveva dato e con il dubbio su cosa avevamo
visto ci abbandonammo fra le braccia di Morfeo. Questa felice estate
del '95 era destinata a essere l’ultima, una ben altra stella stava
arrivando, una stella di colore nero, infame, cinica e beffarda che
ancora oggi non riusciamo a rimarginare la tremenda ferita inferta.
Credo che la signora venuta dalla Svizzera abbia decisamente ragione: il tempo a noi concesso è estremamente breve, vale la pena viverlo meglio e se non capiamo… beh…
meglio lasciar perdere...
Piero Lorenzi
Bel consiglio Piero, speriamo di riuscirci un abbraccio gino
RispondiEliminaMi è capitato, da bambina, di allungarmi in un prato e di sentirmi travolta dall’immensità del cielo e nuvole . Mi sentivo paurosaménte sola in quel momento, trascinata in una altra dimenzione che non capivo. La compagnia degli amici di gioco, poco lontani, mi rassicurava, per fortuna.
RispondiEliminaQuesto sentimento l’abbiamo sempre. Accresce le notti stellàte , ci fa sentire piccoli, impotènti di fronte all ‘Universo. Le nostre certezze sbiadiscono. E il momento in qui l’anima si apre e si sente in armonia con la natura che ci circonda.
Bei ricordi Piero! Non vivere il momento presente è un difetto che l'uomo ha da sempre, o è proteso verso il futuro, o è fermo al passato .. e così si perde maggior parte del presente...dovremo imparare a valorizzare ogni istante del nostro vivere quotidiano e assaporarne i doni... Lucia
RispondiEliminaCiao Piero sai che non riesco a capire l'ultima frase a cosa ti riferisci?
RispondiEliminaSono dacordo con Lucia per l resto
la stella nera è una tristissima vicenda che è capitata alla mia famiglia, lo racconterò in seguito... se avrò la forza di farlo, ciao
EliminaMi no capisso gninte de sta stela nera
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