domenica 27 aprile 2014

Per non dimenticare


R.GUARDIA DI FINANZA XVII BATTAGLIONE 
53° COMPAGNIA 
 addì 21 maggio 1916

tratto dal libro Strafexpedition di Enrico Acerbi

Ieri mi trovavo con la mia compagnia nelle trincee di Valpegara (destra Astico). 
Verso le ore dodici mi accorsi che pattuglie avversarie si aggiravano sulla nostra fronte e sulla nostra sinistra. Inviai due pattuglie per osservare e riferire, nello stesso tempo inviai venti uomini per rinforzare l’ala sinistra comandati dal sottotenente De Montis. Le pattuglie nemiche, scambiate poche fucilate, si dileguarono. Dopo qualche ora fummo attaccati da reparti nemici, che avanzavano dagli scogli di Siroccoli (nostra sinistra). Rispondemmo efficacemente al fuoco costringendo il nemico a fermarsi, sebbene si trovasse in forze e munito di una sezione mitragliatrici e di bombe a mano. 
Intanto da S. Pietro (nostra destra) scendevano grossi nuclei nemici e iniziavano l’attacco contro di noi. Disposi gli uomini per sostenere anche l’attacco sulla destra. Delle vere raffiche di piombo battevano da tutti i lati la trincea; le munizioni cominciavano a scarseggiare; inviai subito quattro guardie a Valpegara per il rifornimento delle cartucce. Due di esse, però, lungo il tragitto furono ferite. Mi decisi allora a chiedere rinforzo al comando di battaglione onde evitare l’accerchiamento già iniziato dal nemico. A mezzo del brigadiere Silvestri ricevetti invece l’ordine di ripiegare su Soglio. Intanto che dalla sinistra il nemico veniva arrestato col fuoco, cominciai dalla destra a mandare gli uomini a gruppi con l’incarico di riordinarsi dietro Valpegara. Poco dopo mandai l’ordine ai tenenti Romano e De Montis di ripiegare a piccoli gruppi, continuando i rimanenti uomini a contrastare col fuoco l’avanzata del nemico… le perdite furono di due morti, sedici feriti, e un disperso.
Capitano La Ferla

Tutti i battaglioni della finanza operanti in Valdastico furono accusati di sbandamento di fronte al nemico e sottoposti a indagini militari. Furono ammassati di fronte alla prima galleria ferroviaria di Meda sotto la pioggia battente senza coperte, mantelline e all’addiaccio, fu loro impedito di ripararsi dentro la galleria. Dopo una sommaria inchiesta furono tutti assolti dall’accusa di sbandamento perché considerate sperdute in seguito ad un ordine di ripiegamento.
Piero Lorenzi 

4 commenti:

  1. Poveri soldati sottoposti al fuoco ed anche a delle accuse non meritate ! D'ora in poi non guarderò più campi e monti dietro casa nel stesso modo, a Valpegara.

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  2. mi dispiace averti turbata con questo fatto d'armi, ma mi sembra interessante sotto il profilo storico locale questo brano della relazione scritta dal capitano La Ferla, è raro leggere i nomi dei nostri villaggi sui testi che riguardano la prima guerra questo è uno di quelli. Ne ho trovato un altro di interessante, che descrive il bombardamento di Forni dalle artiglierie italiane nascoste dietro la cresta del Summano, numero colpi e una bravata fatta a un nuovo ufficiale appena arrivato in linea, una scommessa nel centrare al primo colpo il campanile di Forni. Restate sintonizzati....

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  3. Ciò Piero, .. vutu che ghe sia un nesso subliminale fra l'articolo dei finansieri che difendeva la Vale e quelo dela lota al'evasiòn fiscale? Fursi se i ghesse messo i alpini noi ve gavarìa gnanca robà le campane.

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  4. par conto mio le campane no le ga robà l'imperialcasotan ma quei da rozzo, e le xe ancora sconte dentro na caverna dela valdasa, se te sosti sul ponte de roana na note de temporale te le senti sonare.

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