R.GUARDIA
DI FINANZA XVII BATTAGLIONE
53° COMPAGNIA
addì 21 maggio 1916
tratto dal libro Strafexpedition di Enrico Acerbi
Verso le ore dodici mi accorsi che pattuglie avversarie si
aggiravano sulla nostra fronte e sulla nostra sinistra. Inviai due
pattuglie per osservare e riferire, nello stesso tempo inviai venti
uomini per rinforzare l’ala sinistra comandati dal sottotenente De
Montis. Le pattuglie nemiche, scambiate poche fucilate, si dileguarono.
Dopo qualche ora fummo attaccati da reparti nemici, che avanzavano
dagli scogli di Siroccoli (nostra sinistra). Rispondemmo
efficacemente al fuoco costringendo il nemico a fermarsi, sebbene si
trovasse in forze e munito di una sezione mitragliatrici e di bombe a
mano.
Intanto da S. Pietro (nostra destra) scendevano grossi nuclei
nemici e iniziavano l’attacco contro di noi. Disposi gli uomini per
sostenere anche l’attacco sulla destra. Delle vere raffiche di
piombo battevano da tutti i lati la trincea; le munizioni
cominciavano a scarseggiare; inviai subito quattro guardie a
Valpegara per il rifornimento delle cartucce. Due di esse, però,
lungo il tragitto furono ferite. Mi decisi allora a chiedere rinforzo
al comando di battaglione onde evitare l’accerchiamento già
iniziato dal nemico. A mezzo del brigadiere Silvestri ricevetti
invece l’ordine di ripiegare su Soglio. Intanto che dalla sinistra
il nemico veniva arrestato col fuoco, cominciai dalla destra a
mandare gli uomini a gruppi con l’incarico di riordinarsi dietro
Valpegara. Poco dopo mandai l’ordine ai tenenti Romano e De Montis
di ripiegare a piccoli gruppi, continuando i rimanenti uomini a
contrastare col fuoco l’avanzata del nemico… le perdite furono di
due morti, sedici feriti, e un disperso.
Capitano
La Ferla
Tutti
i battaglioni della finanza operanti in Valdastico furono accusati di
sbandamento di fronte al nemico e sottoposti a indagini militari.
Furono ammassati di fronte alla prima galleria ferroviaria di Meda
sotto la pioggia battente senza coperte, mantelline e all’addiaccio, fu loro impedito di ripararsi dentro la galleria. Dopo
una sommaria inchiesta furono tutti assolti dall’accusa di
sbandamento perché considerate sperdute in seguito ad un ordine di
ripiegamento.
Piero Lorenzi
Poveri soldati sottoposti al fuoco ed anche a delle accuse non meritate ! D'ora in poi non guarderò più campi e monti dietro casa nel stesso modo, a Valpegara.
RispondiEliminami dispiace averti turbata con questo fatto d'armi, ma mi sembra interessante sotto il profilo storico locale questo brano della relazione scritta dal capitano La Ferla, è raro leggere i nomi dei nostri villaggi sui testi che riguardano la prima guerra questo è uno di quelli. Ne ho trovato un altro di interessante, che descrive il bombardamento di Forni dalle artiglierie italiane nascoste dietro la cresta del Summano, numero colpi e una bravata fatta a un nuovo ufficiale appena arrivato in linea, una scommessa nel centrare al primo colpo il campanile di Forni. Restate sintonizzati....
RispondiEliminaCiò Piero, .. vutu che ghe sia un nesso subliminale fra l'articolo dei finansieri che difendeva la Vale e quelo dela lota al'evasiòn fiscale? Fursi se i ghesse messo i alpini noi ve gavarìa gnanca robà le campane.
RispondiEliminapar conto mio le campane no le ga robà l'imperialcasotan ma quei da rozzo, e le xe ancora sconte dentro na caverna dela valdasa, se te sosti sul ponte de roana na note de temporale te le senti sonare.
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