giovedì 17 aprile 2014

La rotazione delle colture nell'orto

Ecco quindi alcuni suggerimenti sempre validi, indipendentemente dal tipo di rotazione che si decide di eseguire.
  ●  Dividi il terreno in settori e dedica un diario al tuo orto in modo da ricordare cosa hai coltivato negli anni e dove.
  ●  Conosci quello che coltivi. Ti servirà studiare un po’, in modo da poter ricondurre le piante che hai nell’orto, o quelle che vorrai farci crescere, alla famiglia di appartenenza (solanacee, cucurbitacee, brassicacee, ecc.). 
  ●  Evita di programmare successioni di piante appartenenti alla stessa famiglia. Per riseminare la stessa pianta o un’altra appartenente alla sua famiglia sul medesimo settore, dovrai aspettare diversi cicli di coltivazione (in genere si consigliano 3 - 4 cicli).

Esistono diversi tipi di rotazione, prendiamo ad esempio quello quadriennale che si sviluppa prevedendo in successione questi tipi di piante:
  1. piante “depauperanti” - si chiamano così perché sfruttano in modo particolare le risorse del terreno - ne fanno parte le brassicacee, ovvero la “grande” famiglia dei cavoli, le cucurbitacee, quali zucche, cetrioli e melone, e le solanacee come la melanzana, il peperone e il pomodoro;
  2. piante “moderatamente consumatrici” - dopo aver “stressato” a dovere il terreno puoi cominciare a dargli tregua coltivando ortaggi come lattughe, cipolle, sedano e carote che, al contrario delle famiglie precedenti, hanno bisogno di meno risorse e possono avvalersi del nutrimento residuo;
  3. piante “miglioratrici” - quelle che sono in grado di rigenerare il suolo - è il momento delle leguminose che, grazie alla loro capacità di fissare l’azoto nel terreno, lo arricchiscono di uno dei nutrienti più importanti per le piante;
  4. specie “da rinnovo” - esse non prevedono la raccolta ma lo sfalcio e l’interramento dopo un certo periodo di crescita. Questa tecnica prende il nome di sovescio.

Ci sono diversi modi di effettuare una rotazione e tanti tipi di terreno, per questo nei tuoi schemi di rotazione dovrai essere necessariamente un po’ elastico. Partendo da un modello, sperimenta via via quale successione dà, nel tuo orto, i risultati più soddisfacenti e ricordati di appuntarlo sul diario, ti sarà di grande aiuto!

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