Nell’antichità cristiana circolava questo apologo. “Una rete stesa a pochi metri dal suolo. Sotto ci sono centinaia di uccelli. Tentano di alzarsi, ma vanno a sbattere inesorabilmente
contro la rete. E crollano a terra, ammaccati. Ormai si sono rassegnati tutti. Rimarranno in quella prigione. Non c’è scampo. A un tratto uno di loro, pesto, sanguinante,
si stacca dal mucchio e si slancia contro la rete, caparbiamente una, due, tre volte. Finalmente riesce a strapparla in un punto. Quindi si dirige, ferito, verso
l’azzurro del cielo. D’incanto, c’è un gran sbattere d’ali. Tutti gli altri passano attraverso la breccia insperata”.
Se la Pasqua ebraica celebrava la liberazione dalla schiavitù in Egitto, quella cristiana mette al centro la liberazione dal peccato e dalla morte, compiuta definitivamente
da Gesù.
In tutti e due i casi, la festa non è semplice ricordo, ma memoriale: ci invita a entrare dentro alla salvezza. Se Gesù ha aperto una breccia, tocca a noi passarci dentro,
seguire la sua direzione, salire verso l’azzurro del cielo.
L’invito della Pasqua è quello di vivere da “risorti”, nell’ottimismo e nella speranza, perché nulla può impedire a Dio di realizzare la sua giustizia, capace di restituire dignità
e vita ai piccoli, ai disadattati, ai condannati. Gesù è primizia del genere umano, ma ora chiunque è interpellato per portare gli stessi frutti ai propri fratelli, come in
un domino generoso in cui ogni pedina consente di dare la spinta alla prossima. Lo spirito dell’Amore è più forte del male e della morte.
Aiutami, Maria, a credere. Dimmi cosa vuole dire credere alla Risurrezione di tuo Figlio.
Ecco te lo dico e non dimenticarlo. Quando vedrai la tempesta schiantare la foresta e i terremoti scuotere la terra e il fuoco bruciare la tua casa, di’ a te stesso:
credo che la foresta si rifarà, la terra tornerà nella sua immobilità e io ricostruirò la mia casa.
Quando sentirai rumori di guerra e gli uomini moriranno di paura attorno a te «e si solleveranno popoli contro popoli e regni contro regni», di’ a te stesso con
estremo coraggio: «Gesù mi aveva avvertito e aveva aggiunto: “Non temete, alzate il capo perché la liberazione è vicina”».
Quando il peccato ti stringerà alla gola e ti sentirai soffocato e finito, di’ a te stesso: «Cristo è risorto dai morti e io risorgerò dal mio peccato».
Quando la vecchiaia o la malattia tenterà di amareggiare la tua esistenza, di’ a te stesso: «Cristo è risorto dai morti e ha fatto cieli nuovi e terra nuova».
Quando vedrai tuo figlio fuggire da casa in cerca di avventura e ti sentirai sconfitto nel tuo sogno di padre o di madre, di’ a te stesso: «Mio figlio non sfuggirà a Dio e
tornerà perché Dio lo ama».
Quando vedrai spegnersi la carità attorno a te e vedrai gli uomini come impazziti nel loro peccato e ubriacati dai loro tradimenti, di’ a te stesso: «Toccheranno il
fondo ma torneranno indietro perché lontano da Dio non si può vivere».
Quando il mondo ti apparirà come sconfitta di Dio e sentirai la nausea del disordine, della violenza, del terrore, della guerra dominare sulle piazze e la terra ti sembrerà
il caos, di’ a te stesso: «Gesù è morto e risorto proprio per salvare e la sua salvezza è già presente tra di noi».
Quando tuo padre o tua madre, tuo figlio o tua figlia, la tua sposa, il tuo amico più caro, ti saranno dinanzi sul letto di morte
e tu li fisserai nell’angoscia mortale del distacco, di’ a te stesso e a loro: «Ci rivedremo nel Regno, coraggio». (...)
Quando perdoni al tuo nemico, quando sfami l’affamato, quando difendi il debole credi nella Risurrezione.
Quando hai il coraggio di sposarti, quando accetti il figlio che nasce, quando costruisci la tua casa credi nella Risurrezione.
Quando ti alzi sereno al mattino, quando canti al sole che nasce, quando vai al lavoro con gioia credi nella Risurrezione.
Credere nella Risurrezione significa permeare la vita di fiducia significa dar credito al fratello, significa non aver paura di nessuno.
Credere nella Risurrezione significa pensare che Dio è padre,
Gesù tuo fratello e io, Maria, tua sorella e, se vuoi, tua Madre.
(Carlo Carretto)
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