Valà, valà, che ghe xe massa sampierotaminti lìve. Epò mi son uno proietà nel futuro, nel divenire, nell'oltretombamente. Tanto a ne menestrarè istesso la papardela col blog. Però, vardando la foto bion dire che San Piero el gera veramente un spuàcio stiani, quatro case in mezo ai sgrebani. Gnenete gnente gera pì grando Casoto.
Non solo della CAPITALE mia Cara, tranquilla, ma da Lastebasse a Barcarola... e la NO FLY ZONE è ben rappresentata! Il Boss si è impegnato al max e l'impegno lo ha ripagato, gli è riuscito proprio un bel lavoretto... vedrai...
@Lino, Sponcio,Gianni :A proposito di origine delle popolazioni della Val d'Astico, la storia dice che i Sartori sono arrivati a Rotzo, provenienti da FIRENZE. Facevano parte della corte fiorentina del vescovo Andrea Mozzi che era stato trasferito a Vicenza nel 1295. (Giancarlo Bortoli - Margareta e Frà Dolcino -Amore e Libertà- 1299) Non mi sembra un origine Cimbra. Sono scesi a San Pietro da Rotzo. Avete informazioni più precise per Casotto ?
Mah, se non si espone direttamente lo Sponcio a magnificare l'origine di una delle tre fulgide "S", come le chiama lui (e dubito lo faccia),dobbiamo a chiedere al Sera di fare un bel post sul suo blog per districare l'arcano.
Già, anche Domenico Sartori, scrisse un libro sulla della Federazione dei 7 Comuni e apparteneva a quella schiatta di Roana. Io sono del parere che i Sartori siano troppi e troppo sparsi per discendere da un'unica famiglia. Quel segretario fiorentino al seguito del vescovo Mozzi, dicono sia stato infeudato di possedimenti a Roana (in possesso della curia padovana e quindi elargiti in conto servigi) ma mi pare un po' improbabile che egli si fosse insediato lassù in mezzo a gente che non capiva, ad occuparsi d'agricoltura e lontano dal vescovo che serviva. Riterrei più verosimile che i possedimenti di questo Sartori nei 7C, siano stati affittati e/o condotti da famiglie locali, le quali saranno state soprannominate dei/dai Sartori per il padrone che servivano, finendo poi a consolidarsi in cognome più tardi. Ma non essendo io lo storico ufficiale di quella famiglia, pur avendone molte fra i miei ascendenti, lascio ai più diretti interessati, il Don(?), Nico, Gino, Sera,.... d'illuminarci in merito.
Mentre il Don cerca nei suoi appùnti, vorrei menzionare, per tutti gli appassionati di storia, le parole di Giancarlo Bortoli : "È in quel tempo che arriva a Rotzo la famiglia dei Sartori, proveniente da Firenze e alla corte del Vescovo Andrea Mozzi, bandito da quella città e trasferito a Vicenza nel 1295, dopo che il perverso Vescovo muore a Vicenza nel 1296 (fatto citato nella Divina Commedia di Dante Alighieri). Il Sartori sarà uno dei protagonisti della divisione tra le comunità di Rotzo e quelle di Roana. Nel contesto sono descritti gli eventi ordinari e straordinari che accompagnano la vita quotidiana: dall’improvvisa nevicata di fine giugno ai racconti delle storie tramandate; dai dialoghi in cimbro-italiano alla sciamana del luogo; dalla discussione sul concetto di proprietà alla produzione collettiva della calce per riparare il convento di S. Margherita. Intanto si affaccia l’inverno e l’anno del Giubileo, indetto da Bonifacio VIII. Si prospetta la necessità di abbandonare Rotzo e Margareta si trasferisce provvisoriamente ad Arco, mentre gli Apostolici trovano provvisoria ospitalità nel convento delle monache di San Pietro".
El Don, picinìn, nol pol mia postare ma solo comentare, elora a go messo soto el Sera a difendere l'onor casotàn nei modi e luoghi acconci. Speremo che nol sia massa ciapà a semenare capussi e sucùi e chel cate el conto de tegnerte bota. Da chel ghè, el pode anca far l'elegia dele altre do Fulgide Esse, cussì la femo compìa.
Certo Don che un'anguilla al tuo confronto è una raspa. Sei una maestro nel riempirci di parole senza dire nulla o nel gettarla sul bovino, come dici tu. Hai follower che ti reputano un guru dello scibile umano ma non mi risulta che tu ci abbia mai fornito una notizia o un indizio uno che sia nuovo e originale. Dici di essere al mondo fin dalla creazione ma non hai mai aggiunto nulla a quanto già non si sappia. Adesso svicoli anche sui Sartori appioppando i compiti al povero Sera. Mi pareva che il buon Philo ci avesse avvertito che eri un parassita sfaticato anche a scuola (o in seminario?). Come la mettiamo?
Ore 15.37 - sulle 3 fulgide Esse : "Anna, Anna, sorella mia, non vedi tu apparir nessuno?". "Non vedo altro che il sole che fiammeggia e l'erba che verdeggia." Dopo un po : "Anna, Anna, sorella mia, non vedi tu apparir nessuno?" "Vedo un gran polverone che viene verso questa parte..." "Sono forse i miei fratelli? " "Ohimè no, sorella mia: è un branco di montoni." (Fiaba Barbablu di C. Perrault)
Gianni, per arricchire le tue ricerche sulla storia della Val d'Astico (scritto in francese, ma so che tanti lo capiscono) : Studiosi francesi (Persée) hanno lavorato sul tema delle miniere nel Veneto "Les entreprises minières en Vénétie au XVe siècle" par M.Philippe Braunstein, ancien élève de l'Ecole Normale Supérieure, et ancien membre de l'Ecole Française de Rome http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-4874_1965_num_77_2_7504 (pagina 529 a 607)
Bellissima, emozionante rappresentazione. Un grazie ed un bravissimi va a tutti coloro che in varie forme hanno contribuito a realizzarlo questo filmato. Spero che in futuro ce ne siano altri.
Complimenti a Gino e Gianni per la serata di ieri. MI pare sia venuta bene ed è anche riuscita a smuovere un bel po' di gente, cosa non scontata. Bravi
Molti mi chiedono del video, all'inizio pensavo di metterlo sul mio canale di You Tube in modo che sia visibile a tutti,(uno di simile del resto c'è già), poi l'idea che è nata è quella di riproporlo ad Agosto su un maxi schermo, in particolar modo per gli emigranti, perciò portate pazienza.
Mi racconterete il viaggio nel passato che sarà molto interessante, non ho dubbi !
RispondiEliminaBisogna conoscere il passato per capire il presente.
Don Sponcio arriverà alla serata col "caregoto interlunare". Preparate un accoglienza degna di una star !
RispondiEliminaValà, valà, che ghe xe massa sampierotaminti lìve. Epò mi son uno proietà nel futuro, nel divenire, nell'oltretombamente. Tanto a ne menestrarè istesso la papardela col blog. Però, vardando la foto bion dire che San Piero el gera veramente un spuàcio stiani, quatro case in mezo ai sgrebani. Gnenete gnente gera pì grando Casoto.
EliminaSpuàcio sì ma, tanti, con un Ego smisurato.
EliminaSponcy dove ghetù messo el to pensiero laterale ; la dixe giusto la Lucia !
EliminaMi pare che il titolo sia "C'era una volta la Val D'Astico" , quindi non credo si parlerà solo della "Capitale"....ma di tutto il territorio!
RispondiEliminaNon solo della CAPITALE mia Cara, tranquilla, ma da Lastebasse a Barcarola... e la NO FLY ZONE è ben rappresentata! Il Boss si è impegnato al max e l'impegno lo ha ripagato, gli è riuscito proprio un bel lavoretto... vedrai...
EliminaCarla, anche noi, dopo, magari.........?
EliminaChe intendi Madame, che non riesco a cogliere?
EliminaCarla, intendo che mi piacerebbe vedere anch'io il lavoretto del boss, dopo la serata, magari sul blog ? Come dice anche Sponcio.
EliminaMa certo mia cara! Sicuramente entro la settimana successiva a quella data, sia dal Boss che qui!
EliminaOrpo! C'era 'na volta, or non c'è piùùùù....
RispondiEliminaCiao ciao bambinaaaaaa...
Andela finìa la Vale?
Sarà sensaltro na bela interessante serata. Sa vedo fora el motocagaoro de sponcio a vegno su anca mi
RispondiEliminaPecà ca no posso vegnere! sarìa miga male registrare e metarla chive, magari a tochi da 15-20 minuti...
RispondiEliminadigo male???
Tranquillo che sì
Elimina@Lino, Sponcio,Gianni :A proposito di origine delle popolazioni della Val d'Astico, la storia dice che i Sartori sono arrivati a Rotzo, provenienti da FIRENZE. Facevano parte della corte fiorentina del vescovo Andrea Mozzi che era stato trasferito a Vicenza nel 1295. (Giancarlo Bortoli - Margareta e Frà Dolcino -Amore e Libertà- 1299) Non mi sembra un origine Cimbra. Sono scesi a San Pietro da Rotzo. Avete informazioni più precise per Casotto ?
RispondiEliminaMah, se non si espone direttamente lo Sponcio a magnificare l'origine di una delle tre fulgide "S", come le chiama lui (e dubito lo faccia),dobbiamo a chiedere al Sera di fare un bel post sul suo blog per districare l'arcano.
RispondiEliminaGianni, pensi che per Sponcio è come cercare la quadratura del cerchio ?
RispondiEliminaGià, anche Domenico Sartori, scrisse un libro sulla della Federazione dei 7 Comuni e apparteneva a quella schiatta di Roana. Io sono del parere che i Sartori siano troppi e troppo sparsi per discendere da un'unica famiglia. Quel segretario fiorentino al seguito del vescovo Mozzi, dicono sia stato infeudato di possedimenti a Roana (in possesso della curia padovana e quindi elargiti in conto servigi) ma mi pare un po' improbabile che egli si fosse insediato lassù in mezzo a gente che non capiva, ad occuparsi d'agricoltura e lontano dal vescovo che serviva. Riterrei più verosimile che i possedimenti di questo Sartori nei 7C, siano stati affittati e/o condotti da famiglie locali, le quali saranno state soprannominate dei/dai Sartori per il padrone che servivano, finendo poi a consolidarsi in cognome più tardi. Ma non essendo io lo storico ufficiale di quella famiglia, pur avendone molte fra i miei ascendenti, lascio ai più diretti interessati, il Don(?), Nico, Gino, Sera,.... d'illuminarci in merito.
EliminaMentre il Don cerca nei suoi appùnti, vorrei menzionare, per tutti gli appassionati di storia, le parole di Giancarlo Bortoli :
Elimina"È in quel tempo che arriva a Rotzo la famiglia dei Sartori, proveniente da Firenze e alla corte del Vescovo Andrea Mozzi, bandito da quella città e trasferito a Vicenza nel 1295, dopo che il perverso Vescovo muore a Vicenza nel 1296 (fatto citato nella Divina Commedia di Dante Alighieri). Il Sartori sarà uno dei protagonisti della divisione tra le comunità di Rotzo e quelle di Roana. Nel contesto sono descritti gli eventi ordinari e straordinari che accompagnano la vita quotidiana: dall’improvvisa nevicata di fine giugno ai racconti delle storie tramandate; dai dialoghi in cimbro-italiano alla sciamana del luogo; dalla discussione sul concetto di proprietà alla produzione collettiva della calce per riparare il convento di S. Margherita. Intanto si affaccia l’inverno e l’anno del Giubileo, indetto da Bonifacio VIII. Si prospetta la necessità di abbandonare Rotzo e Margareta si trasferisce provvisoriamente ad Arco, mentre gli Apostolici trovano provvisoria ospitalità nel convento delle monache di San Pietro".
El Don, picinìn, nol pol mia postare ma solo comentare, elora a go messo soto el Sera a difendere l'onor casotàn nei modi e luoghi acconci. Speremo che nol sia massa ciapà a semenare capussi e sucùi e chel cate el conto de tegnerte bota. Da chel ghè, el pode anca far l'elegia dele altre do Fulgide Esse, cussì la femo compìa.
EliminaCerto Don che un'anguilla al tuo confronto è una raspa. Sei una maestro nel riempirci di parole senza dire nulla o nel gettarla sul bovino, come dici tu. Hai follower che ti reputano un guru dello scibile umano ma non mi risulta che tu ci abbia mai fornito una notizia o un indizio uno che sia nuovo e originale. Dici di essere al mondo fin dalla creazione ma non hai mai aggiunto nulla a quanto già non si sappia. Adesso svicoli anche sui Sartori appioppando i compiti al povero Sera. Mi pareva che il buon Philo ci avesse avvertito che eri un parassita sfaticato anche a scuola (o in seminario?). Come la mettiamo?
EliminaOre 15.37 - sulle 3 fulgide Esse :
Elimina"Anna, Anna, sorella mia, non vedi tu apparir nessuno?".
"Non vedo altro che il sole che fiammeggia e l'erba che verdeggia." Dopo un po :
"Anna, Anna, sorella mia, non vedi tu apparir nessuno?"
"Vedo un gran polverone che viene verso questa parte..." "Sono forse i miei fratelli? " "Ohimè no, sorella mia: è un branco di montoni." (Fiaba Barbablu di C. Perrault)
Gianni, per arricchire le tue ricerche sulla storia della Val d'Astico (scritto in francese, ma so che tanti lo capiscono) :
RispondiEliminaStudiosi francesi (Persée) hanno lavorato sul tema delle miniere nel Veneto "Les entreprises minières en Vénétie au XVe siècle" par M.Philippe Braunstein, ancien élève de l'Ecole Normale Supérieure, et ancien membre de l'Ecole Française de Rome
http://www.persee.fr/web/revues/home/prescript/article/mefr_0223-4874_1965_num_77_2_7504
(pagina 529 a 607)
Domani sera passo se vedo il motocagaoro, così salgo pure io.
RispondiEliminaGhe gerelo ?
EliminaSi, l'è sta visto parchegià da qualche parte verso el comune
EliminaIn compagnia de Philo, magari !
EliminaBellissima, emozionante rappresentazione. Un grazie ed un bravissimi va a tutti coloro che in varie forme hanno contribuito a realizzarlo questo filmato. Spero che in futuro ce ne siano altri.
RispondiEliminaComplimenti a Gino e Gianni per la serata di ieri. MI pare sia venuta bene ed è anche riuscita a smuovere un bel po' di gente, cosa non scontata. Bravi
RispondiEliminaGrazie di Cuore a tutti quelli che hanno partecipato.
RispondiEliminaSperiamo in futuro di riuscire a farne ancora di serate come questa.
Un abbraccio gino
Ciao a Tutti
EliminaMolti mi chiedono del video, all'inizio pensavo di metterlo sul mio canale di You Tube in modo che sia visibile a tutti,(uno di simile del resto c'è già), poi l'idea che è nata è quella di riproporlo ad Agosto su un maxi schermo, in particolar modo per gli emigranti, perciò portate pazienza.
Un abbraccio gino