viene da Melbourne la migliore "MARGHERITA"
Si è svolta a
Parma, dal 7 al 10 aprile, la 23ma edizione dei Campionati Mondiali
della Pizza. Più di 3.000 pizze, preparate da circa 600 concorrenti,
sono state valutate da un giuria di 30 esperti. A vincere, nella
categoria Miglior Pizza stile Napoli, con la mitica “margherita”,
è stato Johnny Di Francesco, di Melbourne, proprietario della
Pizzeria “400 Gradi”, in Lygon Street (Piccola Italia).
La giuria del
concorso si è attenuta a criteri severi per valutare le pizze in
gara, dato che a essere incoronata è stata la migliore pizza
napoletana STG (Specialità Tradizionale Garantita), preparata nelle
ricette, nei modi e nei tempi previsti dal disciplinare approvato
dalla Comunità Europea a Bruxelles nel 2010. Cotta rigorosamente in
forno a legna per 90 secondi, la pizza doveva contenere anche gli
ingredienti segnalati nel disciplinare: deve avere un diametro non
superiore ai 35 cm, il bordo rialzato fra 1 e 2 cm e nel condimento
solo pomodori pelati, mozzarella di bufala campana Doc o la
mozzarella STG, aglio, un filo d’olio, sale e foglie fresche di
basilico; e deve avere una consistenza morbida ed elastica. Al
secondo posto si è classificato Michele D'Amelio, pizzaiolo alla
“Ches'e Pizza”, a Lioni (Avellino), al terzo posto (medaglia di
bronzo) a Marco Fuso della pizzeria “Franco Manca” di
Londra.
Oltre alla
migliore pizza Napoli style, il concorso organizzato al Pala Cassa di
Fiere di Parma, ha anche premiato la miglior Pizza Classica del
mondo. In questo caso il titolo è stato aggiudicato ad un pugliese,
Giulio Scialpi della pizzeria Barsentum di Putignano, in provincia di
Bari, con la sua “Pizza Contadina” (gli ingredienti sono
mozzarella, stracciatella, melanzana nostrana saltata, caciocavallo,
pangrattato con alici e burrata). Al secondo posto Diego Segato
della pizzeria Rocca D’Asolo - S. Vito di Altivole (Tv) con la
pizza "Primavera Asolana" (pomodoro San Marzano dop,
mozzarella bio, asparagi bianchi, cimette di luppolo selvatico,
pancetta, scaglie di parmigiano, pomodori confit). Al terzo posto
Davide Bianchi della pizzeria S. Ampelio Bordighera, Imperia
con la pizza “Bordighera Monet” (salsa di pomodoro, mozzarella
fior di latte, filetti di pesce spada, marinati con olio extravergine
d’oliva, limone, pepe rosa, champagne, pomodorini, parmigiano
reggiano, rucola e olive taggiasche).
Di ritorno a
Melbourne Johnny Di Francesco è stato subito intervistato dalle
principali televisioni e dalla stampa, che danno sempre ampio spazio
a queste notizie di colore. Johnny ha affermato di aver iniziato a 12
anni a fare il pizzaiolo a Napoli ed è stato a scuola della
“Associazione Verace Pizza Napoletana”, dalla quale ha ricevuto,
per primo in Australia, un certificato di autenticità, ben esposto
su una parete della pizzeria, al quale si sono poi aggiunti altri
certificati e trofei. “Non ci sono segreti per una buona pizza
margherita – ha affermato Johnny. L’importante è sapere fare un
buon impasto, stendendo poi la pasta in forma rotonda con i
polpastrelli delle dita (non il mattarello), in modo che le bollicine
d’aria rimangono dentro la pasta, che così resta morbida. Uso solo
pomodori San Marzano (i migliori). Il forno a legna e d’obbligo. E
il prezzo? Da “400 Gradi” il prezzo è piuttosto salato, circa 14
euro per una pizza. Mi vi risparmio – dice Johnny con un largo
sorriso – il viaggio di andare a Napoli per mangiarla”.
E’ bello sapere
che la miglior pizza “margherita” al mondo è preparata in una
pizzeria a qualche centinaio di metri da casa.... E dire che, a
Melbourne, nella lista delle migliori pizzerie, di anno in anno
pubblicata da un noto giornale, la pizzeria “400 Gradi” figura
come una delle tante, diciamo tra le prime 10, ma non sempre in testa
alla classifica. Bisognava che a decretarne il primato venisse una
giuria di 30 esperti e superasse la bellezza di 600 concorrenti di
tutto il mondo. Bella soddisfazione! Ma il “contraccolpo” della
fama si è subito fatto sentire. Qualcuno che si è affrettato a
visitare la pizzeria “400 Gradi”, ha lasciato poi un commento
pesante su internet... “Ma per carità! Pizza povera, di poco
gusto, e altro”. Una volta in alto, bisogna rimanerci, o si paga il
prezzo...
Ed ora ipotizziamo
una situazione imbarazzante:
Johnny Di Francesco appende all’esterno del suo locale un bel cartellone con le parole “Qui si mangia la migliore pizza al mondo”. Un altro pizzaiolo, lungo la stessa via, espone la scritta “Qui si mangia la miglior pizza della città”; ed infine un terzo, a poca distanza, si fa pubblicità con: “Qui si mangia la miglior pizza della via”.
Ma insomma... dove si mangia la miglior pizza?
A voi l’ardua sentenza!
una situazione imbarazzante:
Johnny Di Francesco appende all’esterno del suo locale un bel cartellone con le parole “Qui si mangia la migliore pizza al mondo”. Un altro pizzaiolo, lungo la stessa via, espone la scritta “Qui si mangia la miglior pizza della città”; ed infine un terzo, a poca distanza, si fa pubblicità con: “Qui si mangia la miglior pizza della via”.
Ma insomma... dove si mangia la miglior pizza?
A voi l’ardua sentenza!
Germano Spagnolo
Per me, la migliore è quella che mangio in Val d'Astico ! Però è tutto affare di gusto, e forse, anche un po, di sentimento. Non ho avuto l'occasione, ancora, di assaggiàre quella di Johnny di Francesco. E te Germano ?
RispondiElimina14 euros per la pista la migliore del mondo ? Ho pagato 15 euros a Venezia 3 anni fà per una pizza senza pretensiòne...
scusate il lapsus: 14 euros per la PIZZA e non pista. (magari si balla dopo aver mangiato)
EliminaLa pizza di Johnny alla "400 Gradi" è veramente buona.... Ma non posso paragonarla a molte altre. Non sono un fanatico della pizza. A Venezia, si sa, è tutto caro. Ma Venezia è Venezia, la città più bella del mondo,
EliminaGermano
Credo sia tutto soggettivo, come per tutte le cose.
RispondiEliminaPer me, di fondamentale importanza è la pasta e bisogna fare molta attenzione perchè ne circola di ogni...
Una pizza, a mio personalissimo gusto, è ottima quando, oltre a non farti venire sete, alla fine ti fa dire: a ghin magnarìa naltra, vuol dire che era leggera. Non mi piacciono nè le pizze troppo fini, nè quelle troppo alte. Gli ingredienti sopra devono essere dosati e distribuiti con criterio e ovviamente di qualità.
Carla come sei delicata :-) Secondo e, la sete non dipende dalla pasta ma bensì dagli ingredienti sopra.
EliminaA San Bonifacio (Vr) alla pizzeria ai Tigli si può ordinare la pizza degustazione,
RispondiEliminaStraordinaria.............. e difatti è catalogata tra le migliori pizzerie d'Italia, se non la migliore.
Vale la pena andarci e......buon appetito.
E sempre in provincia di Verona a Caldiero c'è una pizzeria che ti propone una miriade di assaggi a fette e te li posano sopra una specie di fornetto girevole in mezzo la tavola che così rimangono caldi. Tu devi specificare solo cosa NON devono portare, poi fan tutto loro. Alla fine ti servono pure la pizza di pasta dolce alla nutella, all'ananas, alla macedonia... Mai visto da nessun'altra parte. (dopo bion stare tri dì sensa magnare)
RispondiEliminaCarla, ci andiamo? Magari quest'estate quando c'è Madame Odette :-) Poi magari troviamo qualcun altro che si unisce
EliminaBrava Renata !
EliminaBella bambina sull'iconcina ; te ?
I Followers del blog mi sembrano un po addormentati, causa elezioni ?
Si Odette sono io. I followers non sono addormentati hanno fatto tutti il ponte ed hanno lasciato a casa il pc :-)
EliminaCarla,hai chiesto il nome del paron della pizzeria a Caldiero???Probabilmente era un brasilian del
RispondiEliminaRio grande del Sud. Antonio Alberto, il cugino di Vincenza ,di Encantado voleva farci una sorpresa,
parecchi anni fa!!! Una sera ci condusse in una grande pizzeria, famosa per le sue specialità. Ho
pensato fra di me: Che magnada stasera!!!!con tutte le ricette genuine di una bontà infinita di l
Come sorpresa fu una vera sorpresa quando mi vidi presentare:"quelle miriade di assaggi a fette...
'en toutes les sauces'. " Presentare a me" quella cosa là" come pizza...a me che quaranta anni prima
a Roma e a Napoli avevo mangiato le "vere "pizze,le prime, ...con la pomarola a coppa!!! Feci buon
viso a cattiva sorte,ne assaggiai qualche pezzettino.....Usciti,in faccia c'era una "CHURRASCHERIA".
E' un locale dove i brasiliani esercitano uno degli sport da loro preferiti. 'Grigliate 'allo spiedo sopra
le bronse(bracia) delle parti piu' buone del" bue",marinate con sale grosso , ), si aggiunga qualche
salsiccia, pollo,maiale ed agnello e tutto cio' a volontà.Il tutto "arrosé" di vino (abbastanza buono)
o di maracuja.....Sembra che uno del nostro paese,ingordo,non si sa quanta carne abbia mangiato
laggiu',quando é ritornato ha dovuto fare quindici giorni di ospedale........