Nel ricordare la profonda amicizia che mi legava a Livia, amicizia fatta di ascolto, consigli e condivisione in tutte le vicissitudini della vita, gioiose o dolorose che siano state, vorrei dedicarle un pezzetto del Cantico dei Cantici. E’ un canto d’amore dello sposo alla sposa e ho immaginato che il suo amato Edoardo l’abbia accolta con queste parole, che diventano un dialogo d’amore e così li voglio pensare insieme.
DAL CANTICO DEI CANTICI (2, 8-14)
Una voce! L'amato mio! Eccolo, viene saltando per i monti,
balzando per le colline.
L'Amato mio somiglia a una gazzella o ad un cerbiatto.
Eccolo, egli sta dietro il nostro muro;
guarda dalla finestra, spia dalle inferriate.
Ora l'amato mio prende a dirmi:
«Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
Perché, ecco, l'inverno è passato,
è cessata la pioggia, se n'è andata;
i fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è tornato
e la voce della tortora ancora si fa sentire nella nostra campagna.
Il fico sta maturando i primi frutti e le viti in fiore spandono profumo.
Alzati, amica mia, mia bella, e vieni, presto!
O mia colomba,
che stai nelle fenditure della roccia,
nei nascondigli dei dirupi,
mostrami il tuo viso, fammi sentire la tua voce,
perché la tua voce è soave, il tuo viso è incantevole».
Ciao Livia, ora che sei con il tuo Amato, guarda a noi che sentiamo il grande vuoto che hai lasciato e aiutami a riempirlo con i ricordi gioiosi della nostra amicizia.
Lucia
15 febbraio 2024
Condoglianze a tutta la famiglia, mi dispiacerà molto non vederla più e fare quattro chiacchiere sulla malga Fratte e sulla Vita. Eva
RispondiEliminaCiao Livia, condoglianze a tutta la famiglia.
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