"GUERRA" pensai nella mia testa di cervo e non riuscii a compararla con nessuna azione animale.
"Perché gli uomini fanno la guerra?" Domandai allora al mio amico asino che molto meglio di me li conosceva.
Con un filo di voce mi spiegò che aveva sentito dire agli uomini che la guerra alle volte si faceva per un confine.
"Cos'è un confine?" Chiesi.
"E' una linea immaginaria che divide la terra e ne spartisce la proprietà."
"Gli uomini possiedono la terra?" M'incuriosii.
"Così credono e fanno la guerra per espandere i loro possedimenti, uccidendo e distruggendo coloro che abitano oltre il confine."
Con un filo di voce l'asino mi spiegò che aveva sentito dire agli uomini che la guerra a volte si faceva per un'idea.
"Cos'è l'idea?" Chiesi ancora.
"E' la convinzione che alcuni di loro siano superiori ad altri" - Mi spiegò l'asino - "E' la convinzione che alcuni di loro preghino il Dio migliore. E' la convinzione che alcuni di loro siano della razza più nobile".
"Ma l'uomo è di un'unica razza: la razza degli uomini." Dissi.
"Questo lo sai tu che sei un cervo e lo so io che sono un asino. L'uomo invece non lo sa. Così fanno la guerra per cancellare le idee diverse"
Con un filo di voce l’asino mi spiegò che aveva sentito dire agli uomini molte cose sulla guerra, ma lui, che ormai li conosceva molto bene, ne aveva capita una soltanto.
"E quale?" Domandai incuriosito.
"Gli uomini fanno la guerra perché non sono capaci di fare la pace, ma questo lo sai tu che sei un cervo e lo so io che sono un asino, l'uomo invece non lo sa.”
Tratto da “IL CERVO E IL BAMBINO” - Minerva Editore -
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