venerdì 25 marzo 2022

Chi prende il caffè con me?


E' ingenuo pensare che i colossi del settore alimentare (multinazionali e produttori) tendano a comportarsi con particolare sensibilità sociale nei confronti di problemi come l'obesità, le malattie metaboliche e cronico-degenerative di cui il cibo industriale è una delle cause più importanti.

L'obiettivo dei grandi produttori è unicamente quello di fare profitti e conquistare nuove quote di mercato battendo i concorrenti. Tale obiettivo è però raggiunto a un prezzo che il consumatore non è cosciente di pagare, creando cioè comportamenti compulsivi e vere e proprie dipendenze alimentari.

I clienti fedeli vengono definiti dalle aziende "forti utilizzatori": un termine che evoca un'immagine di tossici alla ricerca della loro dose. Se noi consumatori siamo schiavi di zucchero, sale e altre sostanze aggiunte dall'industria alimentare (es. glutammati, esaltatori di sapidità, aromi ecc.), sostanze che rendono i cibi confezionati irresistibili, i produttori stessi non possono certo rinunciare alla presenza di tali sostanze nei cibi. Nelle loro mani lo zucchero, il sale, i grassi non sono sostanze nutritive quanto piuttosto armi, armi che certamente sfoderano per sconfiggere la concorrenza, ma anche per indurci a tornare ancora al supermercato per altri acquisti. Con buona pace delle conseguenze per la nostra salute.

La saggezza di Tobia

"I fiori hanno un'influenza misteriosa e sottile sui sentimenti, analogamente a certe melodie musicali. Rilassano la tensione della mente. Dissolvono in un attimo la sua rigidità".
E andiamo anche di sirtaki...😉😉😉

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