Visto che il momento ci fa concentrare su questi territori, mi è venuto in mente che, tanti anni or sono, (quando le fantasie erano solite presentarsi copiose)... avevo programmato un viaggio in gruppo con la transiberiana. Purtroppo, non ne ricordo più il motivo esatto, il progetto andò a monte.
Erano anni che non era poi così tanto facile e scontato entrarvi ed il turismo in quei posti era agli albori. Ero appena stata a Mosca e Leningrado che mi affascinarono in maniera particolare e volevo proseguire appunto con la transiberiana.
Vabbè, non è detto che... intanto mettiamo questo sogno in standby. Con tutti gli aumenti in agguato, sognare ad occhi aperti rimane ancora completamente gratis e risulta essere pure benefico!
La Transiberiana è la ferrovia che attraversa l'Europa orientale e l'Asia settentrionale in territorio russo. Parte da Mosca e finisce a Vladivostok ed è lunga 9.288 km.
Attraversa 7 fusi orari e servono 7 giorni senza fermate.
Le fermate sono 157.
L'inaugurazione avvenne nel 1891, ma completamente venne terminata il 5 ottobre del 1916
La saggezza di Tobia:
Non potranno mentire in eterno.
Dovranno pur rispondere, prima o poi, alla ragione con la ragione, alle idee con le idee, al sentimento col sentimento.
E allora taceranno: il loro castello di ricatti, di violenze, di menzogne... crollerà.
Gianni,prendo volentieri il caffè che oggi proponi per la ripartenza quotidiana del"BLOG" che ogni mattina porta il buongiorno con le notizie dei nostri Paesi.Il tema della"Transiberiana"mi è particolarmente caro perchè toglie il velo alla storia vissuta in prima persona da mio Padre,classe 1890,e altri contemporanei di Pedemonte e Casotto.Mio Padre era un Kaiserjagar e aveva vissuto in divisa austriaca il destino dell'Impero durante la prima Grande Guerra Mondiale 1914-1918 dichiarata dall'Austria alla Serbia il 29 luglio 1914 dopo l'eccidicio di Sarajevo del 28 giugno dello stesso anno.Già nel tardo autunno del 1914,dopo il lungo peregrinare nella Galizia polacca,Leopoli e Kiev,nei Monti Carpazi anche mio Padre dopo aspre battaglie cadde prigioniero dell'esercito russo difensore della Serbia e trasferito a Mosca.Da lì venne poi avviato a gravosi compiti operativi per la costruzione della Ferrovia" Transideriana" che conduce al porto più orientale della Russia siberiana:Vladivostok.La massa operaia addetta a tale colossale infrastruttura era molto composita e di 90 mila unità:Prigionieri di guerra,prigionieri politici avversari allo Zar,delinquenti comuni condannati all'ergastolo dalla giustizia civile e penale.Mio Padre era restio a parlare di quella dolorosa esperienza perchè aveva distrutto la sua giovinezza e molte speranze di vita.Ero comunque riuscito a recuperare notizie e frammentarie memorie a pochi ben note e tanto meno citate nei libri di storia che non riservano spazi per i popoli delle guerre perdute.I nostri prigionieri vissero a Mosca la caotica esperienza della rivoluzione dell'ottobre 1917 con la caduta dello Zar.Alcuni di essi si allearono alle "bande rosse" di Lenin,altri alle bande" bianche"ad essi contraposte.Questi ultimi fuggirono poi verso il polo nord fino al porto di Arcangelo con il rientro in Europa attraverso la Scandinavia.Un altro gruppo,coinvolto nella diaspora, si sotrasse alla prigionia camminando verso sud per mesi,solo di notte,per giungere alla penisola di Crimea e al porto di Odessa con il rientro via mare al porto di Trieste.Durante l'interminabile percorso ricoprivano le calzature consunte con la cortecccia delle betulle evitando i piedi nudi.Dal porto di Trieste le Autorità di Governo non acconsentirono l'immediato rientro nelle famiglie ma la loro traduzione nel penitenziario agricolo dell'Isola Asinara perchè ritenuti bolsevichi a causa del loro lungo soggiorno nelle terre di Russia.In tal modo ebbe termine la dolorosa esperienza.Mio Padre,invece,diversamente dagli altri,venne avviato a Vladivostok e da lì trasferito in Manciuria nel nord della Cina con successiva discesa a Tientsin ospite del possedimento coloniale amministrato dal Regno d'Italia dal 1901 al 1943 a seguito della firma del Protocollo della guerriglia dei Boxer.Da lì il suo rientro via mare fino al porto di Napoli ben oltre il termine conclusivo della esperienza bellica.Quanta storia per Pedemonte e Casotto.Due Comuni che stanno sul palmo di una mano.Grazie per la cortese attenzione.
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