giovedì 10 marzo 2022

Fino a quando?


E’ pur vero che la Festa della donna nasce nel ricordo di una tragedia e sconta quindi un peccato originale di dolore, ma fino agli anni scorsi era veramente una festa.

Si vedevano allegre brigate di donne invadere le pizzerie, le discoteche proponevano serate a tema, si cercava l'evasione e il divertimento.

In quest’anno 2022 una cappa di piombo è scesa nel mondo, non più di festa si tratta, ma quasi di una ricorrenza. Impossibile non pensare a quanto sta succedendo in Ucraina, a tutte quelle donne che subiscono sulla propria pelle le conseguenze della guerra, nascondendosi negli scantinati per sfuggire alle bombe, scappando dalle città - quando riescono – per mettere in salvo i figli o imbracciando i fucili per affiancare i loro uomini. Che festa sarà mai per loro?

Oggi ad Asiago, con una cerimonia toccante, è stata inaugurata una panchina rossa in memoria di Giulia, una delle tante donne vittime di femminicidio. Pur non conoscendola di persona abbiamo bene impresso nella mente quel suo dolcissimo sorriso, impreziosito da un velo di malinconica tristezza.
Quanto tempo dovremo attendere ancora per vivere nuovamente con leggerezza e serenità la giornata dell’8 marzo, abbracciando e sorridendo alle nostre donne per farle ridere e scherzare, senza sentirci quasi inopportuni o fuori luogo? Quanto tempo ci vorrà per vedere madri che sorridono ai propri bambini accompagnandoli ai giardini, scrutando il cielo alla ricerca di rondini e non di aerei nemici… e se una lacrima solcherà il loro volto sarà di gioia e non di dolore? Arriverà mai un giorno in cui nessuna nuova panchina rossa verrà inaugurata, perché – finalmente - nessuna donna sarà stata uccisa?
nella foto: la panchina rossa inaugurata oggi al parco Millepini di Asiago
(da: Biblioteca civica di Rotzo)

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