Oggi è il martedì grasso e ultimo giorno di Carnevale, ma la tristezza che si respira è tanta e non potrebbe essere diversamente. Troppe le incognite che aleggiano.
Chissà cosa partorirà Marzo, che è già pazzerello di suo.
Abbiamo +/- tutti l'entusiasmo in discesa libera.
Sforziamoci almeno di non perdere la speranza per una virata in positivo.
Un tempo, per le strade, erano giorni che solo il sentire quell'odore di fritto de grùstuli, frìtole, castagnole... metteva allegria...
La frìtola
Tra i dolcetti carnevalizi che si annoverano nelle nostre tradizioni, non si può non menzionare la frìtola: probabilmente Venezia ne è capitale mondiale, vista la lunghissima tradizione; la contaminazione, grazie ai fasti alla Serenissima Repubblica, comprende tutti i vecchi possedimenti terrieri.
La storia delle frittelle a Venezia è legata ai fritolèri cioè delle persone che si riunirono in associazione nel 1600 per produrre e vendere le frìtole: la loro sede era nella Chiesa della Maddalena sotto il patronato della Beata Vergine Annunziata. Dopo la caduta della Serenissima Repubblica, i fritoleri quasi scomparvero, ma grazie agli Austriaci tornarono ad essere un’attività commerciale assegnata a una Contrada dove veniva esercitato (in esclusiva) la professione che veniva tramandata di padre in figlio: quest'arte non venne perduta, anche se le loro caratteristiche figure scomparvero sul finire dell’800.
Non c’è dubbio quindi che l’autentica frittella resta quella Veneziana, ma si deve comunque riconoscere che per frìtola, almeno nel Triveneto, si intende tutto ciò che si gonfia friggendo in olio o strutto e in queste regioni di frittelle ce ne sono di tante specie (con frutta, ortaggi, erbe, fiori, creme, marmellate, confetture etc...)
RICETTA
INGREDIENTI:
400 g farina 00
100 g uvetta sultanina secca
1 cucchiaio zucchero
3 cucchiai acqua tiepida
2 uova
1 bicchiere latte fresco
1 bicchierino rum
30 g lievito di birra fresco
1 pizzico sale fino
Per friggere e finire il piatto: q.b olio di arachide, q.b zucchero a velo per dolci o zucchero semolato
Per la crema pasticciera:
500 ml latte intero
2 tuorli uova fresche
2 cucchiai zucchero semolato
2 cucchiai rasi amido di mais o amido di riso
Prendere il lievito e scioglierlo in una tazza con i 3 cucchiai di acqua tiepida.
Setacciare la farina in una ciotola, aggiungete lo zucchero e un pizzico di sale.
Versare il lievito sciolto nella ciotola con la farina, aggiungere le uova e mescolare gli ingredienti con un cucchiaio di legno.
Aggiungere il latte, intiepidito precedentemente, poco alla volta.
Continuare ad incorporare il latte fino ad ottenere una pastella densa; potrebbe anche non servire tutto il latte.
Coprire la ciotola con il composto ottenuto e mettetela a lievitare in forno spento con luce accesa fino a quando non lieviterà il doppio (2 ore circa).
Togliere dal forno e friggere sul fuoco con un tegamino piccolo dai bordi alti con abbondante olio di arachide e quando sarà ben caldo, versare poche palline d’impasto alla volta creandole con un cucchiaio.
Voltare ripetutamente le frittelle nell'olio con un cucchiaio, quando le frittelle avranno assunto un colore dorato e non tanto scuro, toglierle dal fuoco con una schiumarola.
Disporre le frittelle su un piatto con carta assorbente avendo cura di lasciarle raffreddare un po' prima di farcirle con la crema pasticciera: spolverare poi con lo zucchero.
Per la crema, utilizzare un pentolino dai bordi alti aggiungendo zucchero e i tuorli d'uovo. Con la frusta mescolare bene e aggiungere poco alla volta il latte. Mettere sul fuoco a fiamma media e mescolare ancora fino a quando il latte non si scalda bene, poi aggiungere l'amido di mais o riso e continuare a mescolare onde che si formino grumi. Mescolare e abbassate la fiamma al minimo, fino a quando la crema non inizia ad addensarsi: la crema è pronta quando avrà una consistenza ancora fluida ma più densa, ideale per la farcitura.
(da anima veneta web)
Grazie per la ricetta provo a farli oggi
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