mercoledì 10 novembre 2021

Una grande croce piantata sul gruppo del Pasubio


Spett. Redazione

Guardando il vostro sito che trovo interessante, ho letto che ognuno può postare qualche articolo sempre rispettando i regolamenti. Pensavo di allegare questo racconto per allargare i ricordi di cronache vissute nelle nostre cime. In questo caso Forni Alti del Pasubio, dove ho potuto recuperare le foto di allora e fatto scrivere  da un protagonista del tempo la storia. Mi sembra che tra i protagonisti ci sia qualche persona che a vissuto  in passato a S. Pietro Valdastico, dove collaborava o gestiva una ditta di confezioni. (giacche a vento?)  

Cordiali saluti

Pietro Barausse




Estate 1961, quattro amici thienesi con la passione per la montagna, nel corso di una gita si fermarono per una breve sosta in vetta al Monte Forni Alti (sottogruppo del Pasubio). Durante la sosta notarono che la piccola croce di vetta, consunta dalle intemperie e dall’incuria, è ridotta ad un mucchietto di legno marcescente. Si chiesero allora se era il caso di sostituirla con una più dignitosa. Decisero seduta stante che la cosa si sarebbe fatta.

Nelle serate successive, presso l’officina di un amico e con il generoso contributo di uno dei quattro promotori, ebbero inizio i lavori per la costruzione della croce costituita di due parti: il supporto di sostegno in ferro e la croce in alluminio. Stabilirono la data della posa fissata per la notte di Natale dello stesso anno 1961. Ciò comportava che il lavoro doveva svolgersi in due tempi, infatti il sostegno in ferro fu messo in opera il primo di novembre, permettendo così il consolidamento del cemento. Apriamo una parentesi per dire che la comitiva si era munita di una cinepresa prestata per l’occasione dallo zio di uno dei promotori per documentare le varie fasi della salita, dell’installazione del sostegno, ecc… Le riprese furono fatte aiutati anche da un’ottima luce autunnale.

Tutto bene dunque. Niente affatto invece: ritornati a Thiene i nostri si accorsero che nessuno di loro aveva con sé la cinepresa, probabilmente lasciata in qualche punto di sosta o chissà dove. Il mattino dopo, 2 novembre, due amici, salirono in montagna e rifecero parte del percorso del giorno prima nella speranza di ritrovare la benedetta cinepresa, ma la ricerca, pur meticolosa, fu vana. Il dispiacere fu doppio, venne a mancare la documentazione filmata e la cinepresa, e poi come dirlo allo zio?

La mattinata del 24 dicembre, nella sacrestia del Duomo di Thiene, la croce venne benedetta dall’Arciprete don Lino Pertile, dopo la semplice cerimonia la partenza e la conseguente salita per la Val Canale fino al rifugio Papa del quale disponevano delle chiavi. Ad una cert’ora il tempo si mette al brutto e minaccia neve. Alle 22 circa i nostri si mettono in cammino verso Forni Alti a dispetto del tempo che farà, aiutati dall’incerta luce di qualche torcia elettrica alle 23,30 circa arrivano ín vetta. Puliscono dalla neve e dal ghiaccio il supporto in ferro, nel frattempo arriva la croce portata da due volenterosi. Allo scoccare della mezzanotte più un minuto del 25 dicembre 1961 la croce viene eretta con grande emozione di tutti i presenti. A questo punto vale la pena ricordare un episodio da interpretare come ognuno crede.
Come detto sopra le condizioni atmosferiche erano pessime, il cielo sopra gli astanti era di piombo, ma a mezzanotte precisa, come d’incanto, sopra Forni Alti le nubi si aprirono formando un cerchio assolutamente perfetto attraverso il quale si potè godere della vista delle stelle. Sul gruppo scese il silenzio, chi volle pregare pregò, era Natale.

Dal diario di uno dei quattro amici.

Elenco delle persone che a vario titolo sono legate a questa storia. (chi scrive non ricorda tutti i nomi, pertanto si scusa delle omissioni)

Francesco Zaltron – Pietro Tretti – Gianni Busin – Bepi Stella  – Giovanni Barausse – Battista Lombardi – Gianni Terzo – Toni Dal Prà – Carlo Restiglian - Arturo Busin – Gianni Stella – Gigi Thiella – C.A.I. Thiene – Valter e Luca Borgo – Alberto Vianello –  Adriano Sperotto

P.S. Su quanto sopra riportato, ricordo che Giovanni mi accennò del fenomeno, con le nuvole che si aprirono a forma di un cerchio perfetto, descrisse la forte emozione provata alla comparsa di un cielo stellato.















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