mercoledì 12 agosto 2020

Sanpieroti d’antan


Gianni Spagnolo © 200802
L’elenco più antico e completo dei capifamiglia della parrocchia di San Pietro datava del 1578, ovvero della famosa assemblea in cui fu ratificata l’unione con Rotzo.
[https://bronsescoverte.blogspot.com/2012/08/brandelli-di-storia-patria-il-popolo-di.html].
Si trattava di traduzioni legali degli atti originali legati a quella lunga controversia. Altre precedenti erano fonti ecclesiastiche frammentarie. Ecco però che ora, ruscando fra le antiche carte, salta fuori questo elenco del 2 febbraio del 1557 redatto in latino a margine di una convicinìa, dove troviamo elencati 17 personaggi paesani:

1)  Hieronimus q. Jo. Franciscus;
2)  magistri Jo. Petri q. Jo. Baptiste;  
3)  Chistophourus q. Toldi;
4)  Luca eius frater (fratello di 3);
5)  magistro Dominicus q. Laurenti;
6)  Hieronimus q. Facini;
7)  Laurentius q. Facini;
8)  Bartholomeus q. Bonifaci;
9)  Azolinus eius frater (fratello di 8);
10)               Bernardinus q. Jo. Janesini;
11)               Jo. q. Jo. Petri Laurentiis;
12)               Hieronimus q. Rezarini;
13)               Marcus à Costa (Rociis);
14)               Baptiste eius filius (figlio di 13);
15)               Aloysius q. Facini de’ Faciniis (citato nell’atto);
16)               Laurentius q. Baptiste (citato nell’atto);
17)               Leonardus f. Christophori de’ Toldiis (citato nell’atto).

Siamo una generazione prima dell’assemblea del 1578 e non è detto perciò che tutti gli elettori siano comuni (qui sono 17, là invece saranno 24, alcuni per delega), inoltre l’oggetto della delibera non è altrettanto importante.  Alcuni di essi sono riconoscibili, essendo stati presenti ad entrambe. Il Marcus à Costa [13] - che qui, come nella successiva è detto oriundo di Rotzo - è verosimilmente il fondatore della contra’ Costa, posta sulle pendici del monte fra la Valle di Rigoloso e quella dell’Orco, che era ancora contesa fra le due comunità. Ricordo che egli fu l’unico a votare contro la fusione con Rotzo, mentre il figlio Battista [14] s'espresse invece a favore. Forse Marco si sentiva la testa di ponte  della loro contesa con San Pietro, chissà! 
Riconoscibili sono anche: 4, 5, 7, 11 e 14. I patronimici analizzati nel Post della votazione per la fusione con Rotzo, sono sostanzialmente tutti confermati (1). Si riconoscono chiaramente gli embrioni degli attuali cognomi: Toldo, Lorenzi, Gianesini e Bonifaci e degli scomparsi: Rezarini e Facin(o). Troviamo conferma pure che Luca [4] è il fratello di Cristoforo dei Toldi [3] e verosimile capostipite delle famiglie Lucca, come già supposto in atri Post [https://bronsescoverte.blogspot.com/2015/12/contra-lucca.html]
La schiatta dei Toldo fa chiaramente capo ad un progenitore comune, chiamato genericamente "Toldo" [3+4+17], contrazione del nome proprio Bertoldo. Lo stesso vale per i Lorenzi, che risalgono ad un avo condiviso di nome Lorenzo e ha elencati 2 o 3 esponenti [5+11+16?],  Analoghe considerazioni per i Facini, che sono verosimilmente tre fratelli e per i Bonifaci che sono evidentemente due. Tre dovrebbero essere i Gianesini [1+2+10] ma di famiglie diverse. Un paio di personaggi (2+5] sono chiamati con deferenza magister a significare un loro ruolo eminente nella comunità o una riconosciuta abilità professionale.
(1) La "i" finale che caratterizza i patronimici o i cognomi in questa epoca è solo frutto della loro latinizzazione. Non va intesa quindi al plurale, ma al singolare.


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