sabato 22 agosto 2020

Se è vero...

Le difficoltà arrivano, si accettano e si affrontano, con la piena consapevolezza che quando arriveremo a toccare il fondo, come per magia, si innalza una forza all’ultimo battito che non ti fa sprofondare nel baratro, ma ti fa capire, che forse ce la potresti fare.
Nella società di oggi essere autonomo è molto importante e avere una struttura sanitaria che ti aiuta a prescindere, sarebbe necessaria per non sentirsi troppo “diverso”.
Questo è il grido di allarme del signor A.G.N. che nelle ultime settimane, dopo un intervento chirurgico, per recarsi alle visite di controllo di routine, ha dovuto utilizzare la sedia a rotelle che, all’ospedale di Santorso, in realtà sono semplici sedie trasportino, direzionabili con difficoltà e per giunta è necessario l’aiuto di una seconda persona.
” Come è possibile che all’ospedale di Vicenza sono presenti delle vere e proprie sedie a rotelle con lo stesso metodo di accreditamento, cioè con la tesserina, lasciando in deposito un proprio documento di riconoscimento?”
” voglio ricordare, inoltre, che il mezzo di aiuto offerto dal ULSS 6 sono delle vere e proprie sedie a rotelle e quindi utilizzabili anche dalla stessa persona che ne ha bisogno e non necessariamente da un accompagnatore e soprattutto direzionabili con facilità.”
Offrire un servizio sanitario competente e perfetto al pubblico dovrebbe essere una priorità di tante di tante Ulss.
Nella numero 7 di Santorso sono stati messi tanti soldi a disposizione, ma bisogna capire, che a volte, per avere le cose migliori, bisogna avere l’umiltà di costruire dal basso e dalle più semplici, come ad esempio le carrozzine e non dall’alto per avere poi le fondamenta pericolanti.
Umberto D’Anna-altovicentinonline

2 commenti:

  1. Sempre detto e ribadito, anche ad AVOL, che il "nuovo" ospedale di Santorso
    è una barriera architettonica totale, ad iniziare dalla "rampa" di accesso
    per i disabili.

    La quale, conti alla mano, costa più di un ascensore che superi quel dislivello.

    Vorrei vedere progettisti e dirigenti costretti a spingere una di queste sedie su per la rampa, con la pioggia, col sole, con la neve...ma anche col meteo mite e confacente... impegnati in una gara a cronometro su quella rampa. Ma anche gara a spinta sul piano, mi accontenterei...

    Poi andrei io ad intervistare il vincitore, ed i giornalisti...

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  2. Comprendo le osservazioni esposte dal sig.A.G.N.E' proprio così.Con l'accorpamento alla ULSS 7 della nostra autonomia storica di ULSS 4 abbiamo perduto qualità ed efficacia di servizi sopratutto per i Paesi di montagna con popolazione anziana sempre più evidente.I nostri responsabili istituzionali presso la ULSS n.7 dovrebbero inserire, nel breviario personale dei prioritari doveri quotidiani, uno specifico impegno di squadra a difesa della qualità delle strutture sanitarie del territorio con la salvaguardia di autonomia per ogni compito di regia funzionale.Chi vivrà vedrà.Bruno Scalzeri

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