L’apertura dei cantieri avverrà nelle previsioni nel 2020 e i lavori si concluderanno entro il 2022. A
presentare il progetto ai sindaci dell’area sono stati il presidente di
Viacqua e il responsabile investimenti Stefano D’Attilio, proprio dal
serbatoio Stancari ad Arsiero. “Un progetto strategico e di assoluta
priorità per la valle dell’Astico – ha sottolineato il vertice aziendale
Angelo Guzzo -. Dal punto di vista acquedottistico,
quest’area ha finora convissuto con un sistema fragile in quanto un
problema o una rottura sul tratto Rutello-Piovene avrebbe portato
un’interruzione del servizio per circa 100 mila utenze. Con un
investimento significativo, ora raddoppiamo la rete e garantiamo così
affidabilità ed elasticità mettendo in sicurezza il sistema”.
Nello specifico, il progetto si compone di un duplice intervento
che interesserà, da un lato, il sistema acquedottistico e, dall’altro,
quello fognario. Sul primo fronte verrà realizzato un nuovo collegamento tra il pozzo di località Barco e il serbatoio di Piovene
che serve i comuni di pianura del bacino dell’Astico tra cui Piovene
Rocchette, Chiuppano, Caltrano, Carrè, Zanè, Thiene, Marano Vicentino,
Malo, Villaverla, Isola Vicentina. La nuova linea sarà quindi
alternativa a quella che oggi corre da Arsiero a Piovene in modo da
creare due vettori distinti.
Per
quanto riguarda invece il sistema fognario, l’intervento di Viacqua
permetterà di superare le criticità che caratterizzano l’alta valle
dell’Astico a causa dell’insufficienza della capacità idraulica di
trasferimento dei reflui e delle difficoltà gestionali e manutentive
degli impianti di sollevamento, collocati in aree di difficile accesso.
Per questo, verrà posata una nuova condotta di maggior diametro, da Velo d’Astico fino a Piovene Rocchette.
Sarà inoltre realizzato un impianto di sollevamento in sostituzione di
quello situato in località San Giorgio e verrà adeguato l’impianto a
servizio dell’abitato della frazione Meda.
“Verrebbe da dire che una rondine non fa primavera. Infatti, la nevicata modesta di oggi, una spruzzatina di neve, non rappresenta certo ciò che ci attendiamo dall’inverno, specie se consideriamo che da tempo non ci sono precipitazioni significative”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, interviene sulla carenza idrica a cui stiamo assistendo.
Gli effetti delle ridotte precipitazioni, nella frequenza e nella quantità, non soltanto portano ad un aumento importante dell’inquinamento atmosferico, ma contribuiscono anche a non approvvigionare le falde, preziosa riserva per i periodi caldi.
“Non possiamo certo parlare di siccità – sottolinea Parise – in quanto in questo periodo dell’anno non vi sono particolari esigenze di approvvigionamento idrico. Tuttavia, dobbiamo essere pragmatici e considerare in modo accorto la disponibilità ed il consumo di acqua. In tal senso la creazione dei bacini è strategica e fondamentale”.
Chiaro il riferimento, in particolare, al bacino di Meda, “che nell’Alto Vicentino – conclude il presidente del consorzio – potrebbe essere una cassaforte da oltre sette milioni di metri cubi di acqua. Non possiamo continuare a fare la danza della pioggia, occorre agire concretamente e rapidamente, diversamente si continuerà a ragionare sfruttando le riserve a disposizione, ma senza risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico e, soprattutto, della raccolta dell’acqua per il suo riuso”.
Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta gestisce 2.800 chilometri di rete idraulica di bonifica, di cui oltre 1.200 con funzioni miste di scolo ed irrigazione. sono 21 gli impianti idrovori di sollevamento con una potenzialità totale di oltre 60 metri cubi al secondo. 68 gli impianti a servizio dell’irrigazione, tra cui 19 pozzi di prelievo e 49 tra impianti di sollevamento e rilancio. La rete irrigua a pressione è lunga 310 chilometri. Gli ettari serviti da irrigazione sono invece 39.182, di cui 3.382 con impianti a pioggia ed a goccia, 1.597 a scorrimento e 34.210 serviti da irrigazione di soccorso.
eco vicentino
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“Verrebbe da dire che una rondine non fa primavera. Infatti, la nevicata modesta di oggi, una spruzzatina di neve, non rappresenta certo ciò che ci attendiamo dall’inverno, specie se consideriamo che da tempo non ci sono precipitazioni significative”. Con queste parole il presidente del Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta, Silvio Parise, interviene sulla carenza idrica a cui stiamo assistendo.
Gli effetti delle ridotte precipitazioni, nella frequenza e nella quantità, non soltanto portano ad un aumento importante dell’inquinamento atmosferico, ma contribuiscono anche a non approvvigionare le falde, preziosa riserva per i periodi caldi.
“Non possiamo certo parlare di siccità – sottolinea Parise – in quanto in questo periodo dell’anno non vi sono particolari esigenze di approvvigionamento idrico. Tuttavia, dobbiamo essere pragmatici e considerare in modo accorto la disponibilità ed il consumo di acqua. In tal senso la creazione dei bacini è strategica e fondamentale”.
Chiaro il riferimento, in particolare, al bacino di Meda, “che nell’Alto Vicentino – conclude il presidente del consorzio – potrebbe essere una cassaforte da oltre sette milioni di metri cubi di acqua. Non possiamo continuare a fare la danza della pioggia, occorre agire concretamente e rapidamente, diversamente si continuerà a ragionare sfruttando le riserve a disposizione, ma senza risolvere il problema dell’approvvigionamento idrico e, soprattutto, della raccolta dell’acqua per il suo riuso”.
Il Consorzio di bonifica Alta Pianura Veneta gestisce 2.800 chilometri di rete idraulica di bonifica, di cui oltre 1.200 con funzioni miste di scolo ed irrigazione. sono 21 gli impianti idrovori di sollevamento con una potenzialità totale di oltre 60 metri cubi al secondo. 68 gli impianti a servizio dell’irrigazione, tra cui 19 pozzi di prelievo e 49 tra impianti di sollevamento e rilancio. La rete irrigua a pressione è lunga 310 chilometri. Gli ettari serviti da irrigazione sono invece 39.182, di cui 3.382 con impianti a pioggia ed a goccia, 1.597 a scorrimento e 34.210 serviti da irrigazione di soccorso.
eco vicentino
Siamo qua solo per essere munti! Emungimenti, infatti, si chiamano.
RispondiEliminaIn cambio ci "emungono" ghiaia, ed aria...ci riempiono le feste dello smog
settimanale degli avvantaggiati a vivere a fianco del posto di lavoro,
e le tasse però son (quasi) le stesse! quando si tratta di pagare.
Perchè qua i "padroni in casa nostra" la fan da padrone, e se non diciamo "signorsì" le tasse ce le aumentano di più, ed in cambio ci ficcano un calcificio colà dove l'ombra è sovrana..
Barriere e dogane? che dite, torniamo indietro?