lunedì 7 gennaio 2019

Autostrada Valdastico nord


LO SFOGO DEL SINDACO DI VILLA LAGARINA
(fonte: La Voce del Trentino – 30 dicembre 2018)


Puntualmente ad ogni cambio di governo, sia nazionale o provinciale, riemerge il dibattito sulla tanto contestata Pi-Ru-Bi/Valdastico: è così da almeno cinquant’anni e anche questa volta non si fa eccezione. I proclami a favore sono grossomodo sempre del medesimo tenore: che è un’opera necessaria di collegamento rapido tra Veneto e Trentino; che grazie alla moderna tecnologia sarà a basso impatto ambientale e non danneggerà le falde acquifere; che è di indiscutibile valore sociale, turistico e culturale; che lo chiede l’economia e la modernità. «Chi la pensa diversamente viene tacciato di pregiudizio ideologico o anacronismo» – esordisce così la nota del  Sindaco di Villa Lagarina, Romina Baroni.
«C’è oggi, tuttavia,  – continua il Sindaco – un convitato di pietra che incombe pesantemente sulle decisioni e che ci sta già presentando un conto salatissimo, anche nel nostro Trentino (leggi evento estremo di fine ottobre 2018 e, a livello locale 6 agosto 2017), o comunque lo presenterà ai nostri figli. Questa presenza che nessuno nomina né tiene in seria e primaria considerazione si chiama “crisi climatica globale”. È uno status in cui ci siamo infilati da tempo, solo che negli ultimi anni le cose sono precipitate e ora ci troviamo alla soglia del non ritorno». Per Romina Baroni sembra paradossale come «i problemi percepiti e che creano insicurezza in questo momento siano altri e nessuno invece si senta in pericolo a causa dell’innegabile e manifesto cambiamento climatico, che sta sciogliendo i ghiacci polari mandando sotto acqua milioni di abitanti le coste oceaniche, produce eventi estremi mai visti, che siano spaventose siccità o immani alluvioni. E che alla fine danno luogo a nuove e inarrestabili migrazioni».
A tal proposito il Sindaco nella sua nota riporta un passaggio molto significativo del discorso di una ragazzina quindicenne svedese, Greta Thunberg, tenuto a Katowice, in Polonia, davanti ai politici di tutto il mondo, in occasione della Conferenza mondiale sul clima Cop24, riunitasi per definire le regole di attuazione dell’Accordo di Parigi del 2015:
«Sostenete di amare i vostri figli sopra ogni cosa e gli state rubando il futuro da sotto gli occhi… finché non vi fermerete a focalizzare cosa deve essere fatto anziché su cosa politicamente sia meglio fare, non c’è alcuna speranza… dobbiamo cambiare l’intero sistema… il cambiamento sta arrivando che vi piaccia o no…»«Parole che mettono al centro la persona e l’ambiente prima di qualsiasi interesse economico o politico. Parole chiare e semplici che dovrebbero farci riflettere sia come cittadini e tanto più come amministratori del bene comune e collettivo. È dimostrato dai dati che un grande apporto allaumento delle emissioni inquinanti e climalteranti arriva proprio dal settore dei trasporti, in particolare dall’uso dell’automobile privata e dal trasporto delle merci su gomma» – aggiunge Baroni
E ancora: «Naturale conseguenza all’allarme sul clima sarebbe quindi l’adottare politiche di contrasto all’aumento della temperatura globale e il dare luogo a decisioni ambientalmente sostenibili, prendendo esempio dal nord Europa. Appartengono al passato il moltiplicarsi di infrastrutture viarie su gomma che consumano prezioso territorio agricolo o naturale e producono, e anche qui lo dimostrano i dati, oltre a grande inquinamento e rumore, un aumento esponenziale del traffico di richiamo, che ben presto dà luogo a nuova saturazione con il conseguente bisogno di realizzare nuove strade, in una spirale senza fine. Vanno invece adottate azioni per il riequilibrio modale sia nelle città (meno mezzi privati, più mezzi pubblici, sharing e biciclette) sia nei trasporti extraurbani (intermodalità gomma-rotaia), investendo nelle infrastrutture necessarie e puntando sull’innovazione tecnologica, l’informazione e una buona pianificazione dell’intero sistema della mobilità. Questo è il futuro».
(articolo segnalato da Domenico Giacon)

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