LO
SFOGO DEL SINDACO DI VILLA LAGARINA
(fonte:
La Voce del Trentino – 30 dicembre 2018)
Puntualmente
ad ogni cambio di governo, sia nazionale o provinciale, riemerge
il dibattito sulla tanto contestata Pi-Ru-Bi/Valdastico:
è così da almeno cinquant’anni e anche questa volta non si fa
eccezione. I
proclami a favore sono grossomodo sempre del medesimo tenore:
che
è un’opera necessaria di collegamento rapido
tra
Veneto e Trentino;
che grazie alla moderna tecnologia sarà a basso impatto ambientale e
non danneggerà le falde acquifere; che è di indiscutibile valore
sociale, turistico e culturale; che lo chiede l’economia e la
modernità. «Chi
la pensa diversamente viene tacciato di pregiudizio ideologico o
anacronismo»
– esordisce così la nota del Sindaco di Villa
Lagarina, Romina Baroni.
«C’è
oggi, tuttavia, – continua
il Sindaco
– un convitato di pietra che incombe pesantemente sulle decisioni e
che ci sta già presentando un conto salatissimo, anche nel nostro
Trentino
(leggi
evento estremo di fine ottobre 2018 e, a livello locale 6 agosto
2017), o comunque lo presenterà ai nostri figli. Questa
presenza che nessuno nomina né tiene in seria e primaria
considerazione si chiama “crisi
climatica globale”.
È uno status in cui ci siamo infilati da tempo, solo che negli
ultimi anni le cose sono precipitate e ora ci troviamo alla soglia
del non ritorno». Per
Romina Baroni sembra paradossale come
«i problemi percepiti e che creano insicurezza in questo momento
siano altri e nessuno invece si senta in pericolo a causa
dell’innegabile e manifesto cambiamento climatico, che sta
sciogliendo i ghiacci polari mandando sotto acqua milioni di abitanti
le coste oceaniche, produce eventi estremi mai visti, che siano
spaventose siccità o immani alluvioni. E che
alla
fine danno luogo a nuove e inarrestabili migrazioni».
A
tal proposito il Sindaco nella sua nota riporta un passaggio molto
significativo del discorso di una ragazzina quindicenne svedese,
Greta
Thunberg,
tenuto a Katowice,
in Polonia, davanti ai politici di tutto il mondo, in occasione della
Conferenza
mondiale sul clima Cop24,
riunitasi per definire le regole di attuazione dell’Accordo di
Parigi del 2015:
«Sostenete
di amare i vostri figli sopra ogni cosa e gli state rubando il futuro
da sotto gli occhi… finché non vi fermerete a focalizzare cosa
deve essere fatto anziché su cosa politicamente sia meglio fare, non
c’è alcuna speranza… dobbiamo cambiare l’intero sistema… il
cambiamento sta arrivando che vi piaccia o no…»«Parole
che mettono
al centro la persona e l’ambiente
prima di qualsiasi interesse economico o politico. Parole chiare e
semplici che dovrebbero farci riflettere sia come cittadini e tanto
più come amministratori del bene comune e collettivo. È dimostrato
dai dati che un grande apporto all’aumento
delle emissioni inquinanti
e climalteranti arriva proprio dal settore dei trasporti, in
particolare dall’uso dell’automobile privata e dal trasporto
delle merci su gomma» –
aggiunge
Baroni
E
ancora:
«Naturale
conseguenza all’allarme
sul clima
sarebbe quindi l’adottare politiche di contrasto all’aumento
della temperatura globale e il dare luogo a decisioni ambientalmente
sostenibili, prendendo esempio dal nord Europa. Appartengono al
passato il moltiplicarsi di infrastrutture viarie su gomma che
consumano prezioso territorio agricolo o naturale e producono, e
anche qui lo dimostrano i dati, oltre a grande inquinamento e rumore,
un aumento esponenziale del traffico di richiamo, che ben presto dà
luogo a nuova saturazione con il conseguente bisogno di realizzare
nuove strade, in
una spirale senza fine.
Vanno
invece adottate azioni per il riequilibrio modale sia nelle città
(meno mezzi privati, più mezzi pubblici, sharing e biciclette) sia
nei trasporti extraurbani (intermodalità gomma-rotaia), investendo
nelle infrastrutture necessarie e puntando sull’innovazione
tecnologica, l’informazione e una buona pianificazione dell’intero
sistema della mobilità. Questo
è il futuro».
(articolo segnalato da Domenico Giacon)
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