BALDASSARRE
Il “Moro” con la mirra
Nel corso dei secoli le descrizioni dei Re Magi si sono arricchite di particolari aggiunti da fonti non sempre congruenti tra loro, anche se pare vi sia concordanza sui nomi e sul fatto che non fossero “re” né “maghi” in senso stretto. In generale si ritiene fossero dei “Sapienti”, forse astronomi, viaggiatori e conoscitori del mondo. Dai loro abiti sontuosi e dai doni si deduce fossero anche ricchi.
Sono quindi figure che si distinguono dagli umili personaggi finora incontrati nel presepe e, secondo alcuni, sarebbero stati inseriti nella narrazione per dare ancora più solennità all’evento della nascita di Gesù.
Ma andiamo avanti a conoscere il secondo Re Magio: Baldassarre.
COME RICONOSCERLO?
Detto il “Moro” per la carnagione scurissima, di aspetto africano, Baldassarre è colui che offre a Gesù Bambino la mirra. È un uomo di mezza età e, per le sue caratteristiche somatiche, simboleggerebbe l’Africa.
IL NOME
Baldassarre deriverebbe da un leggendario re di Babilonia e significherebbe, in origine, “Dio protegga il Re”. A dispetto dei suoi tratti africani, secondo questa ricostruzione il Magio arriverebbe dalle terre babilonesi.
IL DONO
La mirra è una resina che si ricava dalla corteccia della Commiphora myrrha, una pianta originaria di alcune parti dell’Africa orientale. Ai tempi di Gesù, era prassi ricavarne un unguento con cui cospargere il corpo dei defunti prima della sepoltura, rituale che venne seguito anche per Cristo deposto dalla croce (“Cristo”, infatti, significa “unto”). Il dono rinvia quindi al sacrificio di Gesù e, per questo, ha un altissimo valore simbolico.
Paola Toldo Slaviero
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