domenica 26 gennaio 2025

Il prezzo da pagare


Più avanti vado con gli anni, più intorno a me aumentano gli spazi vuoti lasciati da tante persone  che hanno in qualche modo toccato la mia vita, ma che purtroppo se ne sono andate: famigliari, parenti, amici, conoscenti… 

Nel percorso che ho fatto finora, alcuni spazi si sono svuotati volutamente da individui che non hanno più ritenuto importante far parte della mia vita e anche se è stato doloroso, ho voltato pagina e sono andata avanti. 

La differenza fra i due vuoti è abissale perché, se qualcuno va via per scelta, nonostante tu abbia provato a trattenerlo, non si può far altro che prendere coscienza del fatto. Invece, quando a formare quel vuoto, sono persone che hanno terminato il loro percorso di vita, persone che avevi nel cuore, con cui avevi un rapporto, a cui eri legata in modo particolare, in quel caso è tutto un altro sentire. 

Quindi non vivi un semplice abbandono, seppur importante, ma ti senti derubata di presenze, senti che intorno a te si è creata una voragine, fatta di assenze che mai più potranno essere colmate e il dolore è immenso. Ma ti restano i ricordi, quelli nessuno te li può rubare, perché in ogni occasione possono riemergere portandoti una parvenza di gioia mista a tristezza, che comunque continua a vivere in te e quindi quella persona sarà sempre parte di te. 

Il fatto di avere tante conoscenze, porta sicuramente a essere più coinvolti in situazioni o avvenimenti; ho pensato a come sarebbe avere pochi amici, frequentandone un numero limitato, avere pochi rapporti con il prossimo… certo è che non avremmo modo di condividere problemi, preoccupazioni, non sentiremo il dolore del distacco, non dovremmo cercare di farci vicini o trovare parole consolanti; in sintesi, essendo distaccati, sentiremo meno dolore nei momenti di separazione. Ma se il prezzo da pagare, per chi ha coltivato rapporti di amicizia o affetto, per chi ha cercato di far crescere i rapporti umani, è sentire più dolore per le vicissitudini della vita, io scelgo certamente quel dolore perché in esso sono racchiusi tanti sentimenti, tanta vita vissuta, tanta condivisione. 

Bisogna anche dire che in quel dolore ci sono anche i ricordi unici e speciali, personali e preziosi che, conservati nel cuore, diventano una medicina, un balsamo che può sanare le ferite, nonostante tutto… Quindi, pensando a quando arriverà il momento di lasciare questo mondo, l’unica speranza è che di noi si possa conservare un buon ricordo, che può essere tale soltanto se la nostra vita è stata vissuta pienamente cercando in ogni modo di dare il meglio, nonostante diversità ed errori che possiamo umanamente fare. Spesso penso a questa frase: -NON FARE AGLI ALTRI QUELLO CHE NON VORRESTI FOSSE FATTO A TE-. Sono parole importanti, ma quel “NON” può voler dire STARE FERMI, io non faccio, non mi espongo… Ma se diciamo: -FAI AGLI ALTRI QUELLO CHE VORRESTI FOSSE FATTO A TE- qui c’è un’azione importante, “FARE” e sono certa che ogni azione fatta con il cuore, con buoni sentimenti, anche la più piccola, sarà sempre ricordata! ALMENO LO SPERO!

Lucia Marangoni (Dàmari)

Pedescala 24/01/2025


Nessun commento:

Posta un commento

Potenza del nome

[Gianni Spagnolo © 25A20] A ben pensarci, siamo circondati da molte cose che non conosciamo. Per meglio dire, le vediamo, magari anche frequ...