Oggi i giornalisti non riescono a finire una frase se non c'infilano dentro almeno un paio di vocaboli inglesi. E se anche voi li trovate ridicoli e amate il latino, vi diranno che siete fuori moda! Il latino è difficile, obietteranno, non vale la pena sprecarci tanto tempo! Ecco perché voglio dirvi una cosa, e voglio dirla soprattutto ai ragazzi: nulla che abbia valore è facile. Niente che abbia significato è semplice. Facile non rientra nel vocabolario degli adulti! Il latino è «difficile»? Certo che lo è! Ed è proprio questo il punto!
Vedete, tradurre una versione non significa soltanto prendere delle frasi e passarle in un’altra lingua. Tradurre è andare alla ricerca di una parola, non una parola qualsiasi, la prima che capita, quella che sta sotto gli occhi di tutti, ma non serve a nulla; il latino non si accontenta, ma vuole quella parola, quella giusta, quella che una volta che l’avrai trovata farà combaciare tutti i pezzi e darà finalmente senso e completezza alla frase. Come nell’amore.
Tradurre significa avere cura; devi prenderti cura delle parole, sceglierle, cesellarle, coccolarle, se vuoi che esse ti parlino, ma significa anche perseveranza, perché quando apparentemente niente va come dovrebbe, sai che l’unico modo è insistere e continuare nella tua ricerca. Io nella mia vita ho ricevuto tantissime porte in faccia, e tantissime volte, non una ma tantissime, ho pensato di arrendermi. Spesso mi chiedo: a che diavolo serve la cultura o scrivere libri in una società dove le Ferragni di oggi e di ieri continuano a stare continuamente in prima pagina?
Ed ecco perché amo tanto il latino! Perché mi ha insegnato la perseveranza. La pazienza. La tenacia. E queste sono cose che quando le apprendi, te le porti dentro per tutta la vita. E ricordatevi sempre, se vi diranno che siete fuori moda perché amate il latino, questo è il complimento più bello che possano mai farvi! La moda è ciò che segui quando non sai chi sei. Non siate «tutti», non seguite le mode, semmai createle voi le mode. Siate sempre creatori non emulatori!
G. Middei
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